Francavilla Marittima-09/12/2012:Giuseppe Greco e Graziella Santagada sposi ( di Pino Cozzo)

Giuseppe Greco e Graziella Santagada sposi

di Pino Cozzo

 

Nel giorno dedicato dalla Chiesa cattolica alla festività dell’Immacolata Concezione di Maria, Giuseppe e Graziella hanno coronato il loro sogno d’amore nella Cappella del Santuario della Madonna della Armi, nel territorio di Cerchiara. Una giornata piuttosto fredda, dal punto di vista meteorologico, che è stata però ampiamente riscaldata dall’affetto e dall’amore dei tanti parenti ed amici che hanno potuto e voluto circondare gli sposi ed i loro genitori. Certamente commovente e toccante la funzione religiosa, certamente bello e importante il pranzo di nozze, che si è tenuto nella splendida cornice del Castello Flotta di Mandatoriccio marina. Visibilmente commossi ed emozionati, i giovani sposi si sono lasciati avvolgere dal calore dei tanti ospiti che hanno riservato loro tanti sorrisi gioviali, tanti abbracci sinceri, tante manifestazioni di stima e di bene. Una cerimonia solenne, che ha saputo solennizzare una storia che un destino piuttosto avaro aveva ostacolato, alla quale, però, la misericordia infinita del Signore ha voluto dare un epilogo giustamente e naturalmente diverso. Se vi è il timore della morte, che pure non spaventa, e che non deve terrorizzare chi fa della vita immateriale una ragione di vita, senz’altro è vivo il sentimento che fa pulsare l’anelito, è vivo l’odore della passione, è viva quella lama di eternità che è puntellata nell’animo di ognuno e mantiene accesi la luce di speme e il fluire del sangue. Solido è il legame con l’amore che ha l’orma della fanciullezza impressa, e accoglie ora la conclusione di un percorso, fatto di ansie e di paure, di timori e di speranze, di sogni e di aspirazioni.  Lì, affondano le radici; lì, gli amici più cari lasciano spazio alla memoria, alla riflessione, al dolore; lì, quella tela ben disegnata imbriglia la natura, ferma il tempo, intreccia i sensi. È utile ed importante saper entrare nella scena, quel palcoscenico che rende protagonisti del tempo vissuto, e che eterna l’immagine ed il ricordo, che rinsalda i legami, che affina gli animi, che ci fa tasselli di un mosaico. Tutto passa, tutto finisce, quel che resta è il ricordo di un’azione, di un gesto, di una carezza, di un sorriso, di una parola, che dia senso alla vita, che renda felici, che riscatti l’uomo, legandolo alla sua donna, a quella creatura cui da sempre, da un lontano disegno divino, è stato destinato. L’afflato di una forza vivente, di un alito di vita, di un’energia attiva che si accosti e che dia un senso all’umanità, lo ha riaccostato a Dio, che ne ha nobilitato l’animo, e raccoglie tutta la sua linfa per gridare “AMORE”. Auguri, ragazzi, auguri a voi e alle vostre famiglie, che vi hanno assistito con profonda dedizione. Voglia il futuro riservarvi tutte quelle soddisfazioni che un passato crudele ha cercato di negarvi.