Torre di Albidona-18/08/2014: Cronaca sull’incontro con l’artista liutaio Michele Sangineto

Torre di Albidona:18/08/2014

“Leonardo da Vinci e i leonardeschi” è il complesso tema affrontato dal maestro–artista-liutaio, Michele Sangineto in una lezione (o lectio magistralis), lo scorso giovedì sera 17 agosto, nella sala della Biblioteca Torre di Albidona. L’incontro è stato organizzato da Vincenzo Arvia, Presidente dell’Associazione culturale APS Vacanzieri insieme attraverso l’Italia e…, grazie alla disponibilità e sensibilità culturale dell’Avv. Rinaldo Chidichimo. Questi ha aperto i lavori affermando di aver da poco conosciuto Sangineto con cui però è nata subito una bella empatia e con piacere ha dato il saluto di benvenuto nella sua Biblioteca all’artista, che considera un personaggio creativo. Ha poi aggiunto che il 21 marzo ricorre la Giornata Europea della Musica Antica e con Sangineto è stata postcelebrata. Noi abbiamo bisogno di avvicinare i giovani alla Cultura – ha concluso Chidichimo – per risolvere i tanti problemi di questa terra e il contributo di Sangineto è valido per la nostra causa. Se il pensiero, come ipotesi, ci porta al concetto di riscatto sociale, di certo il Sangineto ci è riuscito e meritatamente. Il Sangineto è originario di Albidona dove ha vissuto i suoi  primi 25 anni, ricchi di ricordi, di giovinezza artistica oltre che umana e, dopo, per dare un progetto più concreto alla sua vita, ha deciso di preparare la sua ‘valigia di cartone’ e affrontare timidamente, ma con coraggio interiore, la sua emigrazione per lavoro, come tanti, in Lombardia, dove cominciò la sua esperienza di operaio prima e di docente d’Arte poi. “Non è facile essere accettati nel Nord dagli altri”, ha sottolineato il Sangineto e così cominciò ad occuparsi degli emarginati perché in sostanza anche il nostro concittadino tale si sentiva in quel particolare momento lontano dagli affetti più cari. Non era andato al Nord per rubare il lavoro, ma per rendersi utile agli altri, ecco con quale spirito e sacrifici affrontava il suo quotidiano. Il percorso di formazione era ancora irto e in salita. Lavorò sodo. Non si scoraggiò e prese di petto la delicata problematica dell’emarginazione e l’affrontò incassando apprezzamenti e anche delusioni. Questo mix di emozioni lo spinse ancora a seguire con interesse e impegno i vari eventi culturali che si organizzavano a Monza e Milano. Studiò e si documentò tanto, ma anno dopo anno, l’arricchimento culturale diventò tangibile e si integrò alla grande nel sociale divenendo un punto di riferimento nella Brianza perché l’Arte unisce, ha asserito Sangineto.  Persona speciale e dotata di talento artistico naturale, presente nel suo Dna. Essere un liutaio di per sé è un’arte. Non conosce la musica, non suona strumenti, ma costruisce strumenti musicali antichi e che suonano! Ecco l’originalità ed eccezionalità di Michele Sangineto, uno di noi e figlio di questa terra. Gli è servito tanto sfidare se stesso e il grande Leonardo da Vinci! Presunzione? E’ facile pensarlo, ma vediamo di analizzare qualche episodio. Attraverso i disegni, alcuni non molto chiari, di Leonardo e attraverso i quadri e gli affreschi scoprì la presenza di strumenti musicali antichi e gli stessi critici d’arte asserivano che erano stati messi lì, all’interno dell’opera d’arte, per scena, ma che in sostanza non esistevano e comunque non se ne conosceva il suono. Accettando questa sfida il Sangineto cominciò a costruire i primi strumenti musicali antichi e vi riuscì e soprattutto suonano!  Gli strumenti medievali appartengono ad un mondo che affascina. E inizia la sfida per Michele di far suonare gli strumenti all’epoca del sommo maestro Leonardo. E i fatti gli danno ragione. Il figlio Adriano suona i suoi strumenti e la voce melodiosa di Caterina, la figlia, canta brani dell’epoca del 1375, oltre che suonare. Dal 2000 sono presenti come Ensemble Sangineto. Tutto in famiglia con la moglie Paola: si canta, si suona, si costruisce. Una bella sinergia. Michele porta in giro, attraverso gli eventi culturali, e fa conoscere agli altri quello che è di sua conoscenza. Si vedono nel suo laboratorio e nelle gallerie di Milano strumenti come: Arpa bardica o celtica, arpa gotica, arpa italiana, Ghironda, Salterio a pizzico, Salterio a muso di porco, Salterio ad arco,  Arpanetta, Liuto Greco, Viola da gamba tenore, Fidula o viella, Ribecca, Salterio da tavolo, Viola delle suore, Lira ad arco gallese, Cetra, Spinetta, Flauto, organo portativo,ecc. solo per citarne alcuni. Ne ha costruiti ormai tanti di strumenti, ma gli rimane una sfida che è quella di costruire l’organo positivo che ancora non ha costruito. Il suo laboratorio lo aspetta e prima poi supererà anche questa sfida. La prima Piva costruita dal Sangineto si trova a Milano nella Galleria tre. Scorrevano sotto gli occhi attenti dei numerosi intervenuti le immagini degli strumenti tramite il video proiettore ed era facile pensare che si trattasse di strumenti di grande e rara bellezza. “Qualsiasi forma d’arte serve a far uscire la parte migliore di noi”,  ha sottolineato il maestro Michele Sangineto. Un applauso corale ha chiuso l’interessante lezione. Di seguito sono arrivate i complimenti e domande a iosa. Intanto il primo cittadino di Albidona, Salvatore Aurelio, ha voluto sottolineare che si sentiva onorato di avere un concittadino di tale pregio e che porta lustro nel mondo. E ancora è intervenuto il Presidente, Serafino Zangaro, dell’Associazione dei commercianti di Trebisacce (ASSOPEC) che con un aneddoto ha dimostrato che la musica non ha valore, tanto che non è misurabile il suo grande valore. Sante Camo che ha voluto conoscere il legno usato e si è saputo che si usa dal noce, all’acero, al  pioppo, all’abete rosso a seconda delle parti dello strumento da costruire. E ancora il Rinaldo Chidichimo si chiedeva di come mai la musica sinfonica si sia sviluppata solo in Europa e non anche altrove. Epeo ( Presidente dell’Associazione “La Dama di Broglio”) nel chiedersi se si tratta di artigianato, arte o di artigianato artistico asseriva che gli strumenti di Sangineto sono veri perché l’artista ha autonomia di pensiero e ha parlato del “suono” che è l’essenza della musica e della voce,”suono” che affascina,seduce in quanto ci riporta alle origini,ai primordi.  Piero De Vita (Presidente dell’Associazione “L’Albero della Memoria”) ha colto nelle mani di Sangineto un momento di spiritualità e di comunicazione chiara. La comunicazione ai tempi di Leonardo da Vinci avveniva tramite gli affreschi. Soddisfatto anche Rosario, il fratello dell’artista, che pur conoscendo le virtù e abilità di Michele lo ha ascoltato il religioso silenzio per l’intera lezione. In rappresentanza dell’accademia del peperoncino di Diamante, Arnaldo Grisolia che ha tanto apprezzato la lezione tanto da fargli esclamare con orgoglio “C’ero anch’io”. E su questa nota anche altri interventi e tanti complimenti al maestro Sangineto. E mentre le immagini degli strumenti scorrevano il docente Dante Brunetti si dava un bel da fare a fotografare tutte quelle bellezze intrise di cultura. Insomma una serata culturale di alto livello e di conoscenza ulteriore per chi suona già e bene la fisarmonica come il giovane Mitidieri, nonché il Maestro d’arte Domenico Mitidieri, e altri che ben sanno che il sapere non ha confini e né limiti. Tutti sono usciti contenti e soddisfatti per aver partecipato all’evento, ma soprattutto tutti hanno aggiunto ricchezza al proprio sapere. E la cultura non ha prezzo. A Michele Sangineto l’augurio che possa sempre andare avanti con la sua ricerca e raccogliere sempre successi così come merita un figlio della nostra terra che tanto stimiamo.

Franco Lofrano