Alto Jonio-15/06/2018: Autovelox al centro di una maxi truffa

ALTO JONIO Gli autovelox al centro di una truffa che ha portato all’arresto di 5 persone tra cui il Comandante della Polizia Municipale di Tursi (MT) ed il titolare di una nota società di Montalto Uffugo che fornisce il noleggio degli autovelox e la prestazione dei servizi annessi e connessi a molti comuni della Calabria e della vicina Basilicata. I due avevano organizzato un sistema col quale riuscivano ad arrotondare i propri utili nella gestione delle sanzioni comminate dagli autovelox. I due, in combutta con altre 17 persone coinvolte  vario titolo nell’Operazione “Velomatic” praticamente avevano organizzato e tentato di esportare anche fuori dal Comune di Tursi un sistema per “arrotondare” i propri introiti attraverso un “incentivo” per ogni contravvenzione elevata con l’uso degli autovelox. Il procedimento giudiziario avviato dalla Procura della Repubblica di Matera che ha portato in carcere il Capo dei Vigili di Tursi e agli arresti domiciliari altre quattro persone, sta dunque a dimostrare che, purtroppo, in Italia, sotto ogni latitudine, a Roma come a Milano e come nella periferia più estrema del Paese, dovunque c’è maneggio di denaro, (non a caso denominato lo sterco del demonio), ci sono truffatori pronti ad approfittarne e, da quanto raccontano le cronache quotidiane, attorno alla gestione dei misuratori di velocità, le somme che girano sono veramente da capogiro, tanto da far perdere la testa anche a chi, anche in divisa, dovrebbe agire da servitore dello Stato. Risulta infatti che lo stesso Comandante dei Vigili è riuscito in più occasioni a farsi consegnare da alcuni cittadini soldi in contanti per cancellare diverse multe, il cui importo era aumentato nel corso dei mesi a causa di more e di oneri vari. Corruzione per un atto contrario ai doveri di Ufficio, induzione indebita a dare e promettere utili, istigazione alla corruzione e truffa ai danni dello Stato: questi i reati di cui sono accusati i due che erano comunque spalleggiati da altre 17 persone finite tutte nel mirino della Magistratura. La cosa più grave è che rimetterci, dovunque viene coltivata la mala-pianta della corruzione, sono sempre gli ignari cittadini, questa volta nella duplice veste di contribuenti e di automobilisti, costretti a chiedersi: ma gli autovelox a che servono? Servono, forse, a ridurre il numero degli incidenti e delle vittime della strada ma servono, certamente, a puntellare le casse dei comuni e, come si vede, ad alimentare illeciti guadagni a chi… è con le mani in pasta.

Pino La Rocca