SAN LORENZO BELLIZZI-18/12/2018: Vertenza LSU-LPU: il sindaco Antonio Cersosimo e l’Assessore al Personale Nicoletta Pittelli si sono dimessi formalmente dal loro incarico istituzionale

Pittelli Nicoletta
Sindaco Cersosimo A.

SAN LORENZO BELLIZZI Vertenza LSU-LPU: il sindaco Antonio Cersosimo e l’Assessore al Personale Nicoletta Pittelli si sono dimessi formalmente dal loro incarico istituzionale a sostegno delle legittime rivendicazioni dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che prestano servizio alle dipendenze del Comune di San Lorenzo Bellizzi e che, insieme a 4.500 lavoratori calabresi, conducono da diversi giorni una battaglia senza quartiere nel tentativo di vedersi riconosciuta una condizione di lavoro più stabile e dignitosa. Per quanto riguarda San Lorenzo Bellizzi, si tratta di ben 47 lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità che, impegnati nelle mansioni più disparate, da oltre 20 anni permettono al Comune di garantire ai cittadini servizi essenziali al posto di altrettanti dipendenti comunali che sono andati in pensione nel corso degli anni. Da ieri questi 47 Lsu ed Lpu hanno incrociato le braccia e non garantiscono più servizi essenziali come il trasporto pubblico, la mensa scolastica, la raccolta differenziata, la nettezza urbana, la pubblica illuminazione… per cui il Comune è praticamente paralizzato. Oltre che per solidarietà e sostegno alla legittima lotta di questi lavoratori, in gran parte padri di famiglia, mono-reddito e con figli a carico, il Sindaco Antonio Cersosimo e l’Assessore Nicoletta Pittelli si sono dimessi dal loro incarico consegnando la comunicazione ufficiale nelle mani del Segretario Comunale dr.ssa Sandra Bettarini perché, se a questi lavoratori non verrà rinnovato il contratto di lavoro entro il 31 dicembre prossimo, dal primo gennaio 2019 il Comune non potrà più garantire tutte le attività ed i servizi erogati a favore dei cittadini. Intanto i giorni passano e, nonostante le manifestazioni finora civilmente condotte dai 4.500 Lsu ed Lpu calabresi prima presso la Stazione Ferroviaria di Lamezia, poi sulla S.S. 106 e infine allo svincolo autostradale di Rende, la situazione non si sblocca, per cui il tono della protesta si alza sempre di più e c’è il rischio che possa sfociare in una rivolta generale contro il Governo centrale che finora non ha inteso mettere a disposizione di questi lavoratori precari le risorse necessarie per il prolungamento dei contratti.

Pino La Rocca