Trebisacce-19/11/2018: Gli studenti del Liceo decidono di riprendere le attività

Trebisacce, 18/11/2018

Noi studenti del liceo “G.Galilei” di Trebisacce, dopo aver manifestato il nostro disagio tramite più iniziative culminate nei cortei di sabato 10/11/2018 e di martedì 13/11/2018, abbiamo spontaneamente deciso, vista l’impossibilità di ottenere risposte concrete in tempi brevi, di ritornare tra i banchi a compiere il nostro dovere. È proprio in nome del diritto a studiare in un ambiente sereno che abbiamo combattuto e continueremo a combattere; non lasceremo, quindi, che ci venga attribuita l’intenzione di perdere tempo inutilmente cavalcando l’onda della protesta.

I nostri professori, punti di riferimento imprescindibili, hanno avuto un ruolo determinante in questa decisione: sono stati loro a invitarci a più riprese a fare lezione e attendere con fiducia il giudizio degli organi competenti. Questo sembrerà strano a quanti pensano che gli alunni siano stati strumentalizzati dal corpo docente come burattini e non esitano a scriverlo sui social, contribuendo ad alimentare il clima teso di quest’ultimo periodo; ci sembra doveroso smentire queste voci di corridoio e assumerci la responsabilità delle nostre azioni.

Abbiamo esercitato il nostro diritto di sciopero in modi che riteniamo rispettosi della libertà altrui e delle attrezzature scolastiche; convinti di non aver arrecato danno a nessuno, riprendiamo le nostre attività abituali fiduciosi di aver ottenuto l’ascolto degli organi competenti e la solidarietà di genitori e persone estranee ai fatti (come gli studenti degli altri istituti di istruzione superiore di Trebisacce, come l’I.T.C. “G. Filangieri” e l’I.I.S. – I.P.S.I.A. – I.T.I.S. “E. Aletti” ) che ringraziamo per il loro supporto. Abbandonare la piazza non è una sconfitta per gli studenti, ma una vittoria per chi, come noi, non ha mai pensato che una vicenda simile potesse privare quasi 600 studenti del diritto-dovere di studiare.

Ci appelliamo, infine, al buon senso della dirigente, del suo staff e dei docenti tutti, affinché lavorino per appianare i conflitti e ristabilire un clima sereno all’interno del  nostro istituto. Siamo fiduciosi: non crediamo possibile che figure di tale esperienza, invece di calmare gli animi, si muovano nella direzione di ulteriori misure punitive discutibili e fini a se stesse nei confronti di alunni o docenti, che butterebbero benzina sul fuoco ed evidenzierebbero la volontà – che sicuramente non gli appartiene – di sedare le proteste pacifiche tramite la minaccia di ritorsioni. Il tempo della ricerca di ascolto è finito; vogliamo solo tornare tra i banchi in tranquillità, rimettendo agli organi competenti la decisione sul caso che ha tenuto in stallo il liceo nell’ultimo mese, sicuri che le istituzioni, nelle quali crediamo fortemente, faranno il possibile per fornirci una risposta nei tempi e nei modi previsti dalla legge.

Il Corpo studentesco