TREBISACCE-13/09/2018: Riparata, finalmente, dopo ben cinque mesi di attesa e di continui solleciti, la “lampada a fessura”

Lampada a fessura
CUP Trebis.

TREBISACCE Riparata, finalmente, dopo ben cinque mesi di attesa e di continui solleciti, la “lampada a fessura, o bio-microscopio, che solitamente il medico-oculista utilizza direttamente sull’occhio del paziente per l’ispezione del bulbo oculare e degli annessi oculari. Si tratta di una procedura non invasiva, che non provoca quindi alcun rischio per il paziente e che è essenziale per l’attività di un medico-oculista del sistema sanitario nazionale che, all’interno dei Poliambulatori pubblici, a differenza degli studi privati, non dispone di altre attrezzature sofisticate per indagare all’interno dell’occhio. Motivo per cui l’attività medica dello specialista-oculista presso il Poliambulatorio di Trebisacce, dove affluiscono pazienti provenienti da tutto l’Alto Jonio e anche da fuori Distretto, è stata fortemente condizionata dalla mancanza della lampada a fessura. Visto che il suo costo si aggira intorno a un paio di migliaia di euro e visto che si tratta di un apparecchio abbastanza datato, bastava comprarne uno nuovo ed evitare un grave disservizio per oltre cinque mesi. Ma si sa, nella sanità pubblica, si fa la politica della lesina sulle cose importanti e poi si sperpera denaro pubblico nelle consulenze e nelle cose meno importanti. Dell’avvenuta riparazione della “lampada a fessura” hanno dato notizia i referenti  sindacali della Cisl FP Antonio Brunetti, Antonio Ramundo e Mimmo Pucci, gli stessi che avevano sollecitato la riparazione dell’apparecchio, i quali hanno comunque ricordato le altre criticità che riguardano il Poliambulatorio di Trebisacce tra cui, nota assai dolente, l’assenza del Diabetologo che, nonostante le reiterate pressioni delle forze sindacali, degli amministratori locali e dei pazienti di tutto l’Alto Jonio costretti a rivolgersi alla Basilicata o a studi privati, dura ormai da quasi due anni e precisamente dal collocamento in pensione del dottor Antonino Staglianò risalente nientemeno al 31 novembre 2016.

Pino La Rocca