Trebisacce-20/06/2012: La Fials denuncia l’ennesimo tentativo di scippo.

Trebisacce. La Fials denuncia l’ennesimo tentativo di scippo.

In una nota stampa del sindacato Fials (Federazione Italiana autonoma Lavoratori Sanità) a firma del segretario aziendale Antonio Paolino, viene evidenziato l’ennesimo tentativo di scippo a ciò che rimane dell’ex ospedale di Trebisacce. “Ancora una volta- si legge nella nota- vengono prese decisioni dall’alto che nulla hanno a che vedere con le reali esigenze dei cittadini che si ritrovano abbandonati a se stessi in un sistema sanitario in cui ormai regna la confusione e l’incertezza più assoluta. Ogni giorno- sostiene la Fials- nella realtà aziendale si perpetrano abusi e soprusi di ogni genere da parte di generali del momento che forti della loro appartenenza si sentono in dovere di calpestare persino i diritti dei dipendenti o addirittura lo stravolgimento delle normative contrattuali a proprio uso e consumo. A nulla serve chiedere alle vie gerarchiche aziendali delucidazioni che diano spiegazioni logiche poiché vengono puntualmente ignorate. Allora- prosegue il comunicato-  viene spontaneo il ricorso alle autorità preposte ed alla opinione pubblica, per denunciare quanto di illegale viene a consumarsi. La demolizione della sanità nell’alto jonio non conosce tregua. Ora, l’obiettivo, seppur non dichiarato, è lo smembramento del laboratorio analisi dell’ex ospedale di Trebisacce e tutto sta accadendo con il colpevole silenzio assenso dei massimi dirigenti dell’azienda. Il laboratorio analisi di Trebisacce classificato dalla stessa azienda di media attività, H12, con servizio di pronta disponibilità notturno e festivo, sta perdendo di fatto queste funzioni, addirittura perde la denominazione di laboratorio analisi di Trebisacce – che viene sostituita da quella dello Spoke di Rossano. Il personale laureato e tecnico del laboratorio di Trebisacce viene ad essere utilizzato in modo sistematico ed indiscriminato in quello di Rossano e Corigliano su disposizione  del direttore dell’U.o.c. lasciando scoperto quello di Trebisacce. Una decisione che i vertici aziendali solo a parole dicono di non condividere ma in realtà, nei fatti, con il loro silenzio approvano in modo silente tutto quello che possa penalizzare il territorio di Trebisacce. Si sta cancellando tutto quello che a Trebisacce esiste senza avere creato delle valide alternative sanitarie”. Il grido di rabbia della Fials continua facendo propri una serie di preoccupanti interrogativi che tutti i cittadini dell’Alto Jonio si fanno. “Quando si capirà che gli acuti non riescono a raggiungere nei tempi dovuti i centri Spoke così distanti? Una sola ambulanza può garantire assistenza ed emergenza a tutto il vasto territorio dell’alto jonio? Quanta gente dovrà pagare con la propria vita questo progetto assurdo e scellerato. Come si vuole affrontare la stagione estiva che porta sulle nostre spiagge tantissimi turisti, con le chiacchiere? La gente purtroppo è quella che paga il prezzo più alto ed il più delle volte in omertoso silenzio, ma fino a quando?. A nessuno- conclude la nota- è consentito stravolgere e creare ansie nella vita dei dipendenti, ancora più grave e insostenibile è la soppressione incondizionata dei servizi sanitari in un territorio disagiato dove si configurerebbe la interruzione di pubblico servizio che la Fials per una giusta valutazione la sottoporrà, alle Autorità competenti della Procura della Repubblica”.

Pasquale Bria