Albidona-25/09/2018: Volo dell’Arcangelo:rinviati a giudizio tecnici e commissari

Volo-dell’Arcangelo
Foto sequestro Albidona

ALBIDONA Volo dell’Arcangelo e Parco Avventure: dopo il sequestro di un’opera già realizzata e costata 460mila euro di risorse pubbliche e il grave danno arrecato all’economia del paese per il prolungato stallo della sua entrata in esercizio, la Magistratura, a distanza di circa 2 anni, ha riaperto il fascicolo delle indagini e, avendo riscontrato palesi irregolarità, ha deciso il rinvio a giudizio dei tre tecnici-componenti della Commissione aggiudicatrice dell’appalto del Parco Avventure e del Volo dell’Arcangelo. Si tratta dell’Ing. R. L. già responsabile dell’Area Tecnica del comune di Albidona e in quanto tale presidente della Commissione e RUP del progetto, dell’Arch. A. B. e del dottor R. T. entrambi componenti della Commissione. I tre, secondo il Decreto che ha disposto il giudizio sottoscritto dal GIP dr.ssa Teresa Reggio del Tribunale di Castrovillari, all’esito dell’udienza preliminare n. 3272/’16 R.G. sarebbero «imputati in quanto, in concorso tra loro e nell’esercizio delle proprie funzioni…adottavano la Determina n. 82 Reg. Gen. del 24.02.2015 di aggiudicazione definitiva dei lavori… a favore dell’Impresa di Costruzioni Mirabelli Gianfranco di Rende, così arrecando intenzionalmente a quest’ultimo un ingiusto vantaggio consistente nell’aggiudicazione dell’appalto secondo il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa». Per la cronaca va ricordato che a sollecitare l’intervento della Magistratura circa le presunte irregolarità commesse dalla Commissione nella fase di assegnazione dell’appalto è stata l’Impresa Ital-Costruzioni s.n.c. di Trebisacce che aveva partecipato alla gara insieme all’Impresa Gaia Immobiliare srl anch’essa di Trebisacce, ma l’opera, già ultimata ma mai entrata in esercizio perchè posta sotto sequestro, è nata sotto una cattiva stella in quanto realizzata, relativamente al “plinto” di partenza della teleferica del Volo dell’Arcangelo, su un’area PAI dichiarata a rischio idrogeologico e, come tale, l’Autorità di Bacino Regionale della Regione Calabria già in partenza ne aveva specificato l’incompatibilità geomorfologica. Da qui, in particolare, il sequestro cautelativo dell’opera disposto dal Tribunale di Castrovillari ed eseguito dai Carabinieri Forestali. I titolari dell’Impresa Ital-Costruzioni di Trebisacce, convocati dal GIP quali persone informate dei fatti, da parte loro ci tengono a ribadire che l’intento del ricorso da loro presentato era solo quello di denunciare le presunte irregolarità in fase di appalto e quindi di tutelare i propri interessi e non certo quello di far sequestrare l’area e di arrecare di conseguenza un danno economico e d’immagine al paese di Albidona. Da parte sua l’esecutivo in carica guidato dal sindaco dr.ssa Filomena Di Palma già all’epoca del sequestro cautelativo, aveva tenuto a precisare che l’opera è stata realizzata durante la consiliatura precedente e che, di fronte al danno economico e d’immagine provocato alla comunità, si sarebbe costituita parte civile qualora fossero emerse eventuali responsabilità da parte dei committenti della stessa opera.                       Pino La Rocca