TREBISACCE-27/05/2012: REVOCATA LA MISURA DI CUSTODIA CAUTELARE AI CONIUGI MAROCCHINI ACCUSATI DI DETENZIONE E SPACCIO DI DROGA.

TREBISACCE  REVOCATA LA MISURA DI CUSTODIA CAUTELARE AI CONIUGI MAROCCHINI ACCUSATI DI DETENZIONE E SPACCIO DI DROGA.

 

Revocata la misura di custodia cautelare ai due coniugi marocchini residenti a Trebisacce, accusati di detenzione e vendita di droga.I giudici Maria Grazia Anastasia e Luna Calzolaro, della Procura della Repubblica  di Castrovillari, proseguendo il rito del direttissimo avviato il 31 aprile scorso, hanno accolto le istanze del difensore dei due coniugi, professore  Brandi Cordasco Salmena del foro di Castrovillari, che ha contestato l’applicazione dell’art.73, comma 5, del Dpr 309/90 in quanto la “quantità di stupefacente tipo hashish sequestrata, pari a 60 grammi, era minima e non appartenente alla tabella 1 di classificazione di droga pesante”. I togati hanno comunque condannato  gli stranieri. Sei mesi per la moglie e 8 mesi  per marito. Derubricato l’originaria imputazione che prevedeva una pena di reclusione da uno a sei anni e alla multa da euro 3mila a euro 26mila, perciò rimessi in libertà. Il fatti risalgono al 27 marzo scorso quando i Carabinieri di Trebisacce, nel corso della perquisizione effettuata presso il domicilio degli stranieri, Fariss Salah, nato a Ouled Fares (Marocco) il 01/01/1961, coniugato, ambulante e Afandi Farida, nata a Casablanca (Marocco) il 20/12/1964, entrambi residenti a Trebisacce, in via Savoia,  hanno rinvenuto in un pensile della cucina in  involucri termo sigillati 60 grammi di sostanza stupefacente tipo hashish, un bilancino di precisione, materiale per il confezionamento dello stupefacente nonché 1500 euro in banconote di vario taglio. Espletate le formalità di rito, su decisione del giudice Carmen Ciarcia, i due sono rimasti agli arresti domiciliari sino alla nuova decisione giunta proprio ieri dopo un lungo dibattimento. E’ costata cara questa brutta vicenda ai due coniugi marocchini che ne escono malconci. A patirne ancora di più sono i due figli minori che si rifiutano di andare a scuola perché denigrati e verbalmente aggrediti dai propri compagni. Ci vorrà sicuramente molto tempo perché possano dimenticare questa brutta avventura dei propri genitori.

24 maggio 2012.                                                              Alessandro Alfano