Civita-23/08/2018: TRAGEDIA DEL RAGANELLO: IL SOCCORSO ALPINO IN PRIMA LINEA

Soccorso Alpino

TRAGEDIA DEL RAGANELLO: IL SOCCORSO ALPINO IN PRIMA LINEA

Il Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria è intervenuto dai primi momenti per portare soccorso in uno scenario apocalittico, lavorando 22 ore in modo ininterrotto con squadre provenienti da tutta la Calabria e, dopo alcune ore, anche dalle regioni limitrofe, Basilicata, Puglia, Campania, Umbria, per un totale di 50 uomini il primo giorno e di 65 il secondo giorno. Giunti sul posto, a pochi minuti dall’evento, una squadra del Soccorso Alpino interveniva all’altezza del “Ponte del Diavolo” dove riusciva a liberare dal fango un bambino ancora in vita, e successivamente ad evacuare numerosi superstiti, con la collaborazione di personale del Soccorso Alpino Guardia di Finanza e Vvf, Carabinieri e Carabinieri Forestali, anche con l’utilizzo di tecniche alpinistiche. Nel frattempo una seconda squadra a tre chilometri più a valle, all’altezza del “Ponte sul Raganello” sulla Provinciale che porta a Castrovillari individuava una bambina viva aggrappata a un corpo esanime e, dopo averle liberate le vie respiratorie, riusciva ad indicare all’elicottero del 118, giunto nel frattempo nella zona, la posizione per il recupero in Elisoccorso e la medicalizzazione della piccola paziente. Sempre questa seconda squadra rinveniva in questa porzione del torrente altri 3 corpi senza vita. Insieme alle squadre, sono intervenuti due medici del Soccorso Alpino che hanno stabilizzato alcuni superstiti, uno dei quali poi fatto prelevare con il verricello dall’Elicottero del WWF. Su richiesta del Soccorso Alpino giungeva sul posto anche un Elicottero 412 dell’Esercito di stanza a Lamezia Terme che, insieme ad un tecnico del Soccorso Alpino, ha fatto una immediata ricognizione aerea a valle del ponte della Provinciale, però con esito negativo. Per tutta la notte il nostro personale ha ispezionato le rive del torrente sia a valle del Ponte del diavolo sia a valle del ponte sulla Provinciale. In una di queste ricerche, a 700 metri circa dal “Ponte del Diavolo”, intorno alle 23.00, una nostra squadra rinveniva il corpo senza vita della guida Antonio De Rasis di Cerchiara di Calabria. Intorno alla mezzanotte una nostra squadra di “forristi”, dopo aver atteso un abbassamento del livello di piena, è riuscita ad entrare nel primo tratto del Canyon risalendolo sino alla seconda pozza per verificare la presenza di superstiti, ma con esisto negativo. La corrente, ancora forte, la scarsissima visibilità dovuta anche alla torbidità dell’acqua, ha impedito alla squadra di proseguire. Alle prime luci dell’alba, erano le 5:30, due squadre specializzate nel “soccorso in forra” riuscivano ad entrare nuovamente nel Canyon e ad ispezionare il tratto delle Gole che dal Ponte del Diavolo giunge sino alla valle degli oleandri. Nel frattempo 4 squadre molto numerose del Soccorso Alpino e Speleologico ispezionano nuovamente entrambe le rive del torrente per verificare la presenza di superstiti giungendo addirittura fino al mare. Il mattino seguente il nostro personale veniva la imbarcato su elicottero B3 della Regione Calabria per effettuare numerose ricognizioni a bassa quota. In considerazione che alle 9.00 del mattino ancora rimanevano ufficialmente da trovare 3 dispersi, altre 3 squadre di “forristi” ispezionavano il tratto superiore delle Gole del Raganello giungendo fino a San Lorenzo Bellizzi, di fatto bonificando tutti gli otto chilometri del Canyon del Raganello (parte bassa). Ventidue ore di lavoro incessante, gomito a gomito con i Vigili del Fuoco, con la Protezione Civile, con le Forze dell’Ordine, con le Associazioni di Volontariato, 22 ore costellate di salvataggi, di ritrovamenti di corpi esanimi, di riunioni di coordinamento in loco con S.E. il Prefetto, con il dott. Carlo Tansi Capo della Protezione Civile Regionale, con il Comandate Provinciale dei Vigili del Fuoco, con i massimi vertici provinciali dell’Arma, con il Sindaco di Civita Alessandro Tocci e con tutte le altre Autorità. Per il Soccorso Alpino e Speleologico della Calabria si chiudono due giorni di intensa gioia per aver salvato tante vite umane, ma di tristezza infinita per le dieci vittime, tra cui il nostro compaesano, il caro  Antonio De Rasis, Soccorritore della Stazione Pollino del Soccorso Alpino e Speleologico.

Cechiara di Calabria lì 22 agosto 2018                                         Luca Franzese

                                                                         Presidente Soccorso Alpino e Speleologico Calabria