Rocca Imperiale-07/11/2019: Ranù: Cattivo presagio elettorale

Giuseppe Ranù

Rocca Imperiale, 6.11.2019

di FRANCO MAURELLA

In merito alle prossime elezioni regionali ed al dibattito politico conseguente, il sindaco di Rocca Imperiale, Giuseppe Ranù, avvocato, espressione del Pd e vicino alle posizioni del presidente Oliverio, avverte “un senso di profonda irresponsabilità nei confronti della Calabria, della gente, dei militanti e dei territori che ci porterà ad una drammatica sconfitta elettorale”. “Noi Sindaci – evidenzia Ranù -, abbiamo l’obbligo di ricordare a chiunque che in questi anni ci abbiamo messo la faccia, cercando in condizioni difficili di raggiungere traguardi significativi, consapevoli che le difficoltà aumenteranno senza un Governo regionale amico”. Secondo Ranù “è sbagliato, per la sua storia e il suo impegno, scaricare Oliverio a prescindere, liquidando una esperienza regionale con poche battute; ma, al contempo, è sbagliato non capire le ragioni degli altri”. “Anche in una coalizione che prescinda da Oliverio – sostiene Ranù -, non si può non partire dal Presidente di Regione. Il centro-sinistra dopo anni ha assunto la guida della Regione; una legislatura complicata, difficile forse più delle altre precedenti in cui la Calabria ha conosciuto per la prima volta l’esperienza di una giunta tecnica con i suoi meriti e demeriti”. Il sindaco di Rocca attribuisce ad Oliverio meriti importanti sulla spesa comunitaria, sull’impegno di risorse in favore dei Comuni, sulla digitalizzazione per la partecipazione ai bandi che ha ridotto evidentemente la discrezionalità promuovendo il merito; sulla ferrovia jonica; sull’impegno per la 106 ed altro. “Allo stesso tempo – aggiunge -, sono stati commessi errori macroscopici: dalla debolezza della sua struttura, con la giunta tecnica assente sui territori e facendo mancare il rapporto diretto tra lui e la gente; la mancata riforma dei Consorzi di bonifica;  l’aver disimpegnato risorse umane, amministratori che sui territori avrebbero potuto sostenerlo nel governo;  l’aver investito contestualmente applicando un concetto di bersaniana memoria sull’usato sicuro, galantuomini onesti, ma spesso stanchi che non hanno apportato entusiasmo”. Di contro, sostiene Ranù, l’altro campo dispiega i suoi tentativi rivolgendosi a Roma e non rompendo gli indugi in Calabria “così tenendo sospesi Sindaci ed amministratori dentro e fuori dal PD che hanno la necessità di un Governo regionale solido ed amico”.  “Cosa ancor più grave – aggiunge -, l’agitare lo spettro di altri problemi che evidentemente trascinerebbe chiunque nella graticola con la conseguenza che in tanti sarebbero, ingiustamente, non riproponibili. Tentativo che evidenzia più il desiderio di sostituirsi ad un gruppo dirigente che per spirito di servizio”. Ranù sostiene l’importanza di discutere di nuove idee per la sanità, i trasporti, la depurazione, il mare, l’acqua per la nostra agricoltura, la riforma dei Consorzi.  “Oliverio – afferma Ranù -, si liberi della sua tifoseria e si metta in discussione senza timore. Convochi o faccia convocare Zingaretti e il gruppo dirigente nazionale in Calabria e si avvii un percorso di ascolto con i Sindaci e gli amministratori”. “E’ necessario – conclude-, uscire dall’impasse altrimenti la Calabria è persa ed in pochi saranno pronti a seguirvi in questo stillicidio”.