ROCCA IMPERIALE-15/06/2012: CRESCE LA PAURA DEI FURTI. LA POPOLAZIONE LAMENTA UN MANCATO INTERESSAMENTO DELLE ISTITUZIONI AL GRAVE PROBLEMA.

ROCCA IMPERIALE CRESCE LA PAURA DEI FURTI. LA POPOLAZIONE LAMENTA UN MANCATO INTERESSAMENTO DELLE ISTITUZIONI AL GRAVE PROBLEMA.

 

L’appello della cittadinanza  lanciato alle istituzioni sul problema dell’aumento della recrudescenza malavitosa non ha sortito alcun effetto. L’esposto datato 3 gennaio 2012, a firma di 507 cittadini, e inviato tra l’altro anche al Prefetto di Cosenza, probabilmente continuerà a giacere nel fondo di qualche cassetto di scrivania. L’ascolto del bisogno dei cittadini pare non interessi a nessuno. Prendiamo a conforto una nota del reattivo ex consigliere comunale  della “Destra” di Canna, Antonio Turchitto, che promette ferro e fuoco verso le autorità governative locali, sordi al problema. Scrive Turchitto:<< Prima di affrontare questo tema, ossia quello della “legalità” sul nostro territorio, mi sembra necessaria una premessa più ampia sul clima culturale nell’Alto jonio cosentino. Dobbiamo interrogarci su come la crisi della legalità sia connessa al diffondersi di egoismo ed indifferenza. Quel che più preoccupa è una generale “smobilitazione delle coscienze”. Dobbiamo fermarci e scoprirci ancora in grado di provare disgusto rispetto a questa situazione. Uso il termine disgusto, e non indignazione, perché ormai l’indignazione è diventata una “moda”. Tutti si indignano, ma la maggior parte poi si ferma lì, non prova a trasformare questo sentimento in impegno. Corrado Alvaro, il grande scrittore di San Luca nella Locride, scriveva che «la disperazione peggiore di una società è il dubbio che vivere onestamente sia inutile». Dobbiamo ribellarci alla rassegnazione per sconfiggere insieme questo dubbio.
Ci troviamo sempre più a fare i conti con una cultura che esalta una libertà slegata dalla responsabilità, una libertà degradata ad arbitrio, ad affermazione a scapito degli altri se non contro gli altri. È un concetto che sta sullo sfondo di tanti messaggi quotidiani e si accompagna all’idea che ciò che conta è l’immagine, il potere, il possesso, la forza, il denaro, la bellezza ad oltranza. Dobbiamo però anche essere consapevoli che i progetti e i percorsi sulla legalità non bastano, se poi si scontrano con la mancanza di prospettive. La mancanza di politiche sociali, di servizi, di lavoro, di interventi di promozione dei diritti e delle opportunità, ha un peso enorme nell’avvicinare i giovani alla micro-criminalità e alla criminalità. È giusto denunciare con forza tutto ciò che non va, però bisogna anche cercare un equilibrio fra denuncia e proposta, imparare a cogliere le positività che esistono e che alimentano la speranza. Sarebbe necessario mettere in funzione e potenziare la rete di video-sorveglianza anche a Rocca e nei piccoli centri dell’Alto Jonio cosentino, con la realizzazione di un centro generale di comando e riferimento per la ricezione e l’utilizzo delle immagini anche per contribuire al lavoro svolto con impegno e diligenza dal Comando della Stazione Carabinieri di Rocca Imperiale. Conclude Turchitto-Accogliendo l’invito del comitato promotore che con un esposto-denuncia, sottoscritto da 507 cittadini di Rocca Imperiale, di Canna, di Montegiordano, ha voluto segnalare sia al Sig. Ministro dell’Interno, sia al Sig. Prefetto di Cosenza quanto sia necessario ed urgente l’adozione di misure urgenti tesi a salvaguardare il territorio da furti e rapine  ai danni di anziani indifesi, di cittadini comuni e di commercianti, ho già chiesto a Gabriele Limido, segretario regionale della Calabria della “Destra” nonché capo della segreteria organizzativa nazionale della “Destra” di prendere in esame queste vicende di “illegalità diffusa” che si sono registrate sul nostro territorio e agire di conseguenza, magari con un’interpellanza o una lettera al Sig. Prefetto di Cosenza>>.

8 giugno 2012.                                                           ALESSANDRO ALFANO