Villapiana-07/03/2012:PROTESTA SOPPRESSIONE UFFICI GIUDIZIARI

SEDUTA CONSIGLIO COMUNALE  DEL 05.03.2012 – COMUNE DI VILLAPIANA :

 

 

Segue relazione del Consigliere PITTELLI  :

 

 

Villapiana, lì 05 marzo 2012

 

Signor Presidente, Signor Sindaco e Signori Consiglieri.

 

PROTESTA SOPPRESSIONE UFFICI GIUDIZIARI

 

P R E M E S S O :

 

-che, come è largamente noto,  è stato approvato e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il D.L. n. 138 del 13/08/2011, con il quale, all’art. 1, il Governo è stato delegato ad emanare, entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi per riorganizzare la distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al fine di realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza, mediante la riduzione degli uffici giudiziari di primo grado;

 

-che l’orientamento governativo diretto a sopprimere i “Tribunali  cosiddetti minori” e gli Uffici periferici dei Giudici di Pace, che non rientrano nella sede della circoscrizione del Tribunale, non può che danneggiare gravemente il nostro Comune e quelli viciniori facenti parte dell’Alto Jonio Cosentino, peraltro già oggetto di decisioni che hanno limitato o addirittura escluso il godimento dei diritti costituzionali;

 

-che questo piano di riordino, dunque,  lede significativamente i diritti primari dei cittadini dell’Alto Jonio Cosentino e nello stesso tempo non recupera risorse vere all’Amministrazione dello Stato;

 

-che i cittadini sono stanchi di questa devastante opera di spoliazione dei servizi primari in questa parte di territorio italiano, sottoposti ad un taglio selvaggio come ampiamente dimostra, da ultimo, la chiusura dell’Ospedale di Trebisacce, l’eliminazione di guardie mediche, scuole , distretti scolastici ecc.;

 

-che  il suddetto piano non tiene conto delle condizioni geografiche di questi Comuni Montani , aggravate anche dalla scarsa viabilità, dai servizi pubblici di collegamento quasi inesistenti, dalle condizioni climatiche invernali ove persiste neve e nebbia per molti mesi all’anno e del fatto che le popolazioni residenti in questi Comuni sono per lo più persone anziane ultrasessantacinquenni.

 

R I L E V A T O preliminarmente che lo strumento del D.L., con cui è stata conferita la delega al Governo, si palesa chiaramente inidoneo, conculcando esso un adeguato dibattito parlamentare, tanto più necessario trattandosi di materia che comunque viene direttamente ad incidere sul diritto del cittadino alla difesa costituzionalmente protetto;

 

R I L E V A T O ancora, e sempre preliminarmente, che il suddetto ricorso alla legge delega, impedendo il dibattito parlamentare e senza alcun coinvolgimento delle parti interessate, paralizza altresì ogni possibilità di intervento dialettico e di interlocuzione degli Organi istituzionali preposti.

 

C O N S I D E R A T O:

-che l’amministrazione della Giustizia in Calabria è contraddistinta da sue precise peculiarità di natura anche ambientale che impongono specifiche riflessioni e meditazioni che certamente rifuggono da un deterministico ricorso ad astratti criteri e schemi statistici e numerici.

 

– che l’accentramento dell’attività giudiziaria in pochi luoghi, considerate la situazione geografica della regione e le deficienze strutturali della sua rete stradale, comporterebbe non lievi sacrifici ed intoppi a magistrati, personale di cancelleria ed avvocati con ulteriore penalizzazione per il sollecito disbrigo delle pratiche; e soprattutto ostacolerebbe se non addirittura sopprimerebbe di fatto l’accesso alla giustizia del comune cittadino esponendolo a disagi notevoli ed allontanandolo altresì per gran parte della giornata dalle sue abituali occupazioni, non solo per l’espletamento di attività specificatamente giurisdizionali (si pensi ai testimoni, alle parti che debbono rendere interrogatorio, ecc.), ma anche per il compimento della semplice richiesta di servizi (certificazioni, registrazioni, vidimazioni, ecc.), il tutto con incidenza diretta sull’economia;

 

– che, più specificamente, nei Circondari dei Tribunali di Castrovillari, Lametia Terme, Paola e Rossano la criminalità organizzata è particolarmente diffusa, come risulta sia dalla ingente attività della Direzione Distrettuale Antimafia che dai numerosi maxi-processi che si sono celebrati e continuamente si celebrano presso tali Tribunali;

 

-che i carichi  di lavoro e le sopravvenienze degli affari (civili e penali) presso detti Tribunali è notevole, come emerge dalle statistiche, che vengono annualmente rimesse dai vari Uffici;

 

– che in detti Circondari la viabilità è ridottissima e in pessime condizioni, per cui è già difficile raggiungere l’attuale Sede di Tribunale e sarebbe quasi impossibile per i cittadini raggiungere eventuali altre sedi di Tribunale accorpanti;

 

-che, dunque, l’accorpamento dei Tribunali periferici a quelli aventi sede nei Capoluoghi di Provincia, o la trasformazione in semplici sezioni distaccate, pregiudica fortemente la funzionalità della giustizia civile e penale e la ragionevole durata dei processi, così come statuito dall’art. 111 della Costituzione;

 

-che invece sono proprio i Tribunali periferici, come quello di Castrovillari, a fornire prestazioni di efficienza in linea con gli standard europei;

 

-che, in particolare, il Tribunale di Castrovillari, oltre che tra i più antichi per storia  e tradizione , rappresenta un baluardo a presidio della  legalità e della sicurezza in un territorio fortemente caratterizzato da fenomeni criminali, anche a carattere associativo;

 

-che l’accorpamento comporterebbe, pertanto, inevitabili e pericolosi rilassamenti nel controllo del territorio, con chiari disagi per tutto il personale, oltre che possibile perdita di posti di lavoro, nonché gravi conseguenze sulla sostenibilità e sui costi, in violazione della legge delega che esclude l’accorpamento in caso di spese, gravi disagi e oneri economici agli operatori tutti; utenti, testimonio, consulenti, collettività;

 

 

-che la soppressione degli Uffici dei Giudici di Pace, oltre che eliminare gli ultimi presidi della presenza dello Stato nelle zone periferiche, a volte ad alta densità criminale, contrasta con i principi costituzionali e lede i diritti inviolabili dei cittadini aggravando ancora di più lo Stato della Giustizia, anche nell’ipotesi di addebitamento delle spese di funzionamento ai Comuni sede degli Uffici, chiaramente ormai impossibilitati a sostenere i costi del personale e di quanto necessario.

 

CONSIDERATO altresì che la redistribuzione degli uffici giudiziari non razionalizzerebbe certo l’amministrazione della Giustizia che, attese le farraginosità procedurali, ne risulterebbe anzi  ulteriormente penalizzata.

 

PRESO ATTO :

 che la Camera dei Deputati ha accolto in data 14 settembre 2011 un ordine del giorno che impegna il Governo a “valutare ulteriori progetti di revisione degli uffici giudiziari (però la formulazione originale era a prevedere un complessivo e necessario progetto), anche sotto il profilo della definizione delle circoscrizioni giudiziarie, previa consultazione delle categorie professionali e degli enti territoriali coinvolti, che appare necessaria per una effettiva razionalizzazione del sistema giudiziario e a stanziare “risorse adeguate  per la piena realizzazione del processo telematico, quale strumento indispensabile ai fini della riduzione dei tempi del processo e del complessivo miglioramento della qualità dell’amministrazione della giustizia, non solo in sede civile ma anche in sede penale”;

 

-che il 10 novembre 2011, con delibera n. 170, la  Giunta Municipale ha effettuato una manifestazione di intenti contro l’ accorpamento del Tribunale di Castrovillari.

 

RITENUTO giusto e doveroso, unitamente alle popolazioni del comprensorio, redigere questo atto di protesta, in considerazione che non è possibile abolire, per risanare i conti pubblici, i diritti primari dei cittadini tagliando proprio la “GIUSTIZIA”;

 

Per tutto quanto sopra detto, oggi, chiedo anche al Consiglio Comunale , di protestare per la paventata soppressione del Tribunale di Castrovillari e dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trebisacce.

 

 

 

 Il Consigliere  – Pietro PITTELLI