Italia-03/08/2017:NUOVA POLITICA PER MIGRANTI E GRANDI OPERE: PREVENIRE

Schiavi e dinamite

NUOVA POLITICA PER MIGRANTI E GRANDI OPERE: PREVENIRE

 

Lo sanno tutti: prevenire è meglio che curare.

Facendo propria questa intelligente linea filosofica si è deciso, per quanto riguarda i migranti, non di “aiutarli”, ma di “salvarli” a casa loro.

Valutati tutti i rischi degli attuali salvataggi in mare, alcune organizzazioni, più lungimiranti e premurose di altre, stanno organizzando dei veri e propri rastrellamenti in Africa: “Prima che questi sciagurati decidano d’intraprendere il pericoloso viaggio della speranza, noi li agguantiamo e li portiamo direttamente in Italia.”, mi ha spiegato, con toni ispirati, un volontario umanitario, mentre dirigeva il trascinamento in catene di un intero villaggio, comodamente spaparanzato in un Suv da centomila euro.

“Salviamo vite umane in mare, prima ancora che si ficchino in acqua.”, ha precisato un altro responsabile che, con la faccia da aguzzino, brandiva una frusta utilizzata per sveltire le operazioni.

In un furgone parcheggiato al centro della piazza venivano intanto ammassati i beni sequestrati ai prigionieri: “Soldi, catenine e denti d’oro, oggetti rivendibili ed altro, vengono utilizzati per pagare le spese, senza utili, della nostra operazione umanitaria.”, ha scandito un altro gigantesco ceffo da galera che provvedeva alle razzie. “Poi,”, ha scrupolosamente precisato, “diamo fuoco al villaggio per evitare disastrosi, per questi poverini, ripensamenti di rimpatrio.”.

Sul fronte politico italiano, sempre pronto alla scopiazzatura delle idee più cialtrone, si è subito pensato di prevenire i danni ricorrenti provocati dalle Grandi Opere.

Nel caso, ad esempio, del prospettato 3° Megalotto Sibari Roseto, hanno illustrato in una conferenza stampa, si è deciso di non aspettare inermi il crollo delle decine di viadotti progettati (con possibili morti e feriti si è sottolineato): uno spreco di risorse inaccettabile. Basterà, da oggi, procedere all’accumulo di macerie nel punto del progettato viadotto, versando, contestualmente, all’impresa il corrispettivo per il materiale scadente che avrebbe utilizzato, e la mazzetta al politico che l’ha autorizzato.

“Non ci faremo mancare anche i vantaggi archeologici.”, ha evidenziato un altro funzionario, mostrando con una diapositiva gli efficaci protocolli dell’Isis, “La programmata distruzione della Sybaris arcaica avverrà comunque. Solo che, invece di passarci sopra con le inutili 4 corsie stradali, faremo saltare tutto per aria con la dinamite.”.

I sindaci, ad un cenno del capo claque, si sono spellati le mani in uno scrosciante applauso.

Maurizio Silenzi Viselli