A Rocca Imperiale, opera con successo,  il Laboratorio Artigianale di Strumenti Musicali di Enzo Cospito. di (Mario Vuodi)

A Rocca Imperiale, opera con successo,  il Laboratorio Artigianale di Strumenti Musicali di Enzo Cospito. di (Mario Vuodi)

 

        A Rocca Imperiale, uno dei Borghi più belli d’Italia,  sovrastato dall’antico e mastodontico Maniero (definito “Nave di Pietra” per la sua grandezza), fatto costruire, nel 1255, da Federico II° di Svevia, “Stupor Mundi”, per controllare la Via Appia-Traiana, nonché Paese della Poesia e del Limone IGP, unico in Calabria, nei pressi del Monastero dei Frati Osservanti, realizzato nel 1562, in gran parte dai Frati Minori Francescani  dell’Osservanza Regolare che, attualmente ospita la Biblioteca Comunale, il Museo delle Cere, la sede dell’Eco Rocchese e la Sala Consiliare, ha sede, in Via Monastero, il Laboratorio Artigianale di Enzo Cospito.

        Enzo, nutre una forte passione per la musica, infatti suona con passione e maestria l’organetto e la fisarmonica.

        Dopo aver appreso i metodi della lavorazione del legno in un Laboratorio Artigianale di Trebisacce e frequentato, a Castelfidardo,  corsi di formazione per l’accordatura  e la riparazione di organetti e fisarmoniche, circa  3 anni fa, spinto dalla grande voglia di fare, decide di incominciare a costruire e riparare questi bellissimi e pregiatissimi strumenti,  nel proprio Laboratorio Artigianale, prima a Montegiordano e da settembre 2018, a Rocca Imperiale.

        Esegue, inoltre, pirografie su legno (dal greco antico: “scrittura col fuoco”) è una tecnica d’incisione, per mezzo di una fonte di calore.

        Enzo per la costruzione di questi strumenti, in maniera completamente artigianale, usa legni come l’Acero, il Ciliegio, il Frassino, l’Ulivo e legni esotici.

        A breve userà anche il legno dell’Olmo di Montegiordano, un albero situato nella Piazza dei Centenari, di più di cinquant’anni, che alcuni mesi fa, dei nemici della natura ne hanno ordinato l’abbattimento.

        A lui il grande merito di far rivivere il monumentale albero e di fargli eseguire tanta musica piena di gioia e melodia.

        L’organetto o fisarmonica diatonica è uno strumento a mantice e può essere definito il padre della fisarmonica in quanto è nato precedente alla fisarmonica.

        Nasce a Vienna e si diffonde nell’impero Austriaco e in Francia dopo il 1830. Verso la metà dell’ottocento la cittadina di Castelfidardo diventa il centro propulsivo e produttivo italiano, fino a quando nel ‘900 occuperà un ruolo di assoluto rilievo internazionale. Presente inizialmente in ambiente colto, la fisarmonica si diffonde grazie alla praticità, al suono melodioso e alla possibilità di essere uno strumento completo dal punto di vista musicale, permettendo di suonare senza la presenza di altri strumenti.

        L’organetto in Italia, è diffuso soprattutto nel centro in particolare nel Reatino. Nel Sud è diffuso in Abruzzo dove la diffusa versione con soli due bassi è chiamata ddù botte, in Molise per l’esecuzione di quasi tutte le musiche tradizionali, nonché in Lucania, Puglia e Calabria dove  viene usato per l’esecuzione di pizziche e tarantelle.

A questo giovane impegnato, gli auguri più sentiti affinchè il suo appassionato e sudato lavoro gli possa far raggiungere i risultati  desiderati.

 

Mario Vuodi