MONTEGIORDANO-01/03/2013: SEQUESTRATA DALLA GUARDIA DI FINANZA DUE TONNELLATE DI BIANCHETTO.

MONTEGIORDANO SEQUESTRATA DALLA GUARDIA DI FINANZA DUE TONNELLATE  DI BIANCHETTO.

 

Nonostante i controlli serrati e mirati, c’è ancora chi, tra i pescatori, non si arrende e continua a pescare illecitamente il “ novellame di sarda”, meglio conosciuto come bianchetto. Un prodotto ittico di cui è stata vietata la pesca dal giugno 2010, da una normativa Europea  e dalle leggi vigenti nazionali, tanto gustoso e saporito. In tre distinte operazioni, le Fiamme Gialle cosentine hanno sequestrato due tonnellate di prodotto ittico illecitamente pescato e trasportato. Si tratta del più ingente sequestro di bianchetto negli ultimi anni sul territorio nazionale ,  operato nell’ambito di un più ampio dispositivo a salvaguardia dell’ambiente, delle frodi alimentari e della salute pubblica pianificato dal comando provinciale di Cosenza ed eseguito sulla costa jonica dai militari della Compagnia di Rossano, della Tenenza di Corigliano Calabro e della Tenenza di Montegiordano. Infatti, i finanzieri di Rossano, sulla S.S. 106, hanno proceduto al controllo di un furgone,  all’interno del quale erano stivate circa 90 cassette di polistirolo contenenti il novellame per un totale di 400 kg circa. Successivamente, le Fiamme Gialle di Corigliano Calabro hanno rinvenuto una tonnellata di novellame, distribuito in 200 cassette di polistirolo, trasportato su un autocarro che viaggiava sulla medesima statale. Infine, i militari di Montegiordano, sempre sulla S.S. 106, hanno fermato un furgone rinvenendo mezza tonnellata di analogo prodotto, stipato in 104 cassette. Due autisti sono stati denunciati a piede libero alla Procura della Repubblica di Rossano, il terzo alla Procura della Repubblica di Castrovillari, per violazione del D.Lgs. 09 gennaio 2012, nr. 4. Il pesce sequestrato, di cui è vietata ogni forma di pesca, trasporto e commercializzazione, del  valore di oltre  40.000,00 euro, sarebbe stato posto in commercio senza alcuna garanzia per i consumatori; essendo privo di  qualsivoglia requisito di tracciabilità, il prodotto è stato distrutto mediante dispersione in mare. Di fronte alla crisi che morde sempre di più, neppure le pesanti sanzioni amministrative e penali contano più di tanto e così i pescatori rischiano sempre di più per la loro sopravvivenza. Ricordiamo che anche il consumatore, secondo le nuove disposizioni di legge, acquistando il novellame, incorre in sanzioni penali.

2 marzo 2013.                                    ALESSANDRO ALFANO