Montegiordano-13/12/2018: NOTIZIE STORICHE MONTEGIORDANESI SU SANTA LUCIA.

NOTIZIE STORICHE MONTEGIORDANESI SU SANTA LUCIA.
Montegiordano è tra i tanti paesi in cui viene festeggiata, il 13 dicem-
bre, Santa Lucia, la Santa Martire siracusana che, in base alla tradi
zione, fu chiamata, tra le tante attività miracolose, a curare una grave
epidemia sul “male agli occhi” che aveva colpito i bambini, soprattutto quelli del Sud Italia. Santa Lucia, per meravigliare i piccoli e i loro genitori, decise di passare, la notte tra il 12 e il 13 dicembre, in
tutte le case per lasciare l’orma del proprio piede nella “pignatta” in
cui le donne avevano messo a cuocere il grano. La mattina succes-
siva, le mamme facevano visionare il grano segnato dal piede della
Santa e quando i bambini mostravano soddisfazione per l’arrivo di
Santa Lucia, provvedevano a cucinarlo. Da allora questa tradizione
si è diffusa un po’ dappertutto, compreso il nostro paese, dove “u
gra(e)n cutt”, la famosa cuccia siciliana, veniva, e sempre più rara-
mente viene, riproposto di anno in anno. Col grano cotto si preparava sia un piatto salato, lo “sfritto con la cipolla”, sia un piatto dolce
condito con il miele. Secondo la tradizione più accreditata, il grano
veniva, poi, distribuito ai familiari più stretti, agli amici e ai vicini di
casa per condividere la gioia del passaggio di Santa Lucia, alla quale
i montegiordanesi dedicarono una canzone:
Santa lucia ‘nti ‘na cella stavid/ pì tutt’u munn nnuminèt jiera.
Passaij lu re e passajdi adarmato Lucija, ti vogli kuntà la mia novella
Mi nn’aggi annammurat’e st’occhi bbelli ka jiia ppi kara spos’oj ti
iia ppì kara
ti
ug(h)era
Santa Lucija kkuj lla menta fina/ e ll’occhi di la testa, oj, si luvajia
Pù’ li misi d’intra nnu vacigh:/ Purtannillalu rre stu rijiaga.
Dicitinnilli ku la vukka vostra/ k’a Santa Lucjia no’ lla vidima.
La vidima kuann’è jut ‘n cigh, ka ‘nnant’a Ddij s’è jut’a pprisintà
Lu rre, quann’à ssintuta sta novella/ a quatt saracin oj kummannajdi.
Kku’ quatt spad’e kku’ quatt kurtill/ pi Santa Lucija s’à dda mint’a ‘a guerr.
Santa Lucijanni singàj la risa/ kkui ll’angili si nn’è juti ‘m baradisa.
Santa Lucia stava in una cella/ era nominata in tutto il mondo
Passò il re e passò armato/ – Lucia, ti voglio raccontare le mie novelle
Mi sono innamorato di codesti occhi belli/ ed io per cara sposa ti vorrei.
Santa Lucia con la mente fine gli occhi dalla testa si levò/ poi li mise in una
bacinella.
Portatelo al re questo regalo/ diteglielo con la vostra bocca che tu Lucia non
la vedrai.
La vedrai quando sarà andata in cielo,/ poiché davanti a Dio è andata a
presentarsi
Il re, quando ha udito questa notizia,/ a quattro Saraceni comandò.
Con quattro spade e con quattro coltelli/ per Santa Lucia si deve far la guerra.
A Santa Lucia uscì il sorriso/ con gli angeli se n’è andata in paradiso.
Il martirio della Santa era ben conosciuto tra il popolo devoto, che
non ha mai smesso di rappresentarlo nei modi e nelle forme ad esso
più congeniale, dedicando lodi e canti ad ogni festività e ricorrenza.
Nel giorno dedicato alla Santa c’era l’usanza di digiunare, per rievocarer la vigilia del 13 dicembre del 1624, quando sulle rive siciliane, durante un periodo in cui peste e fame avevano sottoposto la popolazione a immense sofferenze e penitenze, si verificò lo sbarco di un
ingente carico di grano, che venne immediatamente suddiviso tra
la comunità che, affamata, pensò di cucinarlo all’istante, ottenendo
quella che venne chiamata “a cuccia
Secondo alcune testimonianze, non suffragate, però, da alcuna fonte
documentaria, esisteva in contrada Barbuzzio una cappella a Lei de-
dicata, a testimonianza della grande devozione dei montegiordanesi
verso Santa Lucia, la cui statua, attualmente, si trova nella chiesa ma-
dre e viene portata in processione il tredici dicembre di ogni anno.
Secondo un antico proverbio popolare “Santa Lucia è il giorno più
corto che ci sia”. Da quella data “ogni jurn s’allonghid quant’u nu pàss i gallin”.
Dal 13 dicembre partivono, poi, i “jurn cuntèt”: da Santa Lucia e fino
al 25 dicembre ogni giorno rappresentava un mese dell’anno. Secondo la credenza popolare il tempo meteorologico di quei giorni avrebbe anticipato quello che realmente si sarebbe verificato per ciascun mese dell’anno successivo.
Auguri a tutti coloro che portano il nome di Lucia e derivati. 
(Alcune notizie sono state prese dal libro “l’albero della memoria”)