Trebisacce-16/11/2017: Celebrato il rito della Riparazione

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TREBISACCE «Celebriamo tutti insieme il rito dell’Eucarestia per riportare il S.S. Sacramento nel tabernacolo e restituirlo a questa comunità, ma non possiamo essere contenti perché è stato sequestrato il Corpo di Cristo. Celebriamo tutti insieme il rito della “riparazione” ma non possiamo essere contenti perchè a subire violenza è stato il Corpo di Cristo e siamo ancora qui, oggi, a chiederci con angoscia dove sono quelle Ostie Consacrate». E’ un passaggio, questo, dell’omelia che S.E. il Vescovo della Diocesi di Cassano Jonio don Francesco Savino ha pronunciato durante la concelebrazione della Santa Messa nella Chiesa di “San Vincenzo Ferrer” di Trebisacce che, dopo essere stata profanata ed essere stata violentata dal furto delle Ostie Consacrate, attraverso il rito della riparazione, è stata riconsacrata e restituita al culto ed alla devozione dei suoi parrocchiani. Al Sacro Rito “di riparazione”, oltre al popolo di Dio proveniente da tutte le quattro Parrocchie, hanno partecipato tutti i Sacerdoti, i Diacono e gli Accoliti della Chiesa di Trebisacce: «Un bel segnale – ha sottolineato il Vescovo Savino – di comunione e di condivisione del dolore per la violenza subita nei giorni scorsi dal Corpo di Cristo e della gioia di oggi per il ritorno di Cristo in mezzo a noi». Poche le parole pronunciate dal Pastore della Diocesi per introdurre il rito dell’Eucarestia, ma calate in un clima di silenzio quasi irreale e tutte pregne di emozione e di turbamento per un gesto vile e oltraggioso a cui nessuno finora è riuscito a dare una spiegazione plausibile e convincente. Del resto anche il Vescovo Savino non ha deliberatamente preso in considerazione alcuna delle ipotesi circolate nei giorni scorsi circa il gesto sacrilego compiuto nella notte tra giovedì e venerdì scorsi ai danni della Chiesa e del Corpo di Cristo. Un gesto ignobile e inqualificabile che, qualunque possa essere la matrice, offende la fede di quella comunità parrocchiale e la dignità di tutta la cittadina jonica che è rimasta incredula e sconcertata per quanto accaduto.

Pino La Rocca