Rotondella (MT)- 27/09/ 2019: Oltre il nucleare (di Giovanna Testa)

 

Oltre il nucleare

di Giovanna Testa

 

 

Rotondella (MT), 27 Settembre 2019

 

L’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile di Rotondella (ENEA),  il 27 settembre, in occasione della notte europea dei ricercatori ha aperto, per la seconda volta, i propri cancelli a studenti e cittadini realizzando una serie di quattro tour con l’intento di creare occasioni d’incontro tra i ricercatori e la popolazione.

L’iniziativa, cogliendo appieno lo spirito della Commissione Europea che ha istituito tale evento, ha cercato di diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante.

Il responsabile del centro: l’Ingegnere Giambattista La Battaglia, ha accolto i visitatori che avevano prenotato i tour chiarendo che i settori d’intervento dell’ENEA spaziano dalle energie rinnovabili, all’ambiente passando dal settore agroalimentare e agroindustriale ai materiali.

Dopo il disastro di Chernobyl ed il Referendum del 1987 l’ENEA ha puntato i riflettori della ricerca su efficienza energetica ed energie rinnovabili e, in questi settori, ha raggiunto l’eccellenza e, a conferma degli elevati standard di qualità e dell’impegno in materia ambientale da parte dell’Ente, la certificazione EMAS, riconosciuta a livello europeo.

Numerosi gli esperimenti e le dimostrazioni scientifiche dal vivo nel corso delle quali molti  dei 130 ricercatori in forza all’ENEA, con linguaggio semplice ed accattivante, hanno coinvolto, anche non addetti ai lavori, in seminari divulgativi ed esperimenti scientifici.

Come mera esemplificazione di quanto esposto, nel tour n. 2, i ricercatori hanno trasformato, per una sera, bambini e visitatori in “biologi molecolari” che hanno realizzato l’estrazione del DNA dalla frutta.

Dopo aver illustrato e mostrato agli ospiti che cosa è il DNA, i ricercatori hanno chiarito la valenza della modificazione genetica: la piantina del tarassaco russo produce all’interno della sua radice un lattice di qualità equiparabile a quello estratto dall’albero del caucciù; loro hanno modificato un gene implementando questa produzione auspicando che il tarassaco russo possa rappresentare una risorsa naturale alternativa all’albero della gomma amazzonico (Hevea brasiliensis).

Nello stesso tour, i ricercatori, hanno spiegato la loro attività di bonifica e riqualificazione del Mar Piccolo di Taranto con un sistema a membrana ed il monitoraggio delle popolazioni microbiche presenti; hanno, quindi, illustrato la capacità di alcuni funghi di detossificare composti inquinanti e liquami .

Interessantissimo, infine, l’impiego delle biomasse di seconda generazione che non competono con il settore alimentare, ma con gli scarti che da questi derivano (gusci di noce, cardo mariano, cannuccia di palude, etc …) che vengono prima destrutturizzati con la cottura, dopodiché è possibile ottenere da essi cellulosa (materia prima necessaria per la produzione di carta, imballaggi, bioplastiche e tessuti, come per esempio, i blue jeans), emicellulosa (da cui si ottiene lo xilitolo usato come dolcificante, ma anche pellicole biodegradabili) e lignina (che troviamo nella produzione di poliuretani espansi, imballaggi e , addirittura, nei pneumatici).

Molteplici gli spunti di riflessione sull’ambiente: il giorno del sovrasfruttamento delle risorse (in inglese, Earth Overshoot Day) segna la data in cui il consumo di risorse da parte dell’uomo eccede ciò che gli ecosistemi della Terra sono in grado di rigenerare per quell’anno. Negli ultimi 20 anni, il giorno del sovrasfruttamento si è spostato fino a tre mesi in anticipo nel calendario collocandosi al 29 luglio di quest’anno, mai così presto dagli anni ’70, ovvero da quando il mondo ha cominciato a sovrasfruttare le risorse.

L’overshoot day per l’Europa arriva il 10 maggio, e per l’Italia cade solo 5 giorni dopo, il 15 maggio. Perché consumiamo troppo e sfruttiamo le risorse naturali decisamente più velocemente del tempo loro necessario per rinnovarsi.

Per mantenere l’attuale stile di vita dei cittadini europei, servirebbero 2,8 Terre, e non le abbiamo. Da ciò la necessità di modificare stili di vita (ad esempio si studia la possibilità di sfruttare gli insetti come fonte alimentare alternativa attraverso la produzione di farine proteiche), ma anche di recuperare scarti industriali. Ad esempio, dallo scarto della spremitura degli agrumi si ottiene il “pastazzo” dal quale è possibile estrarre pectina un addensante naturale largamente impiegato nella produzione delle marmellate, ma anche vitamine, oli essenziali, sali minerali come calcio e potassio, nonché una fibra che potrebbe rappresentare un’alternativa ai grassi alimentari nell’alimentazione umana ed una sostanza dalle proprietà antitumorali.

Nel mondo dell’agricoltura, al fine di evitare o limitare l’uso di agrofarmaci di sintesi necessari per inibire la proliferazione batterica su frutta e verdura gli studiosi del centro Trisaia, nel loro “impegno green”, stanno anche valutando l’utilizzo di oli essenziali di erbe comuni come la napitella, il timo, l’origano o il rosmarino che svolgono le medesime funzioni.

Che dire? L’auspicio è che giornate come queste siano sempre più numerose perché, parafrasando  Baruch Spinoza, se “la strada che porta alla conoscenza è una strada che passa per dei buoni incontri”  aver avuto l’opportunità di partecipare ai tour proposti dal centro Trisaia è stato un ottimo incontro!