MONTEGIORDANO-31/08/2012: ADDIO BOSCHI. TERRITORIO SFIGURATO DALLE FIAMME.

MONTEGIORDANO ADDIO BOSCHI. TERRITORIO SFIGURATO DALLE FIAMME.

 

Dopo tre giorni infernali, si fanno i conti dei danni  prodotti dalle fiamme che hanno sfigurati due territori, quello di Montegiordano e quello di Roseto Capo Spulico. Cosa resta? Terreni oscurati dalle ceneri e da grossi tizzoni anneriti spenti e apparentemente inattivi ma pronti alla combustione alla presenza di vento come spira in questi giorni. Per chi ha conosciuto queste località: Cirronzo, Melazzo e Pallaccone del Comune di Montegiordano,  Caputo e Fuscella di Roseto Capo Spulico, tutte arre boschive, a vederle oggi sfigurati sembrano dei veri paesaggi lunari, quelli visti in cinema. Sono tutte località collinari dalle quali è partito l’incendio, sicuramente doloso. Ora, per creare nuove pinete, ci vorranno decenni. Oltre alla vegetazione andata in fumo, registriamo l’incendio di alcuni mezzi agricoli, di case coloniche e di locali adibiti al ricovero degli animali. Per fortuna molti animali (capre, mucche) sono stati messi in sicurezza in tempo, grazie all’aiuto degli uomini della forestale, del personale dei vigili del Fuoco, degli operai del Consorzio di bonifica e altri volontari occorsi in aiuto. Le aziende agricole distrutte sono: Masseria Liguori Giuseppe, in contrada Melazzo. Sono state divorate dalle fiamme le seguenti strutture: l’abitazione, il fienile e la stalla, oltre venticinque ettari di terreno alberati.  Masseria del geometra Fernando De Luca di Trebisacce, in contrada Cerronzo. Distrutta l’abitazione del colone e 20 ettari di terreni alberati prevalentemente con alberi da frutta. Masseria Gatto Francesco, in contrada Melazzo. Distrutti un trattore gommato (in foto), un capannone adibito al ricovero dei mezzi agricoli e il granaio dove vi erano depositati 100 quintali tra grano, orzo e cereali vari. A queste aziende agricole molto conosciute, se ne aggiungono altre di piccole dimensioni che piongono la distruzione dei loro piccoli averi cui erano legati da ricordi dei loro genitori. A questo disastro, d’incalcolabile valore,  si aggiungono quelli ambientali di immagine che feriscono un intero territorio. Si spera di poter assicurare alla giustizia gli autori di questo scempio.

30 agosto 2012.                                                                     ALESSANDRO ALFANO

corigliano@calabriaora.it