Villapiana-15/11/2018: Bitume e amianto e gogò: monta la protesta dei cittadini

Ciminiera industriale (Rep.)

VILLAPIANA “Ho già subito un intervento per un tumore, ma la mia preoccupazione maggiore è per i miei figli costretti a respirare quest’aria cattiva. Chiedo perciò alle istituzioni preposte di intervenire al più presto”. E’ il grido di allarme lanciato sul web da una mamma che abita con la famiglia a Villapiana Scalo e che si unisce al coro delle persone che abitano nelle vicinanze dell’Area Industriale di “Santa Maria del Monte” le quali da diverso tempo denunciano aria irrespirabile e acre odore di catrame provenienti dall’impianto di produzione di asfalto sito a ridosso della suddetta area industriale. Il Comune, da parte sua, preso atto delle numerose proteste per l’inquinamento dell’aria che causerebbe mal di gola e malessere generale e per l’accumularsi di polveri sottili e scure che molti si ritroverebbero sui davanzali e sui panni stesi ai balconi degli abitanti dello Scalo ma anche del Lido, ha chiesto all’Arpacal regionale di effettuare con urgenza le opportune verifiche al fine di verificare la salubrità dell’aria e, nel frattempo, ha ordinato la sospensione delle attività dell’impianto di bitume. In realtà, da quanto si è saputo, il cosiddetto bitumificio esiste su quel sito fin dal 2002 allorquando i titolari, dopo aver avuto accesso ai finanziamenti della Legge 488 e aver acquistato il terreno da privati, hanno realizzato e messo in funzione l’impianto di produzione di asfalto che, come è noto, utilizza alcuni derivati dal petrolio, ma i problemi di inquinamento atmosferico che denunciano i cittadini dello Scalo sono iniziati più di recente. «Se i sistemi di filtraggio di cui dispone l’impianto funzionassero normalmente – ha dichiarato da parte sua l’ex sindaco Lugi Bria che anche da medico è molto attento a queste problematiche – l’impianto di produzione di asfalto inguinerebbe non più di una sola autovettura a gasolio». Da quanto si è appreso l’Arpacal, sia prima che dopo l’estate appenda finita, avrebbe effettuato alcuni tentativi di accesso all’impianto facendosi scortare dalla Polizia Municipale, ma finora pare non sia stato possibile effettuare verifiche e campionamenti in loco. Pare anche che la società proprietaria dell’impianto, a seguito di un controllo fatto effettuare dalla Provincia, abbia consegnato al Comune la certificazione di conformità. Sta di fatto che, a sentire i cittadini che abitano nei pressi dell’opificio, i problemi di inquinamento permangono e cresce la preoccupazione delle famiglie, soprattutto per i bambini costretti a respirare un’aria inquinata. Per la verità il Comune in data 8 novembre scorso è tornato a chiedere all’Arpacal di eseguire un controllo approfondito, ma finora il sollecito è rimasto lettera morta. Da qui la decisione del sindaco Montalti di firmare un’Ordinanza di sospensione della produzione di asfalto a tutela e garanzia della salute e dell’incolumità dei cittadini, almeno fino a quando non saranno effettuate dall’Arpacal le opportune analisi che attestino lo stato di qualità dell’aria. Insomma, non c’è che dire: tra le abbondanti dosi di amianto disseminato sui capannoni industriali e l’inquinamento prodotto dal bitumificio, i cittadini dello Scalo possono stare tranquilli e… respirare a pieni polmoni.

Pino La Rocca