Cassano All’Ionio-24/06/2017: Premio Cassano

Conto alla rovescia per il “Premio Cassano”. E’ in programma per sabato 24 giugno prossimo, alle ore 18:00, nel Teatro Comunale, la cerimonia di premiazione dei vincitori della Ventesima edizione del “Premio Cassano”, promosso e organizzato dall’Istituto di ricerca e di studi di demologia e di dialettologia, presieduto dal professore Leonardo Alario, con il patrocinio del comune di Cassano All’Ionio, della BCC MedioCrati, dell’UniCal, delle Terme Sibarite e di altri sponsor. Il Premio, è destinato a studiosi antropologi, linguisti, storici, etnomusicologi di chiara fama. La manifestazione di elevato spessore culturale, alla presenza delle autorità religiose e civili della regione, sarà presentata dal giornalista-antropologo Gianfranco Donadio. La lista dei vincitori, è stata determinata da una giuria molto qualificata, presieduta da Ottavio Cavalcanti dell’Università della Calabria, e composta da Pasquale Caratù e Annaluisa Rubano dell’Università di Bari, da Filippo Burgarella, Giampiero Givigliano e Giuseppe Trebisacce dell’Università della Calabria, e da Leonardo R. Alario. Il programma della manifestazione, prevede, in particolare, l’intervento introduttivo dell’ideatore del Premio, Leonardo Alario, cui seguiranno i saluti del sindaco Gianni Papasso e delle altre autorità e personalità presenti, che faranno da prologo alla cerimonia di consegna del Premio Cassano, a Rosario Perricone, per l’Antropologia Culturale; Giovanni Morello, per la Storia; Giovanni Giurati, per l’Etnomusicologia; alle Edizioni Laterza, per l’Editoria d’interesse Antropologico, Linguistico e Storico. Premi Speciali della Giuria, inoltre, a Don Luigi Ciotti e Mario Bozzo. Da segnalare che la cerimonia sarà impreziosita dal noto Duo composto da Fulvio Cama e Valentina Balistrieri. Lo scopo del “Premio Cassano”, ha sottolineato Leonardo Alario, consiste, in modo particolare, nel promuovere gli studi demo-etno-antropologici, linguistici e storici sul territorio calabrese. Il 24 giugno prossimo, ha dichiarato l’ideatore del Premio, Leonardo Alario, celebreremo la cerimonia di consegna dei riconoscimenti a studiosi di chiara fama, rispettando la tradizione del Premio Cassano strutturalmente semplice, asciutto, garbato, privo di orpelli, i quali lo farebbero sontuoso, ma lo allontanerebbero dal suo stesso progetto, il cui fine è non la meraviglia con quel tono mondano assicurato da tanta bella gente, ma la proposta, piuttosto, a studiosi italiani e stranieri di volgere lo sguardo alla Calabria e di studiarne la realtà storico-antropica e, naturalmente, linguistica, non potendo prescindere la lingua dai fatti dell’uomo, dalle sue vicende, voglio dire, e dalla sua visione del mondo maturata proprio grazie a quelle determinate vicende in quel determinato luogo. Sulla Calabria, ha aggiunto, si è detto e scritto molto, forse anche troppo, ma il fatto è che, a ben guardare, restano poche le cose veramente serie dette, frutto di ricerche puntuali e rigorose. Per Alario, si deve all’Università della Calabria il vigoroso impulso a riprendere gli studi, la ricerca sul campo, l’attenzione euristica, la fondazione di nuove ed efficaci metodologie, il cui fine è quello di rileggere la Calabria e di darcene un’immagine tendenzialmente chiara. Si sono ottenuti, in tal modo, ha riferito, risultati eccezionali, innescando processi fecondi utili a destare interesse e a promuovere consapevolezza nuova negli studiosi locali, nelle agenzie educative, nelle associazioni culturali e di promozione del territorio. In una così intensa, rigorosa e vigorosa attività, ha sottolineato, determinante è stato il contributo permanente del Centro Interdipartimentale di Documentazione demo-antropologica , con cui l’Istituto di Ricerca cassanese più strettamente ha collaborato. Grazie al “Premio Cassano”, ai Convegni, alle lezioni magistrali di eminenti studiosi, alla ricerca scientifica, la Città di Cassano è, così, diventata un crocevia di promozione culturale, un luogo d’incontro di studiosi di diverse università, di diversa formazione e con diversi interessi.
p. L’Ufficio Stampa del Premio 
Mimmo Petroni

Allego : Curriculum dei Vincitori.

Giovanni MORELLO (Storico dell’Arte)
Presidente della Fondazione per i Beni e le Attività artistiche della Chiesa. Componente della Commissione Permanente per la Tutela dei Monumenti Storici ed Artistici della Santa Sede. Già Direttore del Dipartimento dei Musei della Biblioteca e dell’Ufficio Mostre della Biblioteca Apostolica Vaticana.
Presidente del Comitato Nazionale, istituito dal Ministero dei Beni e Attività Culturali, “Iconografia della Immacolata Concezione nell’arte e nella storia”.
Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni del V centenario della fondazione della Basilica di San Pietro.
Ha svolto attività didattica presso la Scuola di Biblioteconomia della Biblioteca Apostolica Vaticana e presso l’Istituto “Ecclesia Mater” della Pontificia Università Lateranense e per il Master di Beni Culturali della Chiesa presso la stessa Università.
Collabora alle pagine culturali de “L’Osservatore Romano”, di Avvenire”, del “Sole 24 Ore”.
Ha pubblicato numerosi volumi e studi particolari di storia dell’arte, sulla storia della Biblioteca e dei Musei Vaticani.
Ha organizzato diverse grandi mostre sia in Vaticano, nel Salone Sistino dei Musei Vaticani e nel Braccio di Carlo Magno; in Italia: a Ravenna, nel Museo Archeologico Nazionale, a Venezia, in Palazzo Ducale, ad Ancona, presso la Mole Vanvitelliana; e all’Estero: a Parigi, presso il Museé du Petit Palais, e presso l’Hotel de Ville, a New York, Metropolitan Museum of Art, San Francisco, . Santiago del Cile, Museo de Bellas Artes. Tra le più recenti: “ , “Visioni ed Estasi” (Braccio di Carlo Magno, autunno-inverno 2003), “Una Donna vestita di sole” (Braccio di Carlo Magno, (febbraio-maggio 2005); “La Guardia Svizzera Pontificia” (marzo-luglio 2006); “L’epoca d’oro delle Icone ucraine” (Ancona, marzo-maggio 2010).
Socio fondatore della Associazione Biblioteche Ecclesiastiche Italiane (ABEI); Socio fondatore della Associazione Musei Ecclesiastici Italiani (AMEI), dove ha ricoperto la carica di Vice Presidente nazionale; Socio dell’Unione cattolica artisti italiani (UCAI), dove ha ricoperto la carica di Vice Presidente nazionale.
Commendatore dell’Ordine di San Gregorio Magno; Cavaliere di Grazia Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta; Cavaliere di Merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano; Ufficiale dell’Ordine di Bernardo O’Higgins del Cile.
Morello è direttore di “Strade Aperte”, mensile ufficiale del Movimento. Ha collaborato con numerose testate, tra cui: “L’Osservatore Romano”, “Avvenire” e “Il Sole 24 Ore”. Già responsabile dei Musei della Biblioteca Apostolica Vaticana, componente della Commissione permanente per la Tutela dei Monumenti della Santa Sede e presidente della Fondazione per i Beni e le Attività artistiche della Chiesa.
Attualmente è presidente di “Artifex – comunicare con l’arte”.
Storico dell’arte, ha pubblicato numerosi studi, tra i più recenti: “Intorno a Bernini” (Gangemi Editori, Roma 2008) e “La Basilica di San Pietro. Fortuna e immagine” (sempre con la casa editrice Gangemi, Roma 2012).
Il professor Morello ha curato diverse mostre d’arte, tra le ultime: “Alla Mensa del Signore. Capolavori dell’arte europea da Raffaello a Tiepolo” (Ancona, Mole Vanvitelliana 2011); “Tintoretto” (Roma, Scuderie del Quirinale 2012); “Meraviglie dalle Marche” (Città del Vaticano, Braccio di Carlo Magno 2012); “A Herança do Sagrado” (Museu Nacional de Belas Artes di Rio de Janeiro, Brasile, 2013) in occasione della Giornata mondiale della gioventù

Giovanni GIURIATI (Etnomusicologo)
Laurea in Lettere all‘Università di Roma e Ph.D. in etnomusicologia alla University of Maryland con borsa di studo Fulbright.
Docente di Storia della musica al Conservatorio dal 1988 al 1993; dal 1994 ricercatore in etnomusicologia all‘Università di Roma “La Sapienza”, dal 2000 professore associato all‘Università di Palermo, dal 2005 professore ordinario alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell‘Università di Roma “La Sapienza”. Presidente del Corso di Laurea magistrale in musicologia dal 2010 e, dal 2005 al 2011 Coordinatore del Dottorato in Storia e analisi delle culture musicali.
Direttore dell‘Istituto Interculturale di Studi Musicali Comparati della Fondazione Giorgio Cini a Venezia (dal 2005), già membro del comitato scientifico degli Archivi di Etnomusicologia dell‘Acc. Naz. di S.Cecilia e, dal 2005 al 2008, Presidente dell‘European Seminar in Ethnomusicology.
Ha condotto missioni di ricerca in Cambogia nell‘ambito di un progetto della Università di Bologna sulla formazione di operatori nel campo del turismo culturale con fondi MURST; in Cambogia e a Bali nell‘ambito di un progetto coordinato con fondi C.N.R. e ha diretto un progetto di ricerca con fondi per missioni antropologiche e archeologiche del Ministero Affari Esteri. Altri suoi interessi di ricerca sono le musiche strumentali e il rapporto tra musica e festa in Campania.
E‘ membro dell‘advisory board della collana di etnomusicologia pubblicata dalla Ashgate-SOAS. 
 MUSICOLOGIA TRANSCULTURALE – Dall’esame di alcuni casi esemplari d’indagine e da una riflessione sui temi e le questioni principali dell’attuale dibattito teorico, il corso intende trarre elementi per un’analisi critica e una riconsiderazione aggiornata dell’attuale quadro disciplinare dell’etnomusicologia e dei suoi compiti nell’ambito più generale della ricerca scientifica sulle forme, i comportamenti e i prodotti dell’espressione e della creazione attraverso i suoni. Oggi che i più diversi stili, repertori e modi di realizzazione del musicale consuonano ormai tutti, pancronicamente, in una nuova dinamica interculturale e intersoggettiva, l’etnomusicologia tende infatti, sempre più, a configurarsi come musicologia transculturale.

Rosario PERRICONE (Antropologo)
Nato a Palermo il 17/07/1972, è professore a contratto presso l’Università di Palermo – Facoltà di Lettere e filosofia – Corso di laurea in Beni Demoetnoantropologici. Attualmente ricopre i seguenti incarichi: coordinatore scientifico dell’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari; Segretario Generale dell’Associazione Folkstudio; Conservatore dell’Archivio Etnomusicale del Mediterraneo del C.I.D.I.M. di Roma e del Centro di ricerca e documentazione delle tradizioni popolari dell’Associazione socioculturale “Michele Palminteri” di Calamonaci (AG); direttore artistico del Festival di Morgana (Rassegna di opera dei pupi e pratiche teatrali tradizionali) e dell’Oral and intagible heritage Festival. Per le istituzioni sopra citate, dal 1993 ad oggi, ha effettuato numerosi rilevamenti sul terreno con mezzi audio-visivi, privilegiando l’indagine del ciclo della vita, dei cicli festivi e delle performance rituali nella tradizione popolare siciliana. Dal 1998 al 2000 ha partecipato al Progetto Comunitario NOW “ALICE” n.0063/E2/N/R, promosso dalla Provincia Regionale di Agrigento ed attuato dalla TE. CA. snc con i seguenti incarichi: Coordinatore della ricerca sul gioco e il giocattolo tradizionali, predisposizione strumenti di indagine, ricerche documentarie, indagini sul campo e rilevazioni dati, elaborazione dati, redazione report finale. Collabora al progetto di ricerca C.N.R. “Archivio multimediale interattivo della ritualità tradizionale” (Murst ex 40% 1998). Nell’anno accademico 2002/03 è stato professore a contratto del Laboratorio di Antropologia visuale – Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, Corso di laurea in Beni demoetnoantropologici. Nell’anno accademico 2003/04 è stato tutor a contratto della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, Corso di laurea in Beni demoetnoantropologici. Nell’anno accademico 2005/06 è stato professore a contratto del Laboratorio di tirocinio e ricerca sul campo – Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, Corso di laurea in Beni demoetnoantropologici. Nell’anno accademico 2007/08 è professore a contratto del Laboratorio di tirocinio e ricerca sul campo – Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo, Corso di laurea in Beni demoetnoantropologici. Ha curato l’edizione dei seguenti volumi: 1. L’Archivio Etnomusicale Siciliano. Materiali e ricerche, C.I.M.S., Palermo, 1996. 2. Archivi sonori, in Guida Musicale della Sicilia 1992-1994, Regione Siciliana, Palermo1996. 3. Calamònaci. Antropologia della festa e culto dei santi nell’Agrigentino, Bruno Leopardi, Palermo, 1999. 4. La forza dei simboli. Studi sulla religiosità popolare, Folkstudio, Palermo, 2000; 5. La Settimana Santa a Calamònaci (AG), Associazione socio-culturale “Michele Palminteri”, Calamònaci (AG), 2002. 6. Il Volto del tempo. La ritrattistica nella cultura popolare, Associazione socio-culturale “Michele Palminteri”, Calamònaci (AG), 2003. 7. L’epos appeso a un filo, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Palermo 2004; 8. Le vie dei Santi. Immagini di festa in Sicilia, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Palermo 2005. 9. Tempo e spazio rifondati. Danze cerimoniali per la Domenica di Pasqua in Sicilia, Folkstudio, Palermo 2005. 10. Mori e Cristiani nelle feste e negli spettacoli popolari, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Palermo 2005. 11. Kerala un pacte avec les dieux, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Palermo 2006. 12. I ricordi figurati: «foto di famiglia» in Sicilia, in De Luna-D’Autilia-Criscenti (a cura di), L’Italia del Novecento. Le fotografie e la storia. Gli album di famiglia, vol. III, Einaudi, Torino 2006. 13. XXXI Festival di Morgana. Rassegna di opera dei pupi e pratiche teatrali tradizionali. The puppets of Asia, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Palermo 2006. 14. Festa in immagine, Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari, Palermo 2007. Ha curato l’edizione dei seguenti videodocumentari: 1) La festa di san Vincenzo Ferreri a Calamònaci, Associazione socio-culturale “Michele Palminteri”, VHS, Calamònaci (AG) 1994; 2) La Domenica delle Palme a Realmonte (AG), VHS, Folkstudio, Palermo 1999; 3) Giochi popolari a Calamònaci, VHS, TE. CA. snc, Agrigento 2000; 4) Giochi popolari ad Agrigentino, VHS, TE. CA. snc, Agrigento 2000; 5) La Settimana Santa a Calamònaci (AG), VHS, Associazione socio-culturale “Michele Palminteri”, Calamònaci (AG) 2000; 6) “U strepitu”. Rituali funebri a Calamonaci (AG) ), DVD, Folkstudio, Palermo 2001; 7) Riti nuziali in Marocco, DVD, Folkstudio, Palermo 2001; 8) Rinascita del tempo, rifondazione dello spazio. Azioni etnocoreutiche per la Domenica di Pasqua in Sicilia, VHS, Folkstudio, Palermo 2002; 9) “U viaggiu a Sammìcenzu”. Riti cledonomantici a Calamonaci (AG), VHS, DVD, Folkstudio, Palermo 2003; 10) “A sciaccariata”. Domenica di Pasqua a Ferla (SR), DVD, Folkstudio, Palermo 2003; 11) “L’Omu vivu”. Domenica di Pasqua a Scicli (RG), DVD, Folkstudio, Palermo 2003; 12) Le tavole cantate. La festa di san Giuseppe a Mirabbella Imbaccari (CT), Folkstudio, DVD, Palermo 2004; 13) Materiali del Laboratorio di antropologia visuale (a.a. 2002/03), DVD, Università degli studi di Palermo – Facoltà di lettere e filosofia – Corso di laurea in Beni Demoetnoantropologici, Palermo 2004. 14) Tempo e spazio rifondati – I. Danze cerimoniali per la Domenica di Pasqua in Sicilia, Folkstudio, DVD, Palermo 2005; 15) “A rrigattiata”. Domenica di Pasqua a Bugio (AG), DVD, Folkstudio, Palermo 2005; 16) “Addariàta”. Domenica di Pasqua a Caltabellotta (AG), DVD, Folkstudio, Palermo 2005; 17) Le lusinghe del paesaggio, DVD, Università di Palermo – Dipartimento di Beni culturali – Laboratorio per il turismo culturale, Cefalù (PA) 2005; 18) “A torcia”. La festa di san Basilio a San Marco d’Alunzio, DVD, Regione Siciliana, Palermo 2005; 19) “A vara”. La festa di san Vincenzo Ferreri a Calamònaci, DVD, Regione Siciliana, Palermo 2005; 20) “A bannera”. La festa di san Sebastiano a Cerami, DVD, Regione Siciliana, Palermo 2005; Ha curato il CD-Rom sul gioco e il giocattolo tradizionale siciliano dal titolo Il gioco povero edizione TE. CA. snc, Agrigento 2000. Ha curato l’allestimento delle seguenti mostre: 1. I suoni della devozione, in occasione del 375° festino di Santa Rosalia, Palermo 1998; 2. Il fischio dei santi. Mostra dei fischietti in terracotta, Calamonaci (AG), 1999; 3. La ritrattistica nella cultura popolare, Calamonaci (AG), 1999; 4. Mostra del gioco e del giocattolo, Agrigento, 2000; 5. Oltre l’immagine. Feste tradizionali di Calabria, Palermo, 2003; 6. L’epos appeso a un filo. Le forme teatrali tradizionali riconosciute dall’UNESCO “Capolavoro del patrimonio orale e immateriale dell’umanità”, Palermo, 2004; 7. Le vie dei Santi. Immagini di festa in Sicilia, Palermo, 2005; 8. Kerala un pacte avec les dieux, Palermo 2006; 9. Festa in immagine, Palermo 2007. Ha collaborato alla realizzazione dei seguenti prodotti editoriali di carattere Demoetnoantropologico: 1) S. Bonanzinga (a cura di), Documenti sonori dell’Archivio Etnomusicale Siciliano. Il ciclo della vita (cd), C.I.M.S., Palermo, 1995; 2) S. Bonanzinga (a cura di), I suoni delle feste. Musiche e canti, ritmi e richiami, acclamazioni e frastuoni di festa in Sicilia (cd), Folkstudio, Palermo, 1996; 3) S. Bonanzinga (a cura di), Documenti sonori dell’Archivio Etnomusicale Siciliano. Il ciclo dell’anno (cd), C.I.M.S., Palermo, 1996. 4) I. Buttitta (a cura di), Le feste del fuoco in Sicilia I (video), Folkstudio, Palermo, 1999; 5) I. Buttitta (a cura di), Processioni per impetrare la pioggia. Sicilia 1999 (video), Folkstudio, Palermo, 2001; 6) I. Buttitta (a cura di), “U Gioia”. La Domenica di Pasqua a Scicli (RG) (video), Folkstudio, Palermo, 2002; 7) S. Bonanzinga (a cura di), Pasqua in Sicilia (DVD), Dipartimento di Beni Culturali-Università di Palermo, Palermo 2003; Fa parte delle seguenti redazioni di riviste scientifiche: 1) Archivio delle tradizioni popolari siciliane (ed. Folkstudio, Palermo); 2) Archivio Antropologico Mediterraneo (ed. Sellerio, Palermo); 3) Suoni e Culture (ed. C.I.M.S., Palermo); 4) Guida musicale della Sicilia (ed. Regione Siciliana).

Editori LATERZA
La casa editrice è stata fondata a Bari il 10 maggio 1901 da Giovanni Laterza (1873-1943) come naturale prosecuzione dell’attività della Libreria e Tipografia, fondata dalla famiglia undici anni prima a Putignano. La sua storia è legata alla figura di Benedetto Croce, massimo esponente del pensiero filosofico idealista in Italia e uno dei baluardi dell’antifascismo, che fu per quarant’anni il consulente della casa editrice, avvalendosi della collaborazione di giovani studiosi e allievi tra cui Luigi Russo, Guido De Ruggiero e Giovanni Gentile, che di lì a pochi anni diverranno personaggi di primo piano nella cultura italiana. Croce, che pubblicò con Laterza quasi tutte le sue opere e la sua rivista (La critica), impostò fin dall’inizio la linea editoriale della casa; scriveva così nel 1902 a Giovanni Laterza: «Credo poi che fareste bene ad astenervi almeno per ora dall’accettare libri di romanzi, novelle e letteratura amena: e ciò per comparire come editore con una fisionomia determinata: ossia come editore di libri politici, storici, di storia artistica, di filosofia, […] editore di roba grave». Tra le prestigiose collane laterziane ispirate da Croce si ricordano la Biblioteca di cultura moderna, i Classici della filosofia moderna e gli Scrittori d’Italia. Il rapporto tra Croce e Laterza è ora documentato da un imponente carteggio in quattro volumi pubblicati dalla stessa casa editrice.
Nel secondo dopoguerra, la gestione della casa editrice passa nelle mani di Vito Laterza (1926-2001), che costruisce progressivamente attorno alla casa editrice una rete di autori e di interessi più ampia. Nel 1951, in coincidenza con il cinquantenario della casa editrice, viene avviata una nuova collana, i Libri del tempo, che sarà fra le più influenti nella cultura italiana della seconda metà del Novecento. Negli anni sessanta la Laterza cresce ancora, trasformandosi in società per azioni e aprendo una sede a Roma, dove approda da Bari Donato Barbone, direttore editoriale fino al 1968, che lascerà la carica a Enrico Mistretta, direttore editoriale fino al 1992. A Roma, così, si sposta una parte delle attività, soprattutto quelle di ideazione e più squisitamente editoriali, come il rapporto con i consulenti e la ricerca delle opere da importare dai vari Paesi occidentali. Nel 1964 nasce la collana Universale Laterza, che si propone come collana economica di qualità, offrendo a un prezzo accessibile sia testi classici sia saggistica legata, oltre ai campi tradizionali della storia politica e della filosofia, alle nuove correnti di critica letteraria e di storiografia e alle scienze sociali. Nel decennio successivo l’Universale Laterza è la collana di maggior successo della casa editrice, con una tiratura spesso superiore alle diecimila copie per titolo.
Negli anni successivi l’offerta editoriale si amplia ulteriormente, e attorno alla casa editrice si raccolgono autori come, fra gli altri, il linguista Tullio De Mauro, lo storico della filosofia Tullio Gregory, il giurista Stefano Rodotà, l’economista Paolo Sylos Labini. Nel 1984 all’Universale Laterza si affianca la Biblioteca Universale Laterza, dedicata soprattutto alle opere di storia e ai classici della filosofia. Negli stessi anni si andava rafforzando anche la presenza nel settore scolastico e universitario.
Con la morte di Vito Laterza, nel 2001, la gestione della casa editrice è passata a Giuseppe Laterza, che segue da Roma l’editoria universitaria e la saggistica, e a suo cugino Alessandro Laterza, che segue da Bari soprattutto l’editoria scolastica.
Negli ultimi anni l’interesse della casa editrice – sempre legato prevalentemente all’ambito umanistico – si è orientato anche verso i nuovi media, con la pubblicazione fra l’altro di una serie di manuali su Internet a cura di Marco Calvo, Fabio Ciotti, Gino Roncaglia e Marco Zela, e con la diffusione attraverso podcast di conferenze, incontri e lezioni tenute per iniziativa della casa editrice. Tra queste, a partire dal 2006-2007, le conferenze del ciclo “Lezioni di Storia”, svoltesi a Roma al Parco della Musica, e poi anche a Milano, Firenze, Torino, Genova.
Dal 2006 inoltre la casa editrice fa parte del comitato promotore del Festival dell’economia di Trento[2] e dal 2008 del Festival del diritto di Piacenza. Nel settembre 2014 pubblica il primo libro di Celacanto, collana dedicata ai bambini dai 6 ai 12 anni . Nel maggio 2015 introduce Lea – Libri e altro, piattaforma per leggere in streaming una selezione dei libri del suo catalogo [4].
Con l’avvento della fortunata collana Contromano, Laterza si avvicina alla narrativa, percorso che culmina nel 2017 con la candidatura al Premio Strega del romanzo La stanza profonda di Vanni Santoni.

Mario BOZZO
Presidente della fondazione Carical

Don Luigi CIOTTI
Nasce il 10 settembre 1945 a Pieve di Cadore (BL), emigra con la famiglia a Torino nel 1950.
Nel 1966 promuove un gruppo di impegno giovanile, che prenderà in seguito il nome di Gruppo Abele, costituendosi in Associazione di volontariato e intervenendo su numerose realtà segnate dall’emarginazione. Fin dall’inizio, caratteristica peculiare del gruppo è l’intreccio dell’impegno nell’accompagnare e accogliere le persone in difficoltà con l’azione educativa, la dimensione sociale e politica, la proposta culturale.
Nel 1968 comincia un intervento all’interno degli istituti di pena minorili: l’esperienza si articola in seguito all’esterno, sul territorio, attraverso la costituzione delle prime comunità per adolescenti alternative al carcere.
Terminati gli studi presso il seminario di Rivoli (TO), Ciotti nel 1972 viene ordinato sacerdote dal cardinale Michele Pellegrino: come parrocchia, gli viene affidata “la strada”. Sulla quale, in quegli anni, affronta l’irruzione improvvisa e diffusa della droga: apre un Centro di accoglienza e ascolto e, nel 1974, la prima comunità. Partecipa attivamente al dibattito e ai lavori che portano all’entrata in vigore, nel 1975, della legge n. 685 sulle tossicodipendenze.
Da allora, la sua opera sul terreno della prevenzione e del recupero rispetto alle tossicodipendenze e dell’alcolismo non si è mai interrotta. È invitato in vari Paesi (Gran Bretagna, USA, Giappone, Svizzera, Spagna, Grecia, ex Jugoslavia) per tenere relazioni e condurre seminari sul tema ed è chiamato per audizioni presso il Parlamento europeo.
Nei primi anni Ottanta segue un progetto promosso dall’Unione internazionale per l’infanzia in Vietnam. Sempre sul piano internazionale, promuove programmi di cooperazione sul disagio giovanile e per gli ex detenuti in alcuni Paesi in via di sviluppo.
Nel 1982, contribuisce alla costituzione del Coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza (CNCA), presiedendolo per dieci anni: al coordinamento, oggi, aderiscono oltre 200 gruppi, comunità e associazioni.
Nel 1986 partecipa alla fondazione della Lega italiana per la lotta all’AIDS (LILA), nata per difendere i diritti delle persone sieropositive, di cui è il primo presidente.
Nel marzo 1991 è nominato Garante alla Conferenza mondiale sull’AIDS di Firenze, alla quale per la prima volta riescono a partecipare le associazioni e le organizzazioni non governative impegnate nell’aiuto e nel sostegno ai malati.
Nel marzo 1995 presiede a Firenze la IV Conferenza mondiale sulle politiche di riduzione del danno in materia di droghe, tra i cui promotori vi è il Gruppo Abele.
Nel corso degli anni Novanta intensifica l’opera di denuncia e di contrasto al potere mafioso dando vita al periodico mensile “Narcomafie”, di cui è direttore responsabile. A coronamento di questo impegno, dalle sinergie tra diverse realtà di volontariato e di un costante lavoro di rete, nasce nel 1995 “Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, un network che coordina oggi nell’impegno antimafia oltre 700 associazioni e gruppi sia locali che nazionali. Sin dalla fondazione, “Libera” è presieduta da Luigi Ciotti.
Il 1 luglio 1998 riceve all’Università di Bologna la laurea honoris causa in Scienze dell’educazione; Ciotti accoglie il conferimento del titolo accademico come un riconoscimento significativo dell’opera di tutto il Gruppo Abele.
Alle attività del Gruppo Abele, di cui Ciotti è tuttora presidente, attendono oltre trecentocinquanta persone che si occupano di: accoglienza, articolata in due servizi di pronto intervento a Torino; in otto comunità che ospitano persone con problemi di tossicodipendenza, di alcolismo o malate di AIDS; in un servizio di accoglienza notturno per persone senza fissa dimora. Il gruppo Abele ha anche promosso e gestito l’esperienza di una “Unità di strada” a Torino, la seconda attivata in Italia.
Lavori di tipo artigianale, informatico, agricolo, condotti attraverso la costituzione di cooperative sociali e di uno specifico progetto Carcere e Lavoro. Interventi di cooperazione internazionale in Costa d’Avorio, Guatemala, Messico. Iniziative culturali, informative, educative, di prevenzione e formazione, che si svolgono attraverso l’Università della Strada, l’Università Internazionale della Strada il Centro Studi, documentazione e ricerche, l’Ufficio Stampa e comunicazione, la casa editrice EGA, la libreria Torre di Abele, le riviste Animazione sociale e Narcomafie, l’Ufficio Scuola.
Luigi Ciotti è stato più volte membro del Consiglio Presbiteriale ed è attualmente membro del Consiglio Pastorale della Diocesi di Torino. Da alcuni anni tiene corsi di formazione presso la Scuola per vigili urbani di Torino e provincia. Nei primi anni Ottanta è stato docente presso la Scuola superiore di polizia del ministero dell’Interno.
Giornalista pubblicista dal 1988, Ciotti è editorialista e collabora con vari quotidiani e periodici (tra cui: La Stampa, l’Avvenire, l’Unità, il Manifesto, Il Sole-24 Ore, il Mattino, Famiglia Cristiana, Messaggero di Sant’Antonio, Nuovo Consumo), scrive su riviste specializzate per operatori sociali e insegnanti, interviene su testate locali.
OPERE
Luigi Ciotti ha partecipato con propri interventi a numerosi testi collettanei.
È autore di alcuni libri a carattere educativo, di impegno sociale, di riflessione spirituale, tra cui segnaliamo:
Genitori, figli e droga, EGA, 1993.
Chi ha paura delle mele marce?, SEI, 1993.
Persone, non problemi, EGA, 1994.
Terra e Cielo, Mondadori, 1998.

IL COMMENTO MUSICALE DELLA SERATA SARA’ A CURA DI “CALABRIA SONA”
Circuito nato nel 2012, opera nel settore della valorizzazione degli artisti e degli eventi made in Calabria: Musica e identità del nostro territorio che ormai hanno un respiro nazionale ed internazionale.
Dal “successo” della tarantella calabrese, che si è trasformata in un vero e proprio fenomeno popolare, questo fermento, oggi, sta acquisendo sempre maggiore seguito e prestigio, un vero e proprio movimento culturale ormai multi generazionale. Esistono diverse realtà che fanno della nostra terra un grande “contenitore” ricco di fermento creativo. Tanti artisti e tante iniziative che trovano in Calabria un humus eccezionale.
Calabria Sona mira valorizzare i musicisti: è un incubatore di idee, iniziative e produzioni, una piattaforma operativa (e in continua evoluzione) che agevola il “successo” della nostra musica. Tendiamo a realizzare un’utopia, la stessa dalla quale siamo nati: fare della musica calabrese motivo di crescita non solo culturale ma anche economico della nostra Regione, un attrattore turistico e di sviluppo occupazionale.

FULVIO CAMA
Un artista che vive attraverso le sue narrazioni, una figura unica che sopravvive in un mondo sempre più globalizzato: Fulvio Cama incarna le fattezze della più antica tradizione popolare dei cantastorie. Storie appunto, che nascono da incontri quotidiani e da un costante dialogo con i custodi delle nostre tradizioni. Nasce così la sua missione: raccontare il fascino inedito e recondito della Calabria, per donare ai posteri un vero e proprio memoriale. Originario del Reggino, il nostro cantastorie ha attraversato il Sudamerica con un tour che ha incantato le scene di nazioni come l’Argentina, l’Uruguay e il Brasile. Un’appassionata ricerca linguistica, una voce intensa e gli accordi della sua chitarra, esprimono la cornice storica di uno degli ultimi parolieri.

VALENTINA BALISTRERI
Un cognome e una parentela importanti, legati ad una storica cantastorie siciliana: “l’appassionata” Rosa Balistreri; prima di tutto però, una voce grintosa dal timbro tanto sensuale quanto rabbioso.
Di origini palermitane, vive a Reggio Calabria dal 2000: dove svolge una meticolosa e puntuale attività di ricerca che attraversa tutta la tradizione della musica popolare. Nel 2012 lancia il progetto Balistreri canta Balistreri, dove ripropone i brani della nota folksinger siciliana e, in alcune occasioni, si è esibita come special guest dei Quartaumentata. Nel 2016 è la voce di Bonu e malu tempu (iCompany), album del duo Aliunde, formato assieme a Claudio Altimari, con i testi dello scrittore e poeta Alessandro Quattrone.


 
 

Mimmo Petroni

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Caterina La Banca

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