Alto Jonio-18/03/2020: Calabria ancora senza assessore alla Sanità, mentre crescono i contagi

Sig. Covid-19

ALTO JONIO Varata la nuova Giunta Regionale: a rappresentare l’Alto Jonio, la Sibaritide e il Pollino nel nuovo esecutivo c’è l’Assessore Regionale Gianluca Gallo (FI) con l’importante Delega ad Agricoltura e Welfare, ma manca ancora una volta l’Assessore alla Sanità. Per cui la Sanità calabrese, anche in un momento così difficile e complicato come questo, continuerà ad essere “commissariata” come avviene da diversi anni e con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti: il livello delle prestazioni rimane infatti maledettamente basso mentre il debito sanitario è ben lungi dall’essere risanato. Vero è che la Presidente Santelli ha nominato una task-force di Specialisti per fronteggiare l’emergenza Coronavirus tra cui il prof. dr. Franco Romeo originario di Reggio Calabria e attuale Direttore dell’UOC di Cardiologia del Policlinico Universitario Tor Vergata di Roma, ma si tratta per lo più di Primari e di Specialisti che vivono e operano fuori Regione. Mai come in questa terribile fase storica, e nei momenti ancora più bui che potrebbero purtroppo arrivare, era invece necessaria la presenza di un Assessore alla Sanità, meglio se espressione della politica come è stato fatto per gli altri Assessori (tutti connotati politicamente tranne Capitan Ultimo all’Ambiente e l’Astrofisica Savaglio alla Cultura), che potesse coordinare gli Specialisti della cosiddetta task-force e sovrintendere a un Dipartimento di vitale importanza come quello della Sanità. Fermo restando che la Sanità, al fine di eliminare il gap tra le Regioni del Centro-Nord e del Sud, andrebbe decisamente sottratta alla politica regionale e gestita direttamente dallo Stato, il rischio per noi calabresi, e soprattutto per le aree periferiche come le nostre, è che anche nei prossimi anni, come già avvenuto in passato, continuerà a fare danni il quotidiano palleggiamento delle responsabilità tra la politica regionale e la struttura commissariale che finora ha fatto solo danni riducendo la Sanità ad un livello da terzo mondo e incrementando la migrazione sanitaria verso le altre Regioni che hanno continuato ad elevare i loro standard sanitari capitalizzando le risorse che i calabresi portano fuori regione con i dolorosi viaggi della salute. Viaggi che però, in presenza del conto che purtroppo oggi ci presenta il Sig. Covid-19 non si possono fare perché bisogna curarsi nei nostri angusti confini regionali. E tutto questo succede mentre il suddetto Sig. Covid-19 continua a espandersi pure in Calabria anche per colpa di taluni soggetti irresponsabili che continuano imperterriti ad uscire di casa con motivazioni banali facendo proliferare i contagi. Questa infatti l’ultima proiezione (ore 17.00 del 18 marzo 2020) nella Regione Calabria, nella quale la Provincia di Cosenza per la prima volta è balzata al primo posto: tamponi effettuati 1.434. Persone risultate positive al Coronavirus 129 (+15 rispetto a ieri), quelle negative sono 1.305. I casi positivi sono così distribuiti: Catanzaro: 10 in Reparto; 3 in Rianimazione; 13 in isolamento domiciliare; Cosenza: 16 in Reparto; 4 in Rianimazione; 11 in isolamento domiciliare; Reggio Calabria: 15 in Reparto; 4 in Rianimazione; 25 in isolamento domiciliare; 2 guariti; 1 deceduto; Vibo Valentia: 6 in isolamento domiciliare; Crotone: 4 in Reparto; 15 in isolamento domiciliare. I soggetti in quarantena volontaria sono 4.996, così distribuiti: – Cosenza: 1.250 – Crotone: 327 – Catanzaro: 471 – Vibo Valentia: 587 – Reggio Calabria: 2.361. Le persone giunte in Calabria negli ultimi quattordici giorni e che si sono registrate al sito della Regione Calabria sono 8908.

Pino La Rocca