Trebisacce-22/10/2012:PROPOSTA-DOCUMENTO SULLA SANITA’.

COMUNI ALTO IONIO COSENTINO-SIBARITIDE

I Sindaci

 

Sig.

Ministro della Salute

ROMA

Sig.

Presidente della RegioneCalabria

Commissario ad acta per la sanità

CATANZARO

Sig.  Direttore Generale ASP
Viale Alimena

COSENZA

Sig.

 Sindaco di

COSENZA

Sig.

Presidente della Provincia

COSENZA

Oggetto:PROPOSTA-DOCUMENTO SULLA SANITA’.

Premessa

La riorganizzazione della rete ospedaliera dell’ Alto Jonio-Sbaritide non può non tenere conto  del fatto che il Distretto di Trebisacce è il più grande della Provincia di Cosenza in termini di superficie (pari a 887  Kmq) e tra i più grossi per popolazione con un numero di abitanti pari a 60.000 unità e con una bassa densità abitativa; ciò significa che la popolazione non è concentrata in un grosso agglomerato, ma distribuita sul territorio in 17 Comuni, con un bacino di utenza molto consistente.

In aggiunta il territorio si presenta molto disomogeneo nel suo complesso perché vi si alternano Comuni sulla costa  a Comuni  Montani fino  ad oltre mille metri s.l.m.; la mobilità tutto l’anno ma specialmente d’inverno è resa molto  difficile per le condizioni precarie della viabilità ordinaria e per le lunghe distanze tra un centro abitato e l’altro.

La  dotazione dei posti letto nell’area Jonica (Nord e Sud) dovrebbe essere di circa 444 posti letto, applicando lo standard stabilito nel pian di rientro regionale; in effetti in tutta l’area Jonica i posti assegnati sono meno di 250, e sono tutti concentrati nel’area Jonio sud, mentre nell’alto Jonio si hanno zero posti letto,  e l’area Jonica è completamente priva di posti letto privati.

 

PRESIDIO OSPEDALIERO DI TREBISACCE

Il Presidio Ospedaliero “Guido Chidichimo” si trova nel comune di Trebisacce, e serve un bacino di utenza di circa  60.000 abitanti, con 17 Comuni di cui la maggior parte in zona montana; Il Comune di Trebisacce dista oltre 45 Km dagli Spoke di Rossano  e Castrovillari, con tempi di percorrenza che normalmente sono di almeno 45 minuti, ma che si incrementano notevolmente  nel periodo estivo. La particolare posizione di Trebisacce fa si che la distanza dal vicino Ospedale di Policoro, in Basilicata, sia di appena 45 Km, con tempi di percorrenza di 35-40 minuti in media; da ciò ne deriva che tutti i Comuni a nord di Trebisacce sono molto più vicini a Policoro che a Rossano-Castrovillari, per cui tale criticità alimenta in modo significativo la mobilità sanitaria extraregione.

Nella tabella seguente vengono riportate le principali distanze che esistono tra i Comuni del Distretto di Trebisacce e gli Ospedali di Trebisacce, Rossano, Policoro, e Castrovillari, dati desumibili facilmente da google maps:

Distanze in KM da

Distanze in Minuti da

Comune Trebisacce Rossano Policoro Trebisacce Rossano Policoro
Canna 44 86 30 57 101 42
Nocara 43 85 33 55 99 47
Castroregio 32 74 51 42 86 75
Montegiordano 30 72 31 40 84 41
Rocca Imperiale 32 74 18 39 83 25
Oriolo Calabro 34 76 53 38 82 61
Roseto Capo Spulico 18 60 31 23 67 40
Amendolara 15 57 37 15 59 45
Trebisacce 42 45 44 49
Albidona 14 49 51 25 69 74
Alessandria del Carretto 28 65 67 46 90 95
Castrovillari 39,4 49
San Lorenzo Bellizzi 35 58 82 49 58 82
Plataci 19 61 64 26 55 75
Villapiana 12 54 56 15 40 70
Cerchiara di Calabria 26 45 71 35 54 84
Cassano allo Ionio 30 45 75 35 40 82
Francavilla Marina 19 38 63 23 42 70

 

Il Presidio di Trebisacce aveva delle peculiarità specifiche in considerazione delle aree e della posizione strategica in cui si trova collocato, per cui presenta delle criticità legate all’assistenza a popolazioni residenti in zone montane a cui si aggiungono delle criticità derivanti dalla posizione nei pressi di zone altamente turistiche dove nel periodo  estivo la popolazione si moltiplica fino a triplicarsi (circa 250.000 abitanti). Una ulteriore criticità è legata al significativo fenomeno della  mobilità sanitaria che dalle aree del Distretto di Trebisacce si sposta verso la Basilicata, la Puglia e la Campania, con disagi per la popolazione e spreco di risorse.

In sintesi le difficoltà che impediscono una corretta ed efficace erogazione dei Livelli Essenziali di assistenza nell’area dell’Alto Jonio-sibaritide,  sono le seguenti:

  1. 1.       Mancato rispetto Livello Assistenza Sanitaria di Emergenza. Mancata Equità (ingiustizia sociale)  nell’erogazione dei LEA ed esposizione dei pazienti in urgenza/emergenza a gravi rischi per la salute in caso di problemi sanitari che necessitino di intervento immediato

DM 15 maggio 1992 – Gazzetta Ufficiale n. 121 del 25/5/92

Serie Generale Criteri e requisiti per la classificazione degli interventi di emergenza

Il D.M. a proposito degli interventi sul  territorio prevede, tra l’altro: 

“Per quanto attiene il soccorso sanitario primario esso dovrà estrinsecarsi in un periodo di tempo non superiore agli 8 minuti per gli interventi in area urbana e di 20 minuti per le zone extra-urbane (salvo particolari situazioni di complessità orografica)”. Dalle distanze sopra riportate tali parametri non sono per nulla rispettati. Difficoltà nella gestione di pazienti gravi provenienti da aree troppo distanti (Alto Jonio) dai centri Spoke di Rossano e Castrovillari per le quali si superano i tempi previsti per un servizio di emergenza efficace. Al momento, in alcuni casi, la gestione dei pazienti affetti da patologie complesse (politraumatizzato, cardiologico, ictus, ecc.) non rispetta i tempi indicati dai percorsi regionali per raggiungere i centri Spoke e nel garantire il LEA di emergenza nei tempi ragionevoli richiesti dalle circostanze ma soprattutto dalle normative vigenti. Per la suddette motivazioni spesso si assiste ad un lungo tempo di assenza sul territorio di competenza, delle Postazioni di Emergenza Territoriale  interessate da centralizzazioni di pazienti critici. In caso di urgenza/emergenza, l’obiettivo prioritario deve essere quello di dare una risposta omogenea all’utenza su tutto il territorio provinciale, ponendo particolare attenzione ai tempi d’intervento ed alla qualità del soccorso. Peraltro gli ospedali SPOK sono soggetti a continue criticità: mancanza di posti letto e lunghe attese ai pronti soccorsi.

2.Difficoltà a garantire ricoveri in tempi ragionevoli nei centri spoke di riferimento: (Allungamento tempi di attesa per ricoveri). Il 50% dei 17 Comuni afferenti all’area dell’Alto Jonio sono Montani (> 600 metri s.l.m.). Le condizioni orografiche di molti comuni dell’alto Jonio (Canna, Nocara, Castroregio, Alessandria d.C., Montegiordano, Oriolo, Amendolara, Cerchiara di Cal., Plataci, San Lorenzo Bellizzi), incidono notevolmente sui tempi di soccorso, sempre molto oltre i venti minuti previsti per i soccorsi fuori dai centri abitati.

La distanza dei due PPI dal centro Spoke di competenza è considerevole (Trebisacce-Rossano 46 Km, Trebisacce-Castrovillari 39,4 Km) con tempi di percorrenza di 45 min. da Trebisacce a Rossano e 49 minuti  da Trebisacce a Castrovillari) che aumentano notevolmente in estate per il traffico. Si precisa che queste sono le distanze minime, per cui tutti i comuni a nord di Trebisacce distano proporzionalmente di più sia in termini di km che di tempo.

3.La prevista costruzione dell’Ospedale nuovo di Rossano e Corigliano, al momento ancora non esecutiva ,o meglio un miraggio,non può compromettere le giuste aspettative e diritti di oltre 60.000 abitanti che si triplicano nella stagione estiva,per cui in attesa dell’avvio,se mai avverrà, è opportuno ripristinare al più presto i servizi sanitari ospedalieri, quanto meno quelli per garantire e curare le emergenze-urgenza.

A comprova dell’inefficienza del Piano di Rientro si evidenzia come,ad oggi ancora non sono state neanche avviate le procedure per la riconversione degli ospedali soppressi in casa della salute;

4.HOSPICE Cassano Ionio

All’interno della organizzazione sanitaria territoriale un ruolo importante e di rilancio lo deve rivestire l’Hospice di Cassano Ionio,che deve essere integrato con le strutture sanitarie ospedaliere e di riabilitazione con l’istituzione di nuove branche specialistiche e nuovi posti letto per la terapia dei disturbi alimentari e riabilitazione; devono essere organizzati e attivati i servizi collaterali clinici con nuove apparecchiature (TAC-rx digitale ed ecografo),oltre che potenziare l’ambulatorio polispecialistico e l’entrata in funzione del servizio CUP e i servizi assistenziali domiciliari.

5. ASSISTENZA SANITARIA TERRITORIALE

Il DPGR 18/2010, integrato da quelli 106/2011 e 94/2012 sta evidenziando tutte le carenze e lacune già denunciate in precedenza. Oltre alla dismissione delle rete ospedaliera, l’ASP ha programmato anche l’accorpamento dei distretti di Corigliano e Trebisacce. Tale decisione,non solo penalizza ulteriormente i territori e comuni periferici,ma costituisce anche una errata valutazione tecnico-sanitaria in quanto la sede del distretto di Trebisacce comprendente n° 17 comuni, dopo la dismissione dell’ospedale di Trebisacce non è stata avviata neanche la riconversione con l’istituzione della casa della salute e l’accentramento delle funzioni per la gestione territoriale della sanità,comporterò ulteriori pregiudizi e spoliazioni ad un territorio già provato e devastato. Peraltro l’ospedale di Corigliano C. essendo riunito a quello di Rossano, dove di fatto vi è costituita anche un’area urbana, comporta una aggregazione territoriale disomogenea e innaturale per storia e tradizione con la Sibaritide e l’Alto Ionio.

In ogni caso è necessario riprogrammare ed evitare soprattutto nei territori e comuni  montani la chiusura di ogni presidio sanitario (previsione di eliminare n° 21 postazioni di Guardia Medica), per come previsto nel richiamato DPGR 24/2012 e atto aziendale, che comporta l’assoluta negazione del diritto alla salute e una desertificazione del territorio

  1. 6.       GESTIONE PERSONALE-PRECARI

Proprio l’estensione del territorio dell’intera provincia di Cosenza le particolarità geomorfologiche del territorio, oltre che alla chiara e inadeguata gestione politica-organizzativa, ha causato nella gestione del personale grande confusione e disservizi che si ripercuote anche nell’erogazione dei servizi sanitari territoriali e ospedalieri, aggravata ancora di più dalla mancata stabilizzazione dei precari, ai quali addirittura non è stato rinnovato il contratto con ripercussioni negativa sia sull’erogazione dei servizi che sull’occupazione.

  1. 7.        MANCATA ECONOMIA DI SPESA-Ospedali di frontiera

La chiusura degli ospedali, sin dalla Giunta Loiero e quindi della programmazione del Piano di rientro, era diretta all’attuazione di un piano di economia aziendale capace di ridurre i costi rapportati al servizio. Orbene dopo oltre due anni la chiusura degli ospedali  non ha comportato alcuna economia di spesa, anzi ha alimentato le passività verso le regioni limitrofe. In proposito, proprio al fine di attenuare la mobilità passiva verso altre regioni è opportuno tenere aperti i presidi ospedalieri di confini, non solo per garantire l’assistenza sanitaria ospedaliera ai comprensori periferici della provincia di Cosenza, quanto per ridurre i costi di mobilità passiva verso altre regioni.

  1. 8.         ATTO AZIENDALE

La Direzione Aziendale dell’ASP, nel più assoluto “Silenzio” ha predisposto il nuovo atto aziendale senza alcun confronto o concertazione  con i comuni. A comprova dell’inefficienza del Piano di Rientro e quindi dell’atto aziendale, si evidenzia come sino ad oggi, ancora non sono state neanche avviate le procedure per la riconversione degli ospedali soppressi in casa della salute, ma addirittura si prevede anche la soppressione di alcuni servizi previsti nel piano di rientro;

  1. 9.       EMERGENZE URGENZE

Prima il decreto 18/10 e poi quello 106/11 hanno previsto a Trebisacce, previa riconversione dell’ospedale,una sede CAPT –Casa della salute con un PPI rafforzato e servizi clinici e diagnostici.

Orbene, ora pare che il Decreto 94/2012  voglia subordinare l’esistenza del PPI H24 al raggiungimento di n° 6.000 prestazioni, pena l’installazione di un centro con la presenza di un guardiano e un telefono che dovrebbe solo confermare la presenza dell’ambulanza 118 o la terapie per alcune diagnosi codice bianco. E’ una scelta scellerata e irrazionale che contraddice già il Piano di rientro. E’ una mortificazione per l’intera popolazione!!!

CONCLUSIONI

Il Piano di rientro predisposto dalla Regione Calabria deve considerarsi “fallito”.

Dopo quasi due anni dall’approvazione e dopo la chiusura di sette ospedali in provincia di Cosenza,violando i diritti costituzionali dei cittadini e i LEA, soprattutto sulla fascia Ionica dove il rapporto posti letto per 1ooo abitanti è pari a 1,5, non si è inteso ancora dare attivazione alle previsioni. Si brancola nel buio. Le riconversioni degli ospedali non sono state ancora avviate. Nessuno investimento è stato effettuato. La Regione ha solo tagliato servizi; non vi è stato alcun beneficio di economia di spesa è stata. L’ospedale più grande per i Calabresi è fuori regione per la forte emigrazione sanitaria.

In tutta la Provincia di Cosenza quotidianamente emergono criticità: Gli ospedali Spok non riescono a garantire cure ai pazienti; i Pronti Soccorsi non riescono a smaltire gli accessi quotidiani, L’ospedale HUB L’Annunziata di Cosenza è carente sia nel soccorso che nelle divisioni attive; in tutto il Tirreno si levano proteste; gli ospedali di montagna (Acri e San Giovanni in Fiore), sebbene  previsti, non sono stati avviati. Rogliano è stato chiuso. L’ospedale di Castrovillari, così come Rossano-Corigliano, non sono  più in grado di garantirel’assistenza sanitaria ospedaliera  alle popolazioni di tutta la fascia Ionica. Si consideri che per oltre 100 chilometri, da Rossano a Policoro non esiste più  una struttura sanitaria ospedaliera. Vi è un deserto! E,proprio per attenuare i forti disagi delle popolazioni e ridurre l’emigrazione sanitaria passiva verso le altre regioni limitrofe, è necessario rivedere la programmazione ospedaliera istituendo gli ospedali di frontiera od ospedali Generali che fungano anche da filtro per gli ospedali Spok e Hub, ma anche per  programmare una sanità che sia capace di garantire i LEA e dare risposte concrete e reali ai cittadini della Sibaritide-Alto Ionio

In tale contesto, essendo incontrovertibile la violazione dei LEA e delle garanzie dei servizi sanitari  essenziali nell’Alto e basso Jonio e Piana di Sibari, è opportuno superare i problemi immediati legati all’emergenza, anche in considerazione del chiaro fallimento politico del modello di sanità progettato dalle  Giunte Regionali che si sono susseguite e dal carente atto aziendale, è necessaria una immediata  revisione dei decreti 18/2010 , 106/2011 e 94/2012,

Per tali motivi, facendo seguito anche al deliberato del  Consiglio Provinciale tenutosi il 15 ottobre u.s.,che ha visto la partecipazione quasi totale dei sindaci della provincia, si  chiede:

1)      Al Ministro della Salute dott. Prof. Renato Balduzzi di verificare l’attuazione dei LEA nella fascia ionica e i presupposti per l’assistenza ospedaliera e la cura delle emergenze-urgenze;

2)      Al  Direttore Generala dell’ASP un incontro urgente per la disamina dei problemi esposti e in particolare della programmazione , della sede del distretto sanitario e della gestione del personale;

3)      Al Sindaco della città di Cosenza e al presidente della Provincia di convocare la conferenza dei sindaci,con avviso che in mancanza si procederà all’autoconvocazione;

4)      Al Presidente della Provincia di Cosenza, di dare attuazione al deliberato del consiglio provinciale straordinario;

5)      Al Presidente della Regione-Commissario ad acta di riaprire un confronto immediato con i rappresentanti istituzionali dei territori, previa verifica anche dell’attuazione del piano di rientro e delle inesistenti economie e soprattutto della spesa per migrazione sanitaria verso altre  regioni.

6)       lì 19.10.2012

 

 

I SINDACI DI

TREBISACCE

Cassano Ionio

Villapiana

Francavilla

Cerchira

San Lorenzo B.

Plataci

Alessandria del Carretto

Albidona

Castroregio

Oriolo

Canna

Nocara

Amendolara

Rocca Imperiale

Montegiordano

Roseto C.S.

Organizzazioni sindacali e di Categoria

Associazioni di volontariato

ASSOPEC

RDB ex ospedale di Trebisacce