Trebisacce-07/06/2012:“R I F L E S S I O N I”

“R I F L E S S I O N I”

 

Con la messa in scena dell’atto unico: “ Quei bravi ragazzi… un grande avvenire dietro le spalle”, scritto e diretto dal sottoscritto e rappresentato il giorno Giovedì 7 Giugno 2012 presso L’Istituto “Gaetano Filangieri” in Trebisacce, si chiude il Progetto “Incontriamoci regolarmente”. I ragazzi protagonisti dell’atto unico vivono l’esperienza teatrale per il secondo anno consecutivo. E tutto questo grazie alla sensibilità e alla disponibilità della Dirigente Clara Latronico che si è fortemente spesa affinchè questo progetto avesse un seguito dopo l’esperimento positivissimo dello scorso anno dedicato al 150 anniversario dell’Unità d’Italia. Lo spettacolo teatrale di quest’anno nasce da riflessioni ed interrogazioni precise: “Affrontare la vita così come viene? Avere delle aspettative? Cercare di elaborare e creare il proprio avvenire… Essere pronti e ricettivi, sentirsi preparati a cogliere quell’attimo…quell’attimo in grado di cambiarti la vita nel bene e nel male… Avere dei dubbi… sentirsi consapevoli che quello che si è ereditato poi non è che sia tanto… Ma come fare ad attrezzarsi?… Come fare per non cadere in quel baratro che si manifesta come la più subdola delle frustrazioni… In questa vita, in questo mondo-paese-stato-nazione-città… dove: “O si è vincenti o non si è nulla…” Cosa sono i valori, dove sono i valori, chi ci parla di valori… lealtà, amicizia, solidarietà, disponibilità,tolleranza, onestà, senso del dovere,esempio… Istituzioni, scuola, famiglia, tradizione… Eravamo ragazzi…ci ritroviamo adulti, ma come? E…quanto siamo cresciuti?… Quanta forza, quanta debolezza c’è in ognuno di noi?… Siamo educati alla vita?… Sappiamo affrontare le difficoltà?… Siamo abituati ad ascoltare?… Siamo pronti per pensare e riflettere, parlare e confrontarsi?… Come siamo, come saremo?…” Ecco è proprio su queste riflessioni che ho desiderato che lo spettacolo prendesse forma. Anche in questo caso tutti i ragazzi partecipanti al progetto sono stati all’altezza della situazione lasciandosi andare completamente, essendo disponibili sempre, desiderosi ancora una volta di vivere proprio come dei ricercatori scientifici tutte le scoperte ed i misteri che “il non facile gioco del fare teatro” offre. Del resto, cos’è il teatro? E’ soprattutto un laboratorio è una palestra dove si può vivere e provare tutto ma proprio tutto… anche quello che non si può provare nella vita. Con la consapevolezza che il teatro è il teatro, naturalmente la vita è più importante. In questi due anni di collaborazione con l’Istituto “G. Filangieri” ho creduto che l’obiettivo principale del progetto fosse quello di fare della scuola una istituzione aperta  a tutti i cittadini e non solo agli alunni, in quanto la formazione dura tutto l’arco della vita – condizione indispensabile per la realizzazione di una società basata sulla conoscenza – non può essere limitata alla somministrazione di lezioni frontali o via internet, ma richiede la presenza di strutture adeguate e qualificate disseminate sul territorio. Una scuola che si pone come luogo dove cultura della tradizione e cultura dell’innovazione si fondono per dare luogo a nuove forme di convivenza democratica, tramite il rafforzamento delle capacità di comprensione, di riflessione, di dialogo. Tutto questo ho pensato di realizzare attraverso il teatro insieme ai ragazzi. Ci sarò riuscito? Se penso alle lacrime di emozione e gioia di Clara Latronico dei genitori e di tutti i presenti, allora rispondo: si!

Adolfo Adamo