Corigliano-21/12/2018: CORDOGLIO PER  L’IMMATURA  DIPARTITA  DI  PADRE ROCCO  BENVENUTO DA CORIGLIANO CALABRO

Mons. Renzi, Padre Rocco Benvenuto

CORDOGLIO PER  L’IMMATURA  DIPARTITA  DI  PADRE ROCCO  BENVENUTO DA CORIGLIANO CALABRO

Prima dell’alba dello scorso martedì 28 novembre, nella sua stanza presso il Convento dei Minimi, adiacente alla Parrocchia di San Rocco – Santuario di San Francesco di Paola a Pizzo, è improvvisamente deceduto, vittima di un micidiale infarto cardiaco, il Rev.mo Padre Rocco BENVENUTO da Corigliano Calabro. La morte prematura (Padre Rocco aveva soli 58 anni) ha bruscamente interrotto il suo operoso cammino di Padre Minimo, di Sacerdote impegnato nel ministero presbiteriale, di studioso acuto e rigoroso della vita del Santo Paolano, di storico delle vicende dei vari rami dell’Ordine, di autore e scrittore di libri ed articoli, autentiche pietre miliari nella storiografia attinente all’umile frate calabrese, venerato come fondatore dell’Ordine dei Minimi, come intermediario di grazie a favore della povera gente, come soccorritore di chi si trova in pericolo (in qualità di Patrono dei marittimi italiani) e come celeste Patrono della Calabria e dei suoi figli e discendenti disseminati in tutti i continenti. 
Come organizzatori dell’ultraventennale Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, dei numerosi incontri che abbiamo avuto il piacere di avere con Lui, ci piace ricordare il Suo magistrale intervento, sabato 17-7-2010 a Filadelfia (VV), in occasione della 17^ edizione della Festa. Padre Rocco Benvenuto, che allora era Correttore provinciale dei Minimi, ossia il Padre Superiore della provincia religiosa di Calabria, Puglia e Messico, fu da noi invitato a svolgere la relazione ufficiale del convegno religioso-culturale che nel pomeriggio di quel giorno si svolse nell’Auditorium di Filadelfia. A quell’importante manifestazione, oltre alla folla di cittadini e di devoti al Santo Paolano, erano presenti diverse autorità ecclesiastiche, civili e militari e membri di varie associazioni: anzitutto Mons. Luigi Renzo, originario di Rossano (CS) e Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, con i due parroci di Filadelfia, i sindaci di Filadelfia e di Francavilla Angitola, rispettivamente ing. Francesco De Nisi e dottor Carmelo Nobile, il presidente del Consiglio comunale di Tropea (antica sede vescovile) Nino Valeri, il Vice Comandante Giuseppe Chiarelli della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, il Ten. Col. Giovanni Legato della Guardia di Finanza/Reparto operativo aeronavale di ViboValentia e  inoltre molti cittadini di Pizzo tra cui i marittimi e i marinai dell’ANMI, accompagnati dal Maresciallo (CP) Domenico Malerba, terziari e fedeli guidati da P. Domenico Crupi (allora attivo a Pizzo), vari membri della Cooperativa “La voce del silenzio” al seguito del dottor Francesco La Torre e della compianta dott.ssa Adriana Maccarrone, giovani della Protezione Civile del Vibonese, il dottor Giovanni Bianco da Nicotera (altra sede vescovile) console del TCI e rappresentante della UGCI (giuristi cattolici del Lametino); ex-carabinieri e loro familiari, di Fuscaldo e Paola, guidati da Antonio Lo Gullo. Dopo la relazione del filadelfiese prof. Vito Rondinelli, Padre Benvenuto espose la sua relazione, intitolata “Attualità della Regola di San Francesco”. Non potendo trattare tutti gli aspetti della Regola, Padre Rocco si soffermò soprattutto sulle disposizioni concernenti gli iscritti del T.O.M. (Terzo Ordine Minimo) esaltandone la validità anche nel nostro tempo, come ad esempio la norma che, già nel Cinquecento, vietava ai terziari di praticare l’usura. A conclusione del suo intervento Padre Rocco, come Correttore provinciale dei Minimi, elogiò il nostro Comitato per le varie iniziative realizzate in tanti anni d’attività ed invitò tutti i presenti e i devoti a San Francesco ad assecondare una proposta partita dalla base dei fedeli, ossia quella di proclamare San Francesco di Paola “Patrono mondiale della Gente di Mare”. Alla fine del convegno l’insigne artista di Monterosso Cal., lo scultore prof. Giuseppe Farina, si compiacque di donare il Crest, da lui creato per commemorare la 17^ Festa della Gente di Mare, al benemerito relatore P. Rocco Benvenuto. Recentemente, nel numero di fine maggio 2018 di “La Civiltà Cattolica”, i severi ed esigenti redattori della prestigiosa rivista dei Gesuiti, nel recensire l’ultimo libro pubblicato da Padre Rocco, riconobbero le preclare doti di ricercatore rigoroso dello studioso calabrese, che appunto aveva curato l’edizione critica della più antica biografia del Santo Paolano, finora scoperta. Ricordiamo il titolo di quest’ultima opera, edita nel novembre del 2017 dall’editore Rubbettino di Soveria Mannelli: ANONIMO CALABRESE – VITA DEL GLORIOSO PADRE SAN FRANCESCO DI PAOLA  /  LA PRIMA BIOGRAFIA SULL’EREMITA SCRITTA IN  CALABRIA, a cura di Rocco BENVENUTO. Nella recensione apparsa sulla predetta rivista gesuitica si legge tra l’altro: “Il libro riveste un’importanza particolare: è l’edizione critica della prima biografia sull’eremita scritta in italiano da un anonimo frate calabrese, oggi custodita nella Biblioteca Universitaria di Barcellona. L’Autore ci fa conoscere il rapporto del santo con la natura e gli animali, ma soprattutto la sua attività taumaturgica. Di Francesco vengono descritti i doni soprannaturali quali la profezia, il discernimento degli spiriti, la liberazione dal maligno. Un’altra caratteristica evidenziata dall’anonimo biografo, importante e non molto nota, è quella di un uomo ben diverso da quell’«illitterato et idiota» diffuso dall’agiografia dominante. Piuttosto è un Francesco convincente oratore, capace di affascinare anche ecclesiastici intellettuali, soprattutto per la ricchezza di riferimenti biblici, come è testimoniato sia a Tours, dove fu obbligato a trasferirsi fino alla morte, sia a Roma, davanti alla Curia romana. La lunga introduzione redatta da  P. Benvenuto è molto analitica, ricca di riflessioni critiche e opportunamente attenta a differenziare la “Vita”, opera dell’anonimo calabrese, da quell’alone leggendario che fin da subito ha circondato la figura del santo. Si apprezza anche la cura che P. Benvenuto ha riservato agli aspetti linguistici del testo, originariamente redatto in lingua italo-calabrese, intessuto di termini dialettali e carente nella punteggiatura”. Conversando col giornalista Roberto Losso del “Quotidiano del Sud” sul lungo e certosino lavoro di ricerca storica, religiosa, linguistica e filologica opportunamente condotto prima di dare alle stampe la suddetta “Vita” redatta dall’Anonimo calabrese, Padre Benvenuto ebbe a confessare: “Alla base di tutto c’è un rapporto personale con il Fondatore della famiglia religiosa alla quale appartengo. Come ogni figlio che cerca di ringraziare il proprio genitore per il prezioso dono della vita, così, nel mio piccolo, cerco di esprimere la mia gratitudine per il grande dono che mi ha fatto sforzandomi non solo di conoscerlo in modo scientificamente molto rigoroso, ma condividendo il frutto di questo lavoro”.
L’improvvisa e prematura scomparsa di Padre Rocco è un’incommensurabile perdita, anzitutto per la Sua diletta Mamma e per i Suoi cari congiunti, quindi per la congregazione dei Frati e Padri Minimi delle varie Province ecclesiastiche sparse sulla Terra, per i terziari e fedeli del Santo Taumaturgo Paolano, e per il mondo della cultura calabrese e italiana, laica e religiosa. Come giustamente ha  affermato, al termine della prima Messa in suffragio della Sua anima benedetta, celebrata il 29 novembre nel Santuario di San Francesco a Pizzo, l’Arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Padre Giuseppe Fiorini Morosini, benamato confratello del Defunto, “Padre Rocco Benvenuto è stato il più acuto studioso della Vita e delle Biografie riguardanti San Francesco di Paola, nonché il MASSIMO scrittore e storico dell’Ordine dei MINIMI”.

Vincenzo DAVOLI, presidente del Comitato organizzatore della Festa della Gente di Mare in onore di San Francesco di Paola, anche a nome di Giuseppe Pungitore e Gianfranco Schiavone.