Trebisacce- 01/03/2020: Tra i tanti Chef professionisti si riscopre la creatività degli studenti dell’Ipsia “Aletti” / La lungimiranza del dirigente Vincenzo Petrelli è storia / Alla riproposizione degli antichi e genuini sapori

Trebisacce: 01/03/2020

Tra i tanti Chef professionisti si riscopre la creatività degli studenti dell’Ipsia “Aletti”

La lungimiranza del dirigente Vincenzo Petrelli è storia

Alla riproposizione degli antichi e genuini sapori

 

“La cucina creativa dell’Alto Jonio Calabrese”, è il titolo di un libro stampato nell’Aprile 2008, ma che meriterebbe di essere ristampato per offrire la tutti l’opportunità di averne una copia personale, perché rappresenta un guida gastronomica di valenza storica. Appena finito di stampare è andato a ruba e oggi non si trova neppure una sola copia. E’ certo che oggi i numerosi Chef professionisti propongono libri di enorme valore informativo e innovativo, ma questo testo rimane comunque un testo ancora oggi storicamente valido. E’ un libro nato dall’idea progettuale, nel 2016-2017, dell’allora Dirigente Scolastico Vincenzo Petrelli, dell’Istituto di Istruzione Secondaria di II Grado “E. Aletti”- Indirizzo Alberghiero e della ristorazione di Trebisacce. L’opera è frutto di un lavoro di squadra che ha visto operativi “in primis” gli studenti e poi come Coordinatore del Progetto il Prof. Pietro Salatino e la Consulenza pratica dei Proff. Domenico Guarino, Salvatore Amoroso, Giovanni Antonio Amoroso, Giuseppe Campolongo, Luigi Cristofalo, Luca Maccari, Caterina Mazzei, Carmelo Dursi e Vincenzo Vuono. Per la revisione dei testi: Pietro Salatino e Mirella Franco. Il commento calorico-nutrizionale il Prof. Pietro Salatino (Docente di Scienza degli Alimenti).Il servizio fotografico è stato affidato a Foto-Ottica Di Lernia di Trebisacce. La realizzazione grafica, l’impaginazione e la stampa sono stati curati dalla Waltergrafkart, con editore Valentina Porfidio. La realizzazione di questo progetto-si legge nel libro-fortemente voluto dalla Dirigenza di questo Istituto, ha consentito agli alunni,coordinati e tutorati dai docenti, di sperimentare una didattica aperta e innovativa,fatti di studi del e nel territorio, di analisi del passato nell’arte della cucina, praticata dagli abitanti dei nostri Paesi dell’Alto Jonio Calabrese. A riguardo il Dirigente Scolastico Vincenzo Petrelli ha precisato:”Il nostro  lavoro è fatto di piatti poveri,genuini,salutari e popolari;abbiamo, volutamente,scartato piatti sofisticati ed elaborati, in un’idea di cucina che,usando piatti rari e costosi, può essere la cucina di pochi, e non quella normalmente usata nella stragrande maggioranza delle famiglie del nostro Alto Jonio”. Per ogni piatto vengono esaustivamente spiegati: La preparazione,gli ingredienti, la tabella calorico-nutrizionale e informazioni mirate. Tantissimi i primi piatti proposti a cominciare dai Frizzuli con salciccia e mollica di pane, Maccaruni con sugo di capretto, Raschiatelli freschi con ricotta di pecora all’albidonese, Laganelle con gagioli e finocchio selvatico,Pasta e rape, Licurdia alla Montegiordanese, Licurdia di fave,Minestra ‘nt’a pignata, ecc. Per i secondi:Melanzane chjne, Zucchine ripiene, Frittelle di cavolfiori,Cardi e patate, Naccarielli gratinati, Soffritto di maiale,ecc.Per i dolci e pizze:Pitta rustica,Pitta con i frittoli di maiale, Chiacchiere di carnevale, Cullure di Pasqua,Cuccia, Giurgiulea, Ciambelline fritte di pasta azima, Bocconotti con marmellata e noci, ecc. Un libro, quindi da avere a casa, una guida per la preparazione di antichi sapori e di un passato di cui spesso si ha nostalgia.

Franco Lofrano