Italia-09/05/2016:ELOGIO DI QUEL CRETINO DELLO SCRIVENTE: SUE GIOIE E DOLORI

Le miniere di Re Salomone
Le miniere di Re Salomone

ELOGIO DI QUEL CRETINO DELLO SCRIVENTE: SUE GIOIE E DOLORI

 

Ormai lo sanno in molti, sono sempre stato, sì bello, simpatico e dotato di affascinanti occhi verde giada, ma anche un perfetto cretino.

Come tale ho gioito dell’elezione di Sadiq Khan a sindaco di Londra.

Forse, direte voi, per la sua elevata capacità amministrativa? No di certo: dice e professa le stesse panzane degli altri che lo hanno preceduto, o che si sono candidati insieme a lui.

In realtà ho gioito perché il motivo della sua elezione è che a Londra, finalmente, il 55% dei cittadini, ed elettori, sono musulmani immigrati o di origine estera.

Era ora che il noioso roast beef fosse sostituito dal sofisticato polpettone kebab, e che la insignificante tradizionale eleganza inglese fosse sostituita da elettrizzanti turbanti, ampi caftani e smisurate barbe. E basta anche con le cosce al vento di Mary Quant: avanti con il più sobrio e composto burqa (o con il velo nell’eccitante paginone centrale di Playboy).

I musulmani sono ora maggioranza a Londra. Anche noi cretini siamo sempre stati molti, diciamo pure maggioranza, ma i motivi di allegrezza erano diventati tediosi ed abitudinari. I nuovi epocali eventi ci hanno fornito più originali motivi di svago intellettuale.

Non solo, ma possiamo ora sperare concretamente in nuovi motivi di letizia; ci piace sognare della festosa invasione di Roma da parte dei Watussi e, finalmente, subentrati in maggioranza, di poter candidare ed eleggere a sindaco della città eterna uno di loro. Potremo allora, invece dell’uggioso inno pontificio “Roma immortale di martiri e di santi…”, cinguettare, modificare ed integrare l’Inno a Roma musicato da Puccini: “…Salve Dea Roma! Ti sfavilla in fronte/ il sol che nasce sulla nuova storia…/ (Seguito in variante)…Siaamo i Watussi/ Siaamo i Watussi/ gli altissimi neriii/ ogni tre paassi, ogni tre paassi, facciamo sei metriii…Se non ci credete, venite quassù (modificato il quaggiù), venite, venite quassu u u u…”.

Che pacchia sarebbe poter ballare l’hully gully nel Foro Romano, alla faccia di quei deficienti che ci hanno storicamente preceduto; se ne facciano una ragione, sono morti e sepolti, non possono continuare a tormentarci con il loro latinorum del cavolo: “…Qui ci scambiamo l’amore profondo, dandoci i baci più alti del mondo/ siamo i Watussiiii…”.

Ci piace anche vagheggiare di un nuovo Foro eretto con paglia, fango e sterco di vacca. O nuovi ristorantini nei quali gustare latte marrone scuro, perché fermentato col sangue di una zebra sgozzata sul marciapiede e con lo streptococcus thermophilus lasciato marcire nel tegame di cucurbitacea.

Non osiamo sperare in un Papa Watusso. Del resto, con sul capo la Mitra, raggiungerebbe l’altezza di oltre tre metri, incompatibile con le stanze vaticane e con la cupola michelangiolesca che andrebbe, con molte complicazioni, sopraelevata (con lo stesso materiale edile del nuovo Foro).

Ma, a fronte di queste nuove esultanze e speranze migratorie, noi cretini abbiamo anche le nostre penose trepidazioni. Vuoi vedere, ci viene da pensare e temere, che questi fottuti astronomi a forza di cercare forme di vita intelligente nello spazio, finiscano per trovarle? E che a queste venga la disgraziata idea d’immigrare qui sulla terra? Ci pensate? Una nuova maggioranza intelligente!? Un incubo. #vieniavanticretino.

Maurizio Silenzi Viselli