Amendolara-27/06/2012: Il Prc sull’art.18

Oggi 27 giugno 2012 verrà attuato l’ennesimo strappo alla costituzione
Italiana e per di più verrà stravolto lo statuto dei lavoratori con la
cancellazione dell’art. 18. Si, oggi lo possiamo dire;
<<“NOI ” VIVIAMO
NELL’ERA ” FINE 700 E INIZIO DELL’800 , DOVE NON C’ERA
L’ART.18, LA PENSIONE
NON C’ERA E GLI STIPENDI ERANO BASSI……..MANCA SOLO UNA COSA,
L’ALLUNGAMENTO
DELL’ORARIO DI LAVORO,PENSO CHE CI ARRIVEREMO MOLTO
PRESTO……>>..
Questa è la nuova politica dei banchieri e dei padroni, prendere o
lasciare.
Non c’è più spazio per la concertazione, nessuno spazio per nuovi patti
sociali
che non prevedano la resa incondizionata dei lavoratori e delle loro
organizzazioni.
Ma quando è troppo è troppo. Già la riforma delle pensioni è stata fatta
senza
nessuna vera contrattazione, ora si vuole toccare il delicato tema del
mercato
del lavoro, fingendo, in tempo di crisi, di voler estendere la protezione
sociale e i diritti, ma in realtà discutendo esclusivamente di come
licenziare
più facilmente. Perché questo e solo questo è il tema della discussione.
Altrimenti non si capirebbe questo accanimento feroce contro l’Articolo 18.
Si
prospetta una forte ristrutturazione del tessuto industriale del nostro
paese,
cosa che comporterà una pesante espulsione di forza lavoro dal ciclo
produttivo. Per farlo al meglio hanno deciso di rimuovere tutti gli
ostacoli, a
partire dal più concreto e dal più simbolico, l’Articolo 18. Questo è il
loro
progetto, e chi non vi si schiera esplicitamente contro se ne rende
complice.
Ormai il quadro è sempre più chiaro, o si sta con i lavoratori o si sta con
banchieri e padroni. Noi di Rifondazione Comunista sappiamo chiaramente con
chi
stare: CON I LAVORATORI.
AI POSTERI l’ARDUA SENTENZA

Elena Roma segretario del PRc Circolo G. levato e L.
Ciminelli
di Amendolara