Trebisacce-19/11/2019: I TANTI PROBLEMI DELL’INFORMAZIONE (di Francesco Cozzo)

Francesco Cozzo

I TANTI PROBLEMI DELL’INFORMAZIONE (di Francesco Cozzo)

 

La necessità di garantire un’informazione corretta e completa dovrebbe essere un caposaldo di una società civile. Spesso, invece, le forze politiche e le multinazionali rappresentano un grave intralcio, attuando deprecabili censure. I giornalisti che si occupano di temi scottanti, inoltre, non sono tutelati e finiscono per subire pesanti minacce da parte della criminalità organizzata.

Il web ha causato problemi di tipo differente, aprendo le porte a tutti, abbassando la qualità dei contenuti e sfavorendo i più meritevoli, trovatisi in competizione con comunicatori improvvisati, sempre pronti a generare una miriade di articoli poco interessanti, peraltro scritti malissimo: in troppi contesti, incompetenza e scarse abilità letterarie dominano la scena.

Un’ulteriore piaga è costituita dalle fake news, fenomeno nato secoli fa. Uno dei primi casi storici di diffusione di una notizia falsa, infatti, risale al 1814, quando un uomo si presentò in una locanda di Dover e fece credere ai presenti che Napoleone Bonaparte fosse morto. Numerosi azionisti corsero in Borsa per effettuare operazioni di mercato, convinti che lo scenario politico stesse mutando in modo significativo. Il celebre generale francese, invece, avrebbe perso la vita soltanto sette anni dopo.

Con lo sviluppo di internet, le possibilità di inventare e far circolare bufale sono aumentate a dismisura. Nella primavera del 2018, si è scoperto che alcuni cittadini di Taurianova avevano creato svariati siti ricchi di argomenti fasulli, attraverso i quali attiravano visitatori e si procuravano preziosi clic sui banner pubblicitari.

C’è chi scherza addirittura con la salute e la sensibilità: di recente, la diffusione di false liste di farmaci dannosi ha fatto scalpore.

Nell’era in cui viviamo, l’immagine è tutto: pur di apparire ricchi e felici, si è disposti a qualsiasi cosa. Anche tante vacanze sono totalmente inventate: milioni di persone fingono di aver visitato località rinomate, ricorrendo a squallidi fotomontaggi.

Un maggiore senso di responsabilità ci permetterebbe di far parte realmente di una società civile. La libertà di espressione, spesso calpestata dai potenti, merita di essere tutelata pienamente: allo stesso tempo, però, non deve trasformarsi in anarchia, se vogliamo evitare che il mondo diventi una giungla, priva della necessaria attenzione alla correttezza linguistica e alla trasmissione della verità.

 

Francesco Cozzo