Trebisacce-30/05/2016:Apprendimento cooperativo (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo
Pino Cozzo

Apprendimento cooperativo

di Pino Cozzo

 

Se si paragona il mondo della produzione industriale con quello della produzione culturale, quest’ultimo ne esce perdente. L’industria aumenta costantemente la propria efficienza, producendo una quantità maggiore di beni, con un numero sempre minore di impiegati. La scuola può sperare di competere e di essere considerata ancora indispensabile alla società se saprà aumentare la qualità del “prodotto”, aumentandone il valore aggiunto. Ovvero, se saprà formare tecnici e dirigenti con le caratteristiche che più interessano al mondo del lavoro: una preparazione a vasto respiro, la capacità di lavorare in gruppo e l’abilità nel problem solving.  La maggior preoccupazione didattica di molti docenti è il completamento del programma e minore enfasi viene posta su quanto sia significativo e stabile nella memoria ciò che gli studenti apprendono. A seconda di quanto lo studente sia coinvolto nel processo di apprendimento, possiamo riconoscere diverse strategie didattiche. Nella lezione “ex cathedra” tradizionale dell’insegnamento, il docente fornisce informazioni da apprendere e lo studente è coinvolto soprattutto nello sforzo di seguire la spiegazione e di prendere appunti. Ricerche condotte sulla sua efficacia smentiscono che la lezione sia un modo efficiente di trasmettere informazioni in modo accurato. L’unità di informazione è definita come il più piccolo blocco di conoscenza che abbia senso come asserzione a sé stante. L’analisi del numero totale di parole registrate, il numero totale di unità di informazione appuntate e la loro completezza mostra che c’è una relazione con la capacità della memoria di lavoro: studenti con bassa capacità della memoria di lavoro registrano circa lo stesso numero di parole appuntate dagli studenti con elevata capacità della memoria di lavoro, ma la qualità e la completezza di quanto scritto è minore. La conoscenza è costruita nella mente di colui che impara. La costruzione di nuova conoscenza avviene mediante l’osservazione ragionata di eventi, interpretata e mediata attraverso concetti che già possediamo. La costruzione della conoscenza può essere perciò vista come un processo dinamico aperto alla competizione intellettuale; un insieme di progressive transizioni tra modelli aventi un differente grado di capacità esplicativa, che incoraggiano la ristrutturazione concettuale attraverso conflitti cognitivi. Il costruttivismo non è soltanto una teoria della conoscenza, ma propone una propria concezione della verità e della relazione tra conoscenza e realtà. Lo scopo di lavorare in gruppi è anche quello di sviluppare abilità nel ragionamento critico. Ci è utile conoscere gli elementi dell’ambiente che la ricerca prende in considerazione e che sono: il ruolo degli insegnanti e degli allievi; gli obiettivi di apprendimento e i contenuti d’insegnamento; il modo in cui insegnanti e allievi comunicano; la presenza di tecnologie e il modo in cui vengono usate; i modi in cui le attività di apprendimento vengono progettate e attuate (gli approcci disciplinari o interdisciplinari, le modalità di apprendimento cooperativo, il lavoro per progetti o di tipo laboratoriale…); il grado di cooperazione non solo tra gli allievi all’interno della scuola, ma anche tra allievi di scuole diverse. Infine, acquistano importanza le caratteristiche degli attori coinvolti, in ordine alle loro motivazioni e alle conoscenze e abilità possedute. In particolare, anche le componenti motivazionali, cognitive e metacognitive sono aspetti essenziali di cui tener conto.