CORIGLIANO CALABRO-09/07/2018: ”My Abandoned Places”. (di GIOVANNI FERRARI)

CORIGLIANO CALABRO:”My Abandoned Places”.

di GIOVANNI FERRARI

 

 

Caro paese mio, come ti piango!

come vorrei poter fare qualcosa;

mentre la maldicenza, sfasci e fango,

ti stanno attanagliando senza posa.

 

Corigliano mia sei bella,

sei bella a chi ti guarda da lontano,

ancor più bella a chi ti sta vicino!

 

Quando scrissi queste frasi,

eri diversa, eri un’altra cosa,

c’era più umanità, e in questi casi,

ti si voleva bene,  come a una sposa.

 

Ora che i tuoi figli buoni sono andati via,

ti è rimasta tanta ipocrisia;

 ed il ricordo, dei bei tempi passati,

pieni d’amore, rispetto ed allegria.

 

Ti resta accanto, chi, come il reo vampiro,

vuole suggerirti ancora l’ultimo sangue;

svegliati dunque! E con gran sospiro,

dona speranza a chi ti vuole bene, e per te langue.

 

Lontano dal definirmi poeta, ho scritto questi versi per amore,  affetto e stima che provo nei confronti della gente onesta, laboriosa della mia Città.

 

Platone ci ricorda che non dobbiamo mostrare indifferenza verso il bene comune.  Perché se ci mostriamo indifferenti verso il governo della cosa pubblica, il potere finisce nelle mani dei malvagi. Proprio quello che è successo a Corigliano, basta girare per le strade, è notare che il territorio è diventato una vera e propria discarica, il mare inquinato, le strade completamente dissestate , un lungomare ormai invivibile, tutta colpa della mala politica e del malaffare. Cari coriglianesi ricordatevi di questi miserabili politici che hanno gestito il territorio per  affari loschi di famiglia, sistemazione di parenti e amici e non per il bene comune. “La pena che i buoni devono scontare per la loro indifferenza al bene comune, è quella di essere governati da delinquenti”.

Secondo Platone Etica e Politica hanno preso strade diverse. L’etica della politica (la sua profonda, autentica ragion d’essere) è quella del perseguimento del bene comune: i buoni sono quelli che, attraverso la politica perseguono il bene comune, i malvagi sono coloro i quali, attraverso la politica, fanno  i propri affari, interessi economici e di potere.

Come si fa a capirlo? I politici coriglianesi, a qualsiasi livello, in tanti anni, non sono riusciti ad assicurare risposte ai tantissimi problemi essenziali per la popolazione; non è una maledizione biblica, né una calamità naturale.

Se per i cittadini non è prioritario il bene comune, ossia non hanno un forte senso sociale e civile interesse a questo aspetto del bene comune, e cioè che le strade della propria città e del proprio territorio, siano spazzate ogni giorno dell’anno. Se, quando c’è da fare politica, i cittadini se ne stanno a casa, consentendo che i delinquenti e malvagi politici, quelli che hanno causato il disastro del territorio e il dissesto socio-economico del Comune, vengano rieletti con i voti,” amici degli amici”, è giusto che questi cittadini-non cittadini soffrano la pena di cui parla Platone.

L’abbandono e la rassegnazione dei cittadini dal centro storico, denota incapacità di trasformarsi, un declino culturale, ambientale, sociale, urbano. Un fenomeno tangibile, visibile e la desertificazione e l’abbandono, desolatamente vuoti soprattutto di giovani.

Ho sempre creduto e scritto sia sulla stampa locale che in quella nazionale ad una vera, nuova riorganizzazione istituzionale dei territori, coinvolgendoli tutti in una vasta AREA METROPOLITANA della sibaritide, costituendo “LA CITTA’ DI SIBARI” e non la fusione o l’accorpamento di  Corigliano a Rossano che ha generato tanta confusione.

Senza servizi essenziali alla popolazione, è impossibile riportare in vita un centro storico abbandonato al proprio destino. Ridare vita al centro storico, significa dare la possibilità a chi vuole “provare” a vivere, possa trovare abitazioni, edifici, strutture da ripristinare, da rendere accoglienti per poter viverci, previo la verifica della serietà del progetto e di chi lo propone, oltre garanzie a proprietari privati e pubblici con contratti di comodato o altre forme simili.

Ricordo da piccolo, quando sono andato via di aver lasciato la porta socchiusa, la finestra accostata, una piantina di fiori sul davanzale, delle collane d peperoni appese al soffitto, la legna del caminetto;  come se dovessi rincasare da un momento all’altro, si viveva veramente in piena pace e tranquillità.

Sono lontani, lontanissimi, i tempi in cui la letteratura verista meridionale narrava di  borghi e periferie urbane in cui l’elemento della povertà – spesso estrema – camminava gomito a gomito con la prolificità delle famiglie.

Un appello deciso e forte vorrei rivolgere ai candidati interessati alle prossime elezioni comunali, ossia quello di sottoscrivere ed a mettere in pratica quei principi essenziali di una politica credibile e responsabile, in modo  da difendere e diffondere la buona politica basata su legalità, trasparenza, attenzione e prudenza, responsabilità, rispetto e sobrietà, etica, contrasto alla criminalità e alla corruzione.

A Corigliano l’intreccio Mafia/Politica ed evasori fiscali  sottraggono ai coriglianesi ingentissime risorse che potrebbero essere utilizzate per finanziare  servizi che riconoscono diritti fondamentali ai cittadini. 

Si tratta di una situazione non più tollerabile che è necessario cambiare. La politica deve essere protagonista di questo cambiamento, per questo ho deciso di lanciare questo appello. Occorre che, a partire della prossima campagna elettorale, i candidati a ricoprire incarichi negli enti locali, si impegnino a praticare, difendere e diffondere la buona politica, dando importanza in particolar modo ai temi della legalità, della trasparenza, della responsabilità, dell’etica, del contrasto alle mafie e alla corruzione.  Il rapporto perverso tra politica e malaffare prende avvio dalle e nelle campagne elettorali; spesso i politici si trasformano in candidati da riporto, che restituiranno i fondi ricevuti per la propria campagna attraverso favori e delibere compiacenti, come gli stessi scandali di corruzione sottolineano da tempo.

Ho seguito ed apprezzato tantissimo la conferenza stampa tenuta a Cosenza dal Dott. Eugenio FACCIOLLA, Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari e dal Dott. Otello LUPACCHINI, Procuratore presso la Corte d’Appello di Catanzaro in merito all’inchiesta “ Fiumen  Luto”, in cui sono indagati, politici, burocrati, imprenditori, professionisti, e privati, tra cui l’ex Sindaco di Corigliano Don Giuseppe GERACI, grazie anche e soprattutto al prezioso lavoro certosino di tutte le forze dell’ordine.

Sono pienamente fiducioso nel ruolo e funzione che da anni sta svolgendo tutto l’ufficio della Procura della Repubblica di Castrovillari, al fine di ripristinare la legalità non solo a Corigliano ma tutto il territorio della sibaritide.

“Il territorio è stato violentato, abbiamo sequestrato terreni, fabbricati, interi condomini, servizi commerciali ed anche piazze”, è quanto afferma il Dott. FACCIOLLA, in piena sintonia con quando vado scrivendo in questi anni.  Piazza salotto abbandonata ed in pieno degrado, occupata da palazzinari e cancellata illegalmente ed abusivamente la via che porta il prestigioso nome di Vittorio ALFIERI.

Caro paese mio abbandonato, per farti rivivere ho pensato di scrivere ad  un noto imprenditore svedese Daniel KIHILGREN, innamorato di acquistate paesi abbandonati  e farli rivivere.

Prof. Giovanni FERRARI

Docente Universitario