Cosenza-19/12/2016:DOCENTE CONDANNATO PER AVER DENIGRATO COLLEGHI E DIRIGENTE

Adele Sammarro
Adele Sammarro

DOCENTE CONDANNATO PER AVER DENIGRATO COLLEGHI E DIRIGENTE

Si recavano a scuola tutte le mattine con tanta voglia di fare, ma presto la voglia si tramutava in disagio sia per docenti che alunni. Una vicenda singolare quella che ha interessato un noto liceo reggino, su cui, da tempo, erano posati i riflettori per via di una questione legata ad un docente di matematica e fisica, il cui caso ha suscitato non poche polemiche all’interno dell’istituto. Ritenuto, un “soggetto problematico”, dalla intera comunità scolastica in cui operava da oltre dieci anni. Descritto come un uomo dal temperamento eccessivamente conflittuale e molesto. Il prof era diventato un vero incubo per l’intera comunità, ma ad avere la peggio erano le colleghe, sì, era proprio su di loro che era solito accanirsi rivolgersi con epiteti lesivi e con un fare piuttosto aggressivo. Tanto da creare timori, ansie e paure. “In più occasioni- racconta una docente- si è manifestato molto offensivo e aggressivo ”. L’atteggiamento vessatorio e aggressivo aveva destabilizzato la serenità all’interno dell’istituto. Insomma, il clima, negli ultimi tempi, era divenuto irrespirabile, e gli episodi di conflittualità erano all’ordine del giorno. A lamentarsi non solo i colleghi, molti dei quali “vittime”del prof, ma anche alunni, genitori, il personale scolastico e il Dsga. Il docente, ormai, era entrato in forte attrito con tutte le componenti della scuola, tanto da richiedere delle visite ispettive per acclarare quanto veniva denunciato e, quanto la comunità era costretta a subire. Dagli atti trasmessi si evince che il prof addirittura “durante le ore di lezione, evidenziasse i suoi rapporti conflittuali con la dirigente scolastica ed i colleghi”, e ancora, – come testimonia una Rsu della scuola,-aggiunge quanto segue: “il prof continua ad avere comportamenti deontologicamente deprecabili…fermando nei corridoi della scuola i docenti in servizio e continua nel tentativo di mettere in cattiva luce l’attività sindacale di RSU del sottoscritto e quella dirigenziale della SV”. Il clima teso e il susseguirsi di continui episodi incresciosi, che si registravano quotidianamente, hanno preoccupato molto il direttore generale dell’Usr Calabria, Diego Bouché, che è subito intervenuto sulla vicenda, tanto da adottare un provvedimento d’urgenza nei riguardi del prof. Il tutto, dopo aver acquisito la relazione ispettiva e un’enorme mole documentale dei fatti; si è così stabilito di trasferire, con immediatezza, per incompatibilità ambientale, il docente in altro istituto dello stesso comune di titolarità. Dalla sentenza del 9 dicembre, si apprende che: “La sussistenza di una grave conflittualità con i colleghi risultava pure dal fatto che il prof. T.F. aveva registrato a loro insaputa, all’interno della scuola, alcune conversazioni”. Insomma, le pressioni del prof erano continue sui colleghi e non solo, ma anche con alcuni genitori e il personale amministrativo, condotte di lamentale di alunni circa argomenti politici usati in sede scolastica e giudizi negativi su personalità politiche di governo. L’ insieme di elementi ha indotto, poi, il tribunale del lavoro, “a stabilire che si tratta di fatti oggettivi, contenuti in documentate denunce di persone che allo stato rappresentano segno di tipico e diffuso di venir meno della serenità dell’ambiente scolastico in cui operava il docente”. Nel mentre, il provvedimento – arrivato il 9 dicembre scorso, è giunto in conformità con quanto previsto dalla legge. Una sentenza particolare, unica, che ha condannato il docente per aver commesso il reato di denigrare colleghi e dirigente. La questione si è risolta definitivamente a livello di giustizia amministrativa per opera del Tribunale del lavoro di Reggio Calabria che ha emesso due ordinanze di primo e secondo grado: le ordinanze condannano il docente alle spese e definiscono pienamente legittimo il provvedimento emesso dal direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale della Calabria.

     Adele Sammarro