Italia-23/07/2019: CRONACA DELLA GUERRA CIVILE ITALIANA

Scontri a Napoli

CRONACA DELLA GUERRA CIVILE ITALIANA

 

In questi giorni il presidente francese Macron ha espresso l’auspicio che i migranti vengano accolti nel porto sicuro più vicino. Gli osservatori hanno pensato che si riferisse all’Italia.

Purtroppo il Macron, troppo impegnato ad organizzare cure e belletti che impediscano di evidenziare troppo quanto decrepita sia la sua signora, finisce per essere disinformato sulla realtà dello scacchiere internazionale.

L’Italia, dopo un periodo di tregua, ha visto riaccendersi le ostilità tra le truppe fedeli al capitano Salvini e quelle del comandante Di Maio.

L’iniziale tranquilla spartizione della nazione, che assegnava il nord al capitano ed il sud al comandante, si è interrotta quando le forze del nord hanno tentano di occupare le zone del sud. Il Di Maio ha accusato la Russia di Putin di fornire assistenza economica e militare al Salvini.

Anche la mediazione dell’ONU, operata tramite il commissario Conte che ha chiesto il cessate il fuoco, è fallita. Alcuni colonnelli del Salvini, attestati al nord, hanno avanzato dubbi, sia sulla correttezza di vita della madre di Conte (per altro notoriamente a postissimo), sia sulla sua cornuta imparzialità nel condurre le trattative.

Il quadro della guerra civile è ancora più ingarbugliato dalla presenza di feroci tribù che, dilaniate da scontri interni di violenza inaudita, solo sulla carta fanno riferimento alla guida unitaria di un certo Zingaretti, che di fatto non riesce a controllare un bel niente.

Lo scontento che anima le tribù è notoriamente dovuto allo stop che, a causa dei disordini, hanno subito tutte le Grandi Opere, che in passato hanno provveduto a copiosamente foraggiarli.

La comunità internazione ha più volte espresso il suo raccapriccio nel vedere che i poveri migranti approdati nel paese sono stati internati in disumani campi di lavoro forzato, gestiti dalla ‘Ndrangheta, nei quali, sotto il sole cocente, vengono obbligati a raccogliere pomidoretti dall’alba al tramonto. Mentre le donne, con il fremito di sdegno del movimento femminista mondiale, vengono obbligate a battere il marciapiede.

Ora è chiaro che, in questa catastrofica situazione, considerare sicuri i porti del paese è un paradosso insostenibile.

Si pensi soltanto al recente episodio che ha visto la capitana Carola, approdata con il suo prezioso carico di migranti in un’isola controllata dal capitano, prima insultata a sangue, e poi imprigionata. Ricordiamo che si è salvata, ed ha potuto riparare all’estero, solo perché la galera si trovava in una zona parzialmente sotto il controllo di una tribù che dai migranti, in passato, ricavava abbondantemente di che vivere.

Il Presidente Macron, informato sulla situazione mentre stava decidendo lo stucco più adatto ad intonacare la sua signora, si è detto perplesso ed indeciso, sia sulla marca di stucco, sia su come esprimersi in materia.

Il Santo Padre, interpellato al riguardo mentre era distratto da una vivace discussione con le suore di Santa Marta sulla qualità dei cappelletti cucinati il giorno prima, ha espresso la sua preoccupazione per la situazione umanitaria in Siria, dove, in realtà, si scannano serenamente da secoli per futili motivi.

Maurizio Silenzi Viselli