Trebisacce-16/02/2012: Si è insediato il Comitato Tecnico Scientifico al Filangieri

Trebisacce:16/02/2012

 

Si è insediato all’ I.T.C.G.P.T.”G. Filangieri” il Comitato Tecnico Scientifico in aderenza a quanto previsto dalla riforma scolastica per i percorsi formativi dei nuovi Istituti tecnici sia per il settore economico che per quello tecnologico . E’ stato,infatti, previsto a livello nazionale l’introduzione di nuovi modelli organizzativi per sostenere il ruolo delle scuole come centri di innovazione, attraverso la costituzione anche di dipartimenti e di un ufficio tecnico per migliorare l’organizzazione e la funzionalità dei laboratori e la loro sicurezza per le persone e per l’ambiente. L’istituzione di un Comitato tecnico-scientifico, composto da  docenti ed esperti, è finalizzato a rafforzare il raccordo sinergico tra gli obiettivi educativi della scuola, le innovazioni della ricerca scientifica e tecnologica, le esigenze del territorio e i fabbisogni professionali espressi dal mondo produttivo. Fin qui quanto espresso dalla dirigente scolastica del Filangieri Clara Latronico durante l’inizio dei lavori della prima riunione, tenutasi lo scorso giovedì 16 febbraio nella biblioteca del Filangieri, del neo CTS che risulta così costituito: Alessandro Leo (docente di Lingua Inglese del Filangieri); Leonardo Cataldi (docente di Economia Aziendale del Filangieri); Serena Sposato (avvocato ed espressione del mondo della imprenditoria); Maria. E. Bruni (ricercatrice dell’Unical); Leonardo Micelli ( già docente di Topografia del Filangieri e già dirigente scolastico dell’ITC “L. Palma” di Corigliano e Ingegnere); DSGA Antonio De Santis (Direttore dei Servizi Amministrativi del Filangieri); Clara Latronico (Dirigente scolastico del Filangieri);Anna Bernardo (espressione della imprenditoria turistica); Luciano Lo Prete (dottore commercialista con Studio Professionale in Trebisacce); Maria Rita Acciardi (Architetto ed espressione della imprenditoria e dell’associazionismo); Maria Teresa Roseti (docente di Scienze Integrate del Filangieri); Riccardo Mazziotti (docente di Topografia del Filangieri e Ingegnere); Giovanni Guido Di Serafino (docente di Matematica e vice preside del Filangieri). L’intero gruppo di lavoro conta su tanta esperienza maturata negli anni sul campo e saprà proporre valide iniziative propositive e innovative alla scuola. Seppure con funzioni consultive nei processi decisionali finalizzati alla stesura del POF (Piano dell’offerta formativa), il Cts contribuirà a rafforzare i rapporti della scuola con il mondo esterno. In tale contesto il CTS contribuisce alla realizzazione delle esperienze di alternanza Scuola-Lavoro, di Stages aziendali per studenti e docenti e di raccordo con i Centri di ricerca. Un primo riscontro positivo in termini di positiva collaborazione arriva da Leonardo Micelli che già dal secondo incontro che si terrà a breve è certo che usciranno dal CTS delle proposte che terranno conto delle esigenze del mercato del lavoro e che saranno utili e di riferimento per il processo di formazione di tutte le scuole dell’Alto Jonio. “E’ importante considerare che occorre puntare ad educare i giovani alla cittadinanza attiva”,chiosa Clara Latronico. Giovanni Guido Di Serafino interviene fornendo diversi dati sul Filangieri allo scopo di consentire ai membri esterni del CTS di venire a conoscenza di alcuni elementi di valutazione e di analisi complessiva utili per degli spunti critici e una corretta riflessione. Circa 70 docenti e più di 600 studenti; più del 90% dei docenti in età superiore ai 55 anni e divide i docenti in tre fasce di età:dai più giovani ai meno giovani. Emerge che le innovazioni passano attraverso i docenti giovani e su quelli meno giovani si punta sulla esperienza maturata sul campo lavorativo e sul grado di saggezza raggiunto. Sostanzialmente vi è una barriera all’ingresso per i giovani educatori e una forzata permanenza in servizio per i docenti già impostati nella metodologia dell’insegnamento e che con difficoltà sposano le innovazioni tecnologiche già in uso e in arrivo con la scuola moderna. Uno spazio Di Serafino lo riserva all’esperienza della Lombardia dove le scuole selezionano e scelgono i docenti precari in barba alle graduatorie con il rischio alto di assistere, a breve, al passaggio da docenti precari a disoccupati permanenti. Invita infine a promuovere delle iniziative pratiche (stage, alternanza scuola-lavoro) per consentire ai giovani di uscire fuori e di confrontarsi di più su di un piano pratico che teorico con i coetanei, in modo da acquisire competenze sul campo che avranno modo di approfondire sui libri di testo che restano sempre un valido strumento di crescita culturale. Per l’imprenditrice Anna Bernardo è utile sottoporre i tirocinanti ad una verifica a fine periodo perché altrimenti l’esperienza vissuta rimane solo superficiale e gli studenti apprendono poco e non vengono richiesti dal mercato. E infine propone la partecipazione a fiere nazionali mirate al fine di poter migliorare le loro conoscenze e guardare meglio al loro futuro. Per la ricercatrice universitaria Maria E. Bruni occorre prima “sapere” e poi scatta il “saper fare”.”Occorre operare con aziende qualificate e accreditate per garantire degli sbocchi professionali certi”. Il gruppo di studenti che spesso arriva per l’orientamento all’università è molto eterogeneo e non conosciamo bene le loro competenze acquisite. Avviene ,quindi, difficoltoso orientare e bene gli studenti all’interno degli infiniti corsi universitari e indirizzi attivati. Il problema si ripropone anche per gli studenti del corso di laurea triennale che sono obbligati ad iscriversi ad un stage nella loro formazione eterogenea perché provenienti da corsi di studio diversi. Per l’avvocatessa e imprenditrice Serena Sposato il mondo della scuola, oggi, si discosta dal mondo lavorativo:la teoria è diversa dalla pratica e bisogna intervenire per ridurre il gap. Per il Dsga Antonio De Santis bisognerebbe applicare il modello tedesco dove gli studenti studiano e lavorano contemporaneamente come apprendisti nelle aziende e alla fine, se meritevoli, passano da apprendisti a lavoratori a tempo indeterminato. “Occorre applicare la flessibilità didattica e organizzativa per consentire ai nostri ragazzi di stare al passo con i tempi, sintetizza la dirigente scolastica Clara Latronico. Per Riccardo Mazziotti è necessario anche regalare un sogno agli studenti di poter diventare validi professionisti. E’ necessario dare loro la possibilità di immaginare il loro futuro,di guardare al di là del libro in modo da stimolarli alla ricerca, all’approfondimento di tematiche. Solo così,sostiene Mazziotti,scatta in loro l’obiettivo da raggiungere e perciò più pratica e meno teoria e  la flessibilità didattica si può e si deve applicare. In conclusione anche se è pesante- è stato detto- perdere il gusto e l’odore della carta è necessario per la scuola adeguarsi alle situazioni. Occorre superare il libro, il seguire alla lettera il programma e investire in competenze per vivere il reale. Il mondo del lavoro richiede competenze, il saper fare e la scuola ha il dovere di attrezzarsi e di rispondere ai bisogni della società.

Franco Lofrano