ALTO JONIO-13/09/2019: Scorribande di cinghiali a spasso nei paesi,

Emergenza cinghiali in Calabria
Incontri ravvicinati

ALTO JONIO Scorribande di cinghiali a spasso nei paesi, sulle strade e anche sulle spiagge. E’ ormai una vera e propria emergenza da cui difendersi per salvaguardare orti, vigneti, colture arboree e terreni seminativi ma anche la sicurezza e l’incolumità dei cittadini messe a dura prova dal proliferare incontrollato degli ungulati che, in cerca di cibo, lasciano sempre più spesso i boschi arrivando fin sulle spiagge e provocando gravi incidenti sulle strade. Particolarmente avvertito il problema nei paesi che sorgono a ridosso del Parco Nazionale del Pollino come, per esempio, Cerchiara di Calabria, dove il giovane vice-sindaco Giuseppe Ramundo, raccogliendo le sollecitazioni dei contadinie  degli agricoltori, ha scritto alla Regione Calabria segnalando il problema e sollecitando interventi più decisi finalizzati a contrastare l’invasione dei cinghiali. Secondo il vice del sindaco Antonio Carlomagno il proliferare dei cinghiali sta diventando un problema serio a cui bisogna trovare al più presto una soluzione adeguata, al fine di proteggere il territorio, gli agricoltori e anche i cittadini. «Da mesi – ha ascritto Giuseppe Ramundo al Delegato Regionale all’Agricoltura Mauro D’Acri – si assiste alla proliferazione di fauna selvatica della specie Sus scrofa (cinghiale) che sta arrecando seri problemi alle colture in alcune zone da noi amministrate, ricadenti fuori dal perimetro del Parco Nazionale del Pollino. Danni nell’ambito agricolo, pericoli per i cittadini proprietari di aziende agricole in quanto questi ungulati quando sono in branco attaccano anche le persone e incidenti automobilistici nell’attraversamento delle strade, come del resto accaduto circa un anno fa nel nostro comune». Dalla denuncia alla proposta, il vice-sindaco socialista di Cerchiara ritiene che il Piano di abbattimento del cinghiale, messo in atto dal Dipartimento Agricoltura e Risorse Ambientali della Regione Calabria può sicuramente rappresentare un buon deterrente per il loro contenimento numerico, ma evidentemente non è sufficiente a contenere la proliferazione incontrollata degli ungulati che, nonostante gli abbattimenti selettivi autorizzati dalla Regione, si moltiplicano sempre di più. «E’ urgente, dunque, – ha scritto il giovane amministratore comunale cerchiarese – adottare, da parte degli organi preposti, ulteriori misure straordinarie orientate ad arginare drasticamente il fenomeno. Chiedo pertanto con fermezza – ha concluso il riconfermato vice-sindaco Giuseppe Ramundo – che non si perda di vista il livello di sicurezza che noi amministratori locali siamo tenuti ad assicurare ai nostri cittadini e torno a sollecitare da parte della Regione un deciso intervento e quindi l’adozione di ulteriori misure di sostegno a supporto del Piano Regionale di abbattimento dei cinghiali».

Pino La Rocca