Trebisacce-20/11/2012: Il commercio trebisaccese risente della crisi?

Trebisacce:20/11/2012

Crisi globale, crisi europea,crisi nazionale,crisi in tutti i settori,crisi esistenziale,casi di povertà e casi di suicidio. La dignità della persona è calpestata. Si assiste al trionfo sociale dei furbi e delle caste. Occorrono proposte certe per un rilancio economico e nel breve periodo altrimenti persino la speranza non trova il suo motivo di esistere e per tanti già è solo un ricordo. Uno scenario collettivo preoccupante appare chiaro. E’ quanto si verifica nel dialogo occasionale quotidiano nella cittadina. Cresce la disoccupazione. Imposte, tasse  e contributi in aumento e calano a picco i servizi offerti alla comunità dallo Stato. La recessione non è solo un concetto economico è una certezza di vita. Cresce, nonostante una politica di tagli e di rigore, il deficit pubblico e il debito pubblico. E nella città di Trebisacce cosa succede? Sanità e trasporti colpiti al cuore. Chiuso l’ospedale “G.Chidichimo” e trasformato in Capt e medici e paramedici trasferiti. E il commercio? Russo Antonio, imprenditore da 22 anni,- affiliato Carrefour Express sulla centralissima Viale della Libertà, racconta che pur di evitare il licenziamento ai quattro  dipendenti, ha preferito organizzare il lavoro in turni e applicare loro un contratto part time e rimane aperto al pubblico anche di domenica pur di servire al meglio la clientela e incassare quanto possibile per fronteggiare le scadenze. “Diversi clienti hanno attinto dai risparmi fino ad oggi,ma ora sono finiti e continuare a fare la spesa diventa un problema e qualcuno già conta alla cassa i centesimi per acquistare il pane”,racconta l’imprenditore Russo. E continua:”La proliferazione dei supermercati ha aumentato l’offerta di prodotti, ma ha ridotto i ricavi. Preciso che sulla base dei circa 10.000 abitanti il numero dei  supermercati è cresciuto più che proporzionalmente creando non pochi disagi alla piccola distribuzione al dettaglio, alle ditte individuali”. Le micro imprese sono costrette a sostenere un costo aggiuntivo che riguarda la video sorveglianza a causa dei tanti furtarelli che si verificano. Anche i parcheggi che facilitano le vendite consentendo ai clienti la breve sosta non sono competitivi. Non si trovano vicino alla piccola distribuzione e abbondano nell’area della media distribuzione. Tra i clienti in fila alla cassa un bancario che sottolinea che l’accesso al credito bancario per potenziali giovani imprenditori è difficile. Però- continua-ci sono dei bandi pubblici che favoriscono la formazione dei giovani attraverso associazioni no profit,ma restano poco noti ai più. Su posizione diversa è la Signora Beatrice Saidi, del Marocco, 34 anni, che non avverte la crisi e anzi afferma di vivere e bene da che ha trovato lavoro come assistente di un signore anziano. Serafino Zangaro, Benetton,imprenditore da più di 38 anni di cui 26 su Trebisacce, afferma che il settore dell’abbigliamento è quello più colpito dalla crisi insieme con il settore delle calzature che hanno subito una riduzione di incassi che vanno dal 15 al 35%.”D’inverno non ci sono iniziative utili ad attrarre turisti e il denaro non circola!”chiosa ‘Biagio’ un operatore turistico di passaggio nell’esercizio commerciale., Luca Barone, gestore del Bar “Odissea” è dell’avviso che i clienti vogliono la qualità del caffè e per averla sono disposti a pagare di più e a consumarne uno di meno,almeno riescono ad apprezzare quel caffè che gustano e combattono lo spreco. La crisi vera,afferma, è la mancanza di servizi e la gente circola poco.  Sangineto Domenico e Vincenzo,fratelli imprenditori da anni e gestori del Bar “Zurigo” nella vicina Villapiana, sono del parere che d’inverso la crisi si sente. I clienti evitano i liquori e le birre speciali. Registrano una riduzione di incassi superiore al 35%. Annalisa ,cassiera all’Euro Spin, ci dice che le persone evitano il superfluo e la spesa media è bassa. Si guadagna l’uscita, è quasi ora di chiusura, e fuori l’ingresso principale un ragazzino con una manina tesa, uno sguardo sofferente, dei vestiti malridotti. Una monetina gli restituisce il sorriso e la gioia e un timido grazie chiude il fugace incontro. E’ la povertà.

Franco Lofrano