Trebisacce-18/02/2020:   MUSHIN : NO MENTE

                                        

      

 

 

 

 

Raffaele Burgo

 

 

    MUSHIN : NO MENTE

Se riesci a concepire  il vuoto, comprenderai il tutto e in quel tutto troverai il vuoto

Quando si parla di vuoto, questo concetto assume diversi significati.

Nel caso del Karate, quello che interessa fondamentalmente è il vuoto mentale a cui mira questa disciplina.

Molte volte il Vuoto è sinonimo di Mushin (no mente) annullare, cioè, la parte razionale affinchè la non intenzionalità e la scioltezza delle azioni siano completamente libere e senza l’influenza della razionalità.

Sebbene il vuoto non si veda, è di grande importanza nel Karate, sia dal punto di vista tecnico che mentale e fisico.

All’incirca 2500 anni addietro, Lao Tsè, precursore del taoismo, una volta chiese:”Sapete qual è la parte più importante di un vaso?”. Alla mancanza di risposte, egli disse:”Il buco”, cioè lo spazio vuoto, quello che non si vede. Il vuoto della mente è fondamentale nella concezione  tecnica perché è lo stato che ci conduce appunto al Muga (Non io).

Esso provoca la non intenzionalità delle azioni e la loro massima spontaneità.

Una favola tra una formica e un millepiedi spiega molto bene quanto detto. Un giorno una formica, vedendo camminare un millepiedi, tra un misto di stupore e ammirazione, gli chiese:” Come fai a sincronizzare tutte le zampe nel camminare?”. Il millepiedi guardando la formica iniziò a pensare alla domanda. In conclusione si racconta che, da quel momento, il millepiedi non seppe più camminare. Quando la mente si propone una meta, l’intenzionalità fa fallire la propria meta.

Per questo lo Zen suggerisce l’eliminazione del procedimento razionale, esaurendo tutte le proprie risorse, per arrivare al campo intuitivo-istintivo e all’azione spontanea totale.

La mente si comporta come una bottiglia piena d’acqua. Quando inizia a svuotarsi, l’aria entra gorgogliando. Nella misura in cui la bottiglia inizia a svuotarsi diminuisce l’impetuosità. Alla fine cadranno le ultime gocce.

Con la bottiglia vuota, arriva la calma.

Con la mente succede lo stesso: quando uno comincia a meditare, si avvicendano idee, pensieri. Ogni volta in quantità inferiore. Progressivamente vi sono meno attività razionali e, alla fine, quando la mente si svuota, arriva la serenità.

Il Tutto e il Vuoto sono come lo Yin-Yang. Un attore visibile e uno invisibile, uno racchiude l’altro.

Il Karate-Do è come l’Universo e come il Vuoto: abbraccia Tutto e contiene Tutto.

Perciò: se riesci a concepire il Vuoto comprenderai il Tutto e in quel Tutto troverai il Vuoto.

RAFFAELE BURGO