Trebisacce-29/04/2012:Barry Lyndon Stanley Kubrick e la scienza dell’inquadratura.

Barry Lyndon

Stanley Kubrick e la scienza dell’inquadratura.

 

La caratteristica essenziale del maestro Stanley Kubrick è stata quella di raccontare la storia e il significato tematico dei suoi film su un livello che va oltre il contenuto o il dialogo. Anzi, molto spesso, nei suoi film, mentre il contenuto manifesto esprime una cosa, il suo contenuto latente, dato dalla forma, ne esprime un’altra, aggiungendo, quindi, al film un significato più approfondito e più generalizzato. Qui ci occuperemo di come il grande regista racconti un tema, una storia complessa, a partire dalla composizione di singole inquadrature nel film Barry Lyndon.

Redmond Barry è un giovanotto irlandese che, innamoratosi della propria cugina Nora, se la vede portar via da un ufficiale inglese, il capitano Quinn, per il semplice fatto che questi dispone di 1500 sterline annue, mentre Barry “non ha neanche un penny”. L’impostazione  della storia vuole mostrare l’umiliazione cui è sottoposto, all’inizio del film, il protagonista dalle provocazioni del capitano, dallo zio e dai cugini favorevoli all’esito positivo della relazione di Quinn con Nora Brady. Già Barry comincia a saggiare, mediante la costernazione e una latente frustrazione erotica, come il valore di un uomo, agli occhi degli altri, sia determinato da quello monetario. Il Capitale Commerciale si insinua nel Feudalesimo destabilizzandolo (tra le ultime inquadrature figura il 1789, data della Rivoluzione Francese e decapitazione  dei rapporti di proprietà feudali). Ma già da prima, la rendita monetaria di Lady Lyndon, 30.000 sterline l’anno, diverrà, per Lord Wendover, condizione sufficiente perché Barry possa acquisire il titolo nobiliare, in barba alla “derivazione di nascita”. La caratteristica di una società rigidamente divisa in classi (angolazioni frontali dell’obiettivo e simmetria delle scenografie) derivava, secondo Kubrick, da leggi di natura. Di conseguenza il regista, all’inizio del film, compone la struttura sociale gerarchica con elementi naturali: lo zoom indietro allarga il campo durante la parata militare inglese portandosi alla focale grandangolare di un 25 mm. Sullo sfondo torreggia una collina che richiama una piramide rinforzata dalla disposizione delle figure umane: un triangolo umano in prossimità del margine inferiore dell’inquadratura e la disposizione lineare dei militari al centro. Kubrick esprime così la geometria sociale, la piramide naturale, le cui manifestazioni e conseguenze accompagneranno protagonista e spettatore per tutto il film. Il duello tra Quinn e Barry presenta, al termine dell’allargamento dello zoom, un vertice formato dai rami di due querce che incorniciano ampiamente i due duellati sottostanti, miniaturizzati dalla posizione rialzata e dalla distanza del 25 mm. Alla fine del duello, con Quinn a terra, rami delle due querce di sinistra, alle spalle di Barry, incorniciano a triangolo (potere, gerarchia) la testa del protagonista.

Kubrick girò gli interni notte di Barry Lyndon con la sola luce naturale delle candele senza aggiunta di luce al tungsteno. Ciò fu permesso dalla massima apertura di diaframma a f/0.7 di uno speciale obiettivo fotografico satellitare fornito dalla NASA. La focale era di 50 mm. L’equivalente di focale cinematografica era un medio angolare di 33 mm. Tuttavia, siccome Kubrick prediligeva il grandangolo e aveva bisogno di un obiettivo che allargasse l’angolo  di campo orizzontale, si fece rifornire di un adattatore Kollmorgen che portava la focale fotografica a 36.5 mm il cui equivalente cinematografico era un grandangolo 24.3 mm. Il fattore di riduzione focale di tale adattatore era pari a 0,73. Infatti, 0,73 x 50 mm = 36.5 mm.

 

Francesco Lupinacci