Trebisacce-23/01/2014:ANNA LAURA S.H.RINNITI (di Sara De Bartolo)

Giovedì, Gennaio 23, 2014

ANNA LAURA S.H.RINNITI di Sara De Bartolo

ANNA LAURA S.H.RINNITI di Sara De Bartolo

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Alcuni libri si comprano ad occhi chiusi. E per me, Anna Laura S. H. Rinniti, di Sara De Bartolo è uno di questi. Ho conosciuto Sara, scrittrice calabrese, in quella rete che fa incontrare le persone più lontane, per avvicinarle e trovare dei punti che siano in comune, oppure per allontanarle, perché di punti in comune non se ne trovano.

Quello che mi ha incuriosito di Sara è la sua passione per un tema a me caro: la scomparsa. Sembra che lei abbia capito da subito con quale intensità si riesce ad entrare nell’esistenza delle persone, le più lontane, le più disparate. Può colpire la storia drammatica di un padre manager, di una mamma casalinga, di una famiglia benestante, o di una famiglia che fatica ad arrivare alla fine del mese, la “prepotenza” e l’intensità è la stessa, per tutti.

Chi subisce una scomparsa vive in un incubo perenne, ci si sveglia la mattina e si va a dormire la sera con la stessa terribile domanda: sarà morta? Oppure è viva, da qualche parte? Quando ho iniziato questo programma e qualcuno mi diceva: «se scompaio non mi venite a cercare!», «ma perché non li lasciate in pace quelli che se ne vanno via?», rispondevo con rabbia e delusione. Era gente che non capiva il dramma della famiglia: la scomparsa non è una scelta. La scomparsa vuol dire essere portati via, essere uccisi, oppure perdersi perché non si ha più la memoria, scappare perché si hanno debiti e non si ha lavoro, per scegliere di morire ma non davanti agli occhi di tutti. Oggi invece c’è tanta sensibilità, come quella di Sara dimostrata con questo suo libro, una storia piena di sorprese e colpi di scena che non ti permettono di staccare gli occhi dalla pagina.

Anna Laura S. H. Rinniti, testimonia una grande verità, anche quando sembra che tutto sia perduto, se si ha speranza e non si abbandona un’idea, prima o poi si arriva al “punto”. Se ciò accade, credo che un po’ di merito sia da attribuire anche ad un programma della rete considerata la cenerentola della Rai, che però ha saputo battersi per chi non aveva voce e per chi nella società conta poco. È per questo che auguro a tutti voi una buona lettura. Con la speranza che prima e poi tutti insieme riusciremo a espugnare la terra degli scomparsi. Grazie Sara.

Federica Sciarelli