Acri-08/03/2013:SIAMO DONNE EVOLUTE MA NON BASTA (di Rosanna Fiamma )

SIAMO  DONNE EVOLUTE MA NON BASTA

 

Rosanna Fiamma

 

Nel corso degli anni il ruolo della donna nella società  è andato evolvendosi enormemente, grazie ai notevoli cambiamenti avvenuti nella condizione femminile, sia nella famiglia che nel mondo del lavoro. Ma il cambiamento non ha comportato il passaggio da un ruolo ad un altro ( da quello domestico a quello nella società) bensì un aumento di responsabilità lavorative della donna, che si sono sommate a quelle che già gravavano su di lei nell’organizzazione e nella gestione della casa e della famiglia. E’ fuor di ogni dubbio che la famiglia si appoggia e si costruisce su una forma particolare di sapienza e di intuizione propria della donna, la quale ben consapevole del suo ruolo di madre, moglie e lavoratrice, riesce più dell’uomo a barcamenarsi tra mille impegni, da quelli familiari a quelli extra familiari. Purtroppo anche nei tempi più antichi sulle spalle della donna gravavano tanti impegni  e responsabilità, ma era vista principalmente come madre di famiglia, intenta ad occuparsi della casa, dei figli e del marito, anzi il più delle volte sottomessa al marito se coniugata o al padre se ancora nubile. C’era una radicale diversità di ruoli nell’ambito familiare, cosa che oggi sembra alquanto svanita.La parità tra uomo e donna ha portato a quell’emancipazione che ha fatto, a poco  a poco, scomparire i ruoli specifici di ognuno, dilatando a dismisura quelli della donna. Affermo ciò sulla base di quei risultati che sono sotto gli occhi di tutti: frenesia e stress continuo all’interno del nucleo familiare, impegnato in una autorealizzazione personalistica che non tollera ostacoli sul proprio cammino, e il più delle volte a farne le spese è proprio l’armonia della famiglia.

È vero che la necessità di lavorare in due per far quadrare il bilancio familiare è aumentata e la donna deve darsi da fare al pari dell’uomo, ma è pur vero che spesso l’educazione della prole viene affidata ad altre persone che a volte possono essere i nonni per i più fortunati, ma spesso si deve ricorrere a baby-sitter o asili privati ( quelli pubblici non sempre sono sufficienti per tutti), e per i figli più grandi a sopperire c’è il computer o la tv.

Ma siamo davvero più contente e soddisfatte o a volte rimpiangiamo qualche momento di sana vita familiare?  Le scelte hanno sempre un prezzo da pagare e noi donne siamo molto forti. Purtroppo ci sono sia tra gli uomini che tra le donne dei soggetti che amano delegare ad altri o perché la loro posizione socio-economica lo consente o perché preferiscono non farsi carico di tante responsabilità e trovano comodo dare la colpa al lavoro. Quel che dispiace è che identità e ruoli sociali si sono indeboliti, insieme  ai punti di riferimento. Il ruolo paterno poi ha subito un tale indebolimento che quella attuale è stata definita una società senza padri. E aggiungerei una società di famiglie in crisi, in cui si è persa la figura dominante di riferimento, per passare a diverse figure a se stanti ed ognuna  guidata dal proprio io, egoista e predominante.

La donna era la persona più equilibrata, attenta e premurosa, che faceva quadrare il bilancio familiare, che sapeva educare i figli e ascoltare il marito. Era lei  che si faceva carico di ogni lavoro in casa e spesso anche nei campi,  insomma un ruolo che pian piano ha iniziato a perdere valore proprio per l’evolversi della società e quindi della famiglia. E’ stato più che giusto il riscatto delle donne sul predominio maschile ma tutt’ora quel che manca è un equilibrio che faccia riscoprire l’importanza dei ruoli all’interno della famiglia. Ma cosa vuol dire evoluzione se non miglioramento e ammodernamento, quindi basta essere donne evolute per ottenere dei miglioramenti in famiglia?  Credo proprio che non basti e possiamoi dire che a volte un po’ di ritorno al passato ci farebbe bene, meno impegni e più tempo per la famiglia, meno attenzione al fisico palestrato ( per ambo i sessi) e più attenzione alla cura dei rapporti all’interno delle nostre case, meno computer e tv e più passeggiate a piedi o in bicicletta ci farebbero bene, perché anche lo spirito ha bisogno di giovare della semplicità di cose che sembrano lontane, ma sono a portata di mano. Insomma ci inventiamo tanto di più di quanto ci serve per vivere tranquilli, ma lo facciamo spesso per stare più impegnati e sopravvivere stressati e contenti. Non è più valido il detto “ chi si contenta gode” ?

Auguri a tutte le donne!