Trebisacce-20/11/2017: Mundo:“Insieme, riusciremo a far riaprire l’ospedale di Trebisacce”

Franco Mundo

TREBISACCE –

Di FRANCO MAURELLA e

ANDREA MAZZOTTA

“Insieme, riusciremo a far riaprire l’ospedale di Trebisacce”: è questa la dichiarazione di intenti, che suona quasi come una promessa, con cui il sindaco della cittadina jonica, Franco Mundo, ha chiuso il consiglio comunale straordinario che si è tenuto ieri presso il Miramare Palace Hotel di Trebisacce. La vicenda dell’ospedale “Guido Chidichimo” ha assunto contorni che sfiorano il grottesco. Nonostante la valenza e l’importanza per il territorio, in quanto ospedale comprensoriale e di frontiera, inizia il suo declino nell’agosto del 2009 con la chiusura delle sale operatorie disposta dopo un sopralluogo dei Nas. Viene chiuso nel 2012 a seguito del decreto Scopelliti con l’intento, mal riposto, di realizzare importanti economie e realizzare quel piano di rientro affidatogli dal Governo. Ancora oggi, il Chidichimo rimane interdetto agli acuti nonostante la sentenza del  Consiglio di Stato 2151 del 2015 ne dispone la riapertura ed il conseguente annullamento del decreto Scopelliti di riordino della rete ospedaliera. A nulla sinora è anche servito  il decreto 30/2016 del Commissario ad acta per il piano di rientro, Massimo Scura, che di fatto ne prevede la riapertura. Tanto misteriosa quanto inspiegabile, la mancata applicazione del disposto del Consiglio di Stato e del decreto Scura sulla riapertura dell’ospedale. Tant’è che ad oggi l’efficiente CAPT, ciò che resta dell’ospedale, non viene ancora riconvertito in un pronto soccorso funzionale, con sale operatorie idonee alle emergenze, i cui lavori di ripristino, solo da appaltare, sono stati già finanziati. Mancherebbero, per dirla con il sindaco Mundo, solo quattro anestesisti per rendere funzionale il pronto soccorso. E, per fare chiarezza su una situazione dai contorni sempre piu’ grotteschi,  è stato convocato il consiglio comunale di ieri, con invito esteso oltre ai sindaci del territorio (presenti Mazzia di Roseto,  Bettarini di Francavilla, Montalti di Villapiana, Tursi di Plataci, Di Palma di Albidona, Bonassa di Oriolo, Ciminelli di Amendolara, gli assessori Cimbalo di Cassano e Pittelli di San Lorenzo Bellizzi) erano stati invitati anche i parlamentari calabresi ed i  consiglieri regionali. Tutti assenti tranne l’onorevole Enza Bruno Bossio.  Dopo l’intervento del presidente del Consiglio Maria Francesca Aloise, che ha fatto il punto sulle numerose battaglie portate avanti per la riapertura, e quello dell’assessore alla sanità Giuseppe Campanella, la parola è passata a Mundo il quale ha tracciato un crono-programma d’azione necessario che prevede la trasformazione dell’attuale lunga degenza in reparto di medicina e l’incremento del personale medico ed infermieristico, facendo rientrare quelle professionalità trasferite altrove, per dare concretezza a disposizioni e decreti che statuivano la riapertura del Chidichimo. Il risultato piu’ significativo è rappresentato da una ritrovata unità d’intenti dei sindaci nella lotta alla riapertura dell’ospedale. “La pazienza e la tolleranza sono finite” ha aggiunto Mundo che ha criticato la delibera dell’ASP n°2363 del 31/10/2017 con la quale si annuncia la riapertura dell’ospedale nel 2018 “in base alla risorse e alla disponibilità dell’azienda sanitaria”. “Un generico riferimento – ha chiosato Mundo-, rispetto al quale non possiamo restare immobili”. Non è mancata la disponibilità a questa lotta della minoranza presente in consiglio, così come quella dei cittadini che hanno chiaramente espresso nei propri interventi che la misura è colma.  Al termine dell’assise, è stato redatto un documento contenente quanto emerso, nel quale si evidenza l’indispensabile e urgente riapertura del Chidichimo, che  sindaci e amministratori si sono impegnati a fare proprio per essere poi trasmesso alle massime autorità dello Stato e della Regione per rappresentare il diritto alla salute dei cittadini dell’Alto Jonio cosentino.