Villapiana-13/09/2019: Un vocabolario per immortalare il dialetto villapianese I redattori Federico De Marco e Gianni Mazzei ne esaltano il valore culturale

 

Villapiana:13/09/2019

Un vocabolario per immortalare il dialetto villapianese

I redattori Federico De Marco e Gianni Mazzei ne esaltano il valore culturale

 

Finito di stampare lo scorso mese di Luglio, è uscito l’atteso e originale  Vocabolario “Italiano-Villapianese”, scritto a quattro mani da due villapianesi doc, Federico De Marco e Gianni Mazzei, di circa 280 pagine, edito da ‘Terra d’ulivi edizioni’ di Lecce di Emanuele Scarciglia, con il contributo dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Villapiana e in copertina e nel frontespizio la preziosa litografia “Casalinuovo” dell’Artista villapianese Giovanni Cataldi. Federico De Marco ha una personalità poliedrica: Poeta, musicista, sceneggiatore, regista, web manager,  compositore, costruttore di oggetti e per completare lavora in una gelateria rinomata di Villapiana e anche qui non manca la sua passione nell’offrire alla clientela un prodotto finale di eccellenza. Gianni Mazzei, già docente di Storia e Filosofia del liceo classico di Trebisacce, ha la passione per la scrittura creativa e per la sua continua produzione di libri è un poeta, uno scrittore, un saggista a tutto tondo. I redattori di questo vocabolario, Federico De Marco e Gianni Mazzei, nel dare concretezza al loro progetto di raccolta, hanno voluto raggiungere alcuni obiettivi, di ordine affettivo, pedagogico e sociale. Questo lavoro di ricerca vuole essere per gli autori un omaggio alla propria terra che li ha generati e formati nel loro cammino umano, come ha fatto per tante generazioni del passato e come farà per tante generazioni del futuro. Quest’opera vuol essere una testimonianza di un’appartenenza e radicamento a principi, valori, comportamenti sani che devono amalgamare le menti dei villapianesi per un bene comune da creare insieme, pur nel distinguo di giuste posizioni ideologiche, senza dannose rissosità e fratture insanabili. Ciò che è l’identità del villapianese: la sua fantasiosità, la sua creatività e intelligenza della parola, il senso dell’accoglienza, la sua laboriosità deve poter continuare in modo duttile e proficuo in mutate condizioni storiche e culturali senza rimanere un fossile, un aspetto folkloristico, senza più forza interiore e una sua anima. Così anche aspetti che potremmo definire “negativi” se isolati e non inseriti in un progetto permanente di crescita, individuale e collettiva: fiammate di entusiasmo, grandi rigurgiti emotivi ecc. devono essere volti in un contesto di salvaguardia di valori, costituendo di tutto ciò il lievito che di generazione in generazione si trasmette per impastare il pane della speranza e della condivisione.

Franco Lofrano