Montegiordano-29/12/2018: A Montegiordano Mostra di Strumenti Musicali della Liuteria Jonica Corrado, di Enzo Cospito e di Luca Ferrara. di (Mario Vuodi)

A Montegiordano Mostra di Strumenti Musicali della Liuteria Jonica Corrado, di Enzo Cospito e di Luca Ferrara. di (Mario Vuodi)

        Giorno 26 dicembre c’è stata una Mostra di Strumenti Musicali, nel Centro Storico di Montegiordano,  presso la Biblioteca Comunale intestata, nell’anno 2010, all’emerito concittadino “Luigi Pace” scomparso prematuramente che tanto aveva a cuore le sorti di questo paese.

        L’evento è stato organizzato e curato dall’Associazione Culturale “Pietro De Luca”, un giovane montegiordanese scomparso in giovane età che viveva a Milano per ragioni di lavoro, come del resto tanti giovani che sono costretti ad emigrare, perché   il Sud, purtroppo, ancora oggi, non offre nessuna possibilità occupazionale.

        Pietro, nonostante vivesse al Nord, con la moglie e la figlia, non aveva mai interrotti i rapporti con il proprio paese di nascita. Ogni occasione era buona per tornarci con piacere e interessarsi delle problematiche sociali che attanagliano  i nostri paesi e di conseguenza anche Montegiordano.

        Hanno esposto i loro strumenti: Marco Corrado, Enzo  Cospito e Luca Ferrara.

        Marco Corrado, aveva un lavoro stabile in Ospedale a Parma, decide di tornare nella propria terra, in Calabria, precisamente a Montegiordano in provincia di Cosenza, suo paese di nascita per valorizzare e mettere in atto l’antica arte del liutaio, creando l’Associazione “Liuteria Jonica Corrado” con sede a Montegiordano-Marina.

Determinante per Marco è stata, oltre alla sua forte passione, anche  la spinta propulsiva del papà,  a convincerlo di far ritorno nel suo paese natio.

Vincenzo Corrado, padre di Marco,  Docente di Educazione Musicale, in quiescenza,  da più di trent’anni si diletta a costruire,  artigianalmente,  violini  che usa Francesco, l’altro figlio,  anche lui musicista.

        La “Liuteria Jonica Corrado”, produce in maniera completamente artigianale, secondo le tecniche tradizionali, contrabbassi, chitarre classiche, chitarre battenti. Queste ultime sono una vera rarità, essendo ormai pochissimi i laboratori che le producono: si tratta di una chitarra calabrese a dieci corde usata per suonare la tarantella e che nonostante tutto ha ancora moltissimi estimatori e acquirenti.

 Per la costruzione dei corpi di  questi meravigliosi e pregiati strumenti, unitamente ai violini, utilizzano il legno del Pollino (Acero), mentre per le tavole armoniche degli stessi strumenti utilizzano l’Abete Rosso.

La Liuteria costruisce, inoltre, sempre in maniera completamente artigianale la Lira Calabrese, uno strumento che stava scomparendo, utilizzando il legno dell’Eucalipto di Montegiordano, mettendo in atto tecniche complesse e particolari che solo gli esperti sono in grado di conoscere.

Suona  la chitarra battente  della “Liuteria Jonica Corrado” un Artista di fama Internazionale, Vinicio Capossela, cantautore, polistrumentista e scrittore italiano.

Per ultimo, come impegno e perseveranza per portare avanti questa bellissima e interessantissima iniziativa, la “Liuteria Jonica” sta conducendo uno studio per il  recupero della chitarra battente lucana.

        Enzo Cospito, nutre una forte passione per la musica, infatti suona molto bene l’organetto e la fisarmonica, circa  3 anni fa spinto dalla grande voglia di fare, decide di incominciare a costruire e riparare questi bellissimi strumenti,  nel proprio Laboratorio Artigianale, prima a Montegiordano e da qualche mese a Rocca Imperiale.

        Esegue, inoltre, pirografie su legno (dal greco antico: “scrittura col fuoco”) è una tecnica d’incisione, per mezzo di una fonte di calore.

        Enzo per la costruzione di questi strumenti, in maniera completamente artigianale, usa legni come l’Acero, il Ciliegio, il Frassino, l’Ulivo e legni esotici.

        A breve userà anche il legno dell’Olmo di Montegiordano, un albero situato nella Piazza dei Centenari, di più di cinquant’anni, che qualche mese fa, alcuni nemici della natura ne hanno ordinato l’abbattimento.

        Enzo avrà il grande merito di far rivivere questo Olmo e di fargli eseguire tanta musica piena di gioia e melodia.

        L’organetto o fisarmonica diatonica è uno strumento a mantice e può essere definito il padre della fisarmonica in quanto è nato precedente alla fisarmonica.

        Nasce a Vienna e si diffonde nell’impero Austriaco e in Francia dopo il 1830. Verso la metà dell’ottocento la cittadina di Castelfidardo diventa il centro propulsivo e produttivo italiano, fino a quando nel ‘900 occuperà un ruolo di assoluto rilievo internazionale. Presente inizialmente in ambiente colto, la fisarmonica si diffonde grazie alla praticità, al suono melodioso e alla possibilità di essere uno strumento completo dal punto di vista musicale, permettendo di suonare senza la presenza di altri strumenti.

        L’organetto in Italia, è diffuso soprattutto nel centro in particolare nel Reatino. Nel Sud è diffuso in Abruzzo dove la diffusa versione con soli due bassi è chiamata ddù botte, in Molise per l’esecuzione di quasi tutte le musiche tradizionali, nonché in Lucania, Puglia e Calabria dove  viene usato per l’esecuzione di pizziche e tarantelle.

        Luca Ferrara, anche lui appassionato di musica, da più di 14 anni nel suo piccolo Laboratorio Artigianale di Montegiordano Marina si dedica alla costruzione, in maniera completamente artigianale, secondo le tecniche tradizionali di Ciaramelle e Zampogne usando legno di Acero e Ulivo. Mentre per la costruzione dell’otre usa pelle di capra o di capretto.

La zampogna è un antico strumento musicale in uso ancora oggi nell’Italia centrale e meridionale. è un aerofono a sacco dotato da 4-5 canne che vengono inserite in un ceppo dove viene legato l’otre. Solo 2 canne sono strumento di canto mentre le altre fanno da bordone (suonano una nota fissa). Le canne terminano con delle ance che possono essere singole o doppie, tradizionalmente realizzate in canna.

 Ritenuta, nell’antichità classica, esito della trasformazione del flauto, o siringa, del dio Pan, in latino si chiamava “utriculus” e tra i suonatori dell’antichità si annovera l’imperatore romano Nerone. Dal medioevo all’età moderna si diversificò in varie tipologie territoriali, tra cui la cornamusa scozzese e irlandese, a insufflazione (immissione d’aria in una cavità, un otre di pelle nel caso specifico) indiretta, la musetta francese e la piva. La zampogna ha antiche origini: è probabile una sua discendenza dagli “auloi” greci, si conoscono due tipi diversi di zampogna: una con canne di melodia di diversa lunghezza ed un’altra con canne di uguale lunghezza collegate ad un otre di pelle. La sua funzione è quella di scandire i momenti salienti dell’anno agricolo, secondo l’arcaico calendario stagionale.

La ciaramella (Calamaula degli antichi latini) è uno strumento musicale facente parte della famiglia degli Aerofoni (strumenti a fiato). risalente al XIII secolo, molto in uso nelle regioni del sud Italia (Molise, Campania, Puglia, Lucania, Calabria) e viene spesso suonata in coppia con la zampogna, soprattutto nelle  novene natalizie.

 

        Durante la manifestazione, Pietro Corrado, giovane di Montegiordano e Amministratore del Gruppo: “Montegiordano: Ricordi di altri tempi”, ha curato in maniera encomiabile il servizio fotografico, immortalando le fasi più salienti.  Nel futuro anche queste immagini potranno essere di altri tempi.

        A conclusione di serata  l’estrazione della lotteria, al primo vincitore è andata una Lira Calabrese costruita dalla Liuteria Jonica Corrado, al secondo una Ciaramella costruita da Luca Ferrara e al terzo una Pirografia realizzata da Enzo Cospito.

A questi giovani impegnati, gli auguri più sentiti affinchè il loro appassionato e sudato lavoro gli possa far raggiungere i risultati da loro desiderati.

 

Mario Vuodi

Foto di Pietro Corrado