Corigliano-13/08/2018: LETTERA A VITTORIO ALFIERI (di Giovanni  FERRARI)

LETTERA A VITTORIO ALFIERI

di Giovanni  FERRARI

 

 

Vittorio Alfieri

 

Sonetto CVIII

 

Le pene mie lunghissime son tante,

ch’io non potria giammai dirtele appieno.

D’atri pensieri  irrequïeti  pieno,

neppure io ‘l so, dove fermar mie piante.

 

Misera vita strascìno ed errante;

dov’io non son, quello il miglior terreno

parmi; e quel ch’io non spiro, aere sereno

sol chiamo; e il bene ognor mi caccio innante.

 

S’anco incontro un piacer semplice e puro,

un lieto colle, un praticello, un fonte,

dolor ne traggo e pensamento oscuro.

 

Meco non sei: tutte mie angosce conte

son da quest’una; ed a narrarti il duro

mio stato, sol mie lagrime son pronte.

 

Nacque ad Asti il 16 gennaio del 1749,  uno dei più importanti scrittori del settecento italiano, i sentimenti di libertà e di indipendenza, l’esaltazione della personalità, la certezza della risurrezione della nazione italiana espressi nella sua opera (RIME), fecero di lui uno dei più efficaci educatori delle generazioni del Risorgimento. Morì improvvisamente per un infarto a Firenze 8 ottobre 1803.

Nonostante sono trascorsi secoli dalla tua morte, a Corigliano si continua a parlare di te, non dellla tua prestigiosa storia di grande scrittore del Risorgimento italiano, bensì di loschi affari di politici con imprenditori, per aver occuppato illlegalmente ed abusivamente la strada ubicata adiacente piazza salotto che porta prorio il tuo nome (VIA VITTORIO ALFIERI),  corrotti e corruttori oggi arrestati  per  GRAVISSIMI SCANDALI  sugli appalti truccati al Comune di Corigliano;  grazie al  prestigioso lavoro della Procura della Repubblica di Castrovillari e di tutte le forze dell’ordine.

Volutamente ho citato il tuo sonetto, in quanto anche per me le pene e le amarezze sono tantissime.

Sono anni che scrivo sul malaffare e la corruzione imperante al Comune di Corigliano, un cancro di “tangentari”, falliti nella vita ed arricchiti in poltica; la corruzione è una forma scorretta per fare affari e amministrare, fa prosperare la criminalità, genera la sopraffazione, fa lievitare la spesa pubblica, suscita il disprezzo nei confronti delle istituzioni, impedisce di gestire il territorio in modo corretto, mette a rischio la salute delle persone: è veramente un cancro che ha distrutto tutto il territorio, basta girare per Corigliano, strade dissestate,  rottamazione ovunque, mare inquinato, spiagge sporche,  fogne che espplodono, le frazioni abbandonate,  servizi inesistenti, i tributi alle stelle che i cittadini onesti continuano a pagare,  per non parlare del mio centro storico dove sono nato e cresciuto, lasciato all’abbandono totale  nelle mani di delinquenti e criminali, l’ospedale completamente abbandonato al proprio destino, cittadini costretti ad emigrare per potersi curare, affrontando grossi sacrifici economici, la stazione ferrioviaria inesistente ai collegamenti, ridotta ad un” cacatoio e pesciatoio”.

Occorre un grande impegno educativo nei confronti  non solo dei giovani, ma anche degli adulti. Una formazione necessaria, non solo per estirpare la cultura della corruzione come riflesso di un’idea rassegnata.

Sulla lotta  alla corruzione c’è ancora molto da fare, certamente alcuni provvedimenti presentano aspetti positivi ma è necessaria più nettezza per rescindere i legami tra MAFIA CORRUZIONE E POLITICA.  Contro la corruzione certamente si può  fare moltissimo con le giuste leggi ma la lotta al MALAFFARE  passa attraverso l’impegno di ciascuno di noi, evitando il comportamento corruttivo nella vita di tutti i giorni e combattendo contro questi loschi affaristi che hanno distrutto e usurpato il bene comune.

Corigliano è un paese ed un territorio bloccato da una corruzione incancrinita, diffusa e dilagante da anni, nella quale “i cavalli” – generati dalle troppe e confuse leggi – sono preziosi grimaldelli per politici e burocrati corrotti che vogliono agire indisturbati.

Dopo tanto MALE E MALESSERE che ha seminato  su tutto il territorio lex  Sindaco, delinquente di Corigliano, i coriglianesi sono veramente  avviliti e nauseati, stanchi di vivere da anni gestiti da commissari straordinari, l’illegalità  per l’ex sindaco  è stata una regola quotidiana, ha pensato bene ai suoi loschi affari di famiglia, sistemando come ultimo affare la sua NUORA per chiamata diretta, senza aver vinto alcun concorso, espletato dieci anni or sono, per un solo posto di Comandante dei Vigili Urbani, vinto dal Dott. GRECO, costretto a subire un vergognoso licenziamento, umiliando e mortificando tanti validi giovani professionisti  laureati  con grossi sacrifici da parte delle famiglie, costretti ad emigrare per quadagnarsi onestamente il proprio pane quotidiano.

I coriglianesi sono ansiosi e fiduciosi nell’azione di ripristino della legalità da parte del nuovo commissario prefettizio Dott. BAGNATO, (COMMISSARIO DELLA FUSIONE NELLA CONFUSIONE), affichè possa al più presto procedere alla demolizione  del palazzo e del chiosco costruiti sulla  prestigiosa  VIA VITTORIO ALFIERI,  dandogli serenità e tranquillità anche dove sta riposando in pace, al fine di sanare una situazione di totale degrado e ripristinare la legalità, tutto ciò è stato possibile, grazie all’incompetente, improvvisato, acéphale assessore all’Urbanistica , oggi inquisito e all’assessore alla INCULTURA del Comune.

Ci troviamo, purtroppo di fronte a  “TANGENTARI”, che non solo commettono illeciti, ma che sfrutta l’ignoranza di famiglie in stato di necessità per arricchirsi. Un’ignobile speculazione non solo edilizia, una volta avvenute le dovute demolizioni su suolo pubblico e della pulizia di  PIAZZA SALOTTO e l’accesso su Via Vittorio ALFIERI,  tutto sarà riconsegnato al legittimo proprietario che è il  Comune e di conseguenza ai cittadini, al fine di predisporre i necessari interventi di recenzione e guardiania per impedire eventuali altre illecite e abusive occupazioni e garantire una sistemazione adeguata sotto il profilo della sicurezza igienico e del decoro urbano

Prof. Giovanni FERRARI

Docente Universitario