Trebisacce-20/03/2020: Riaprire il Chidichimo senza medici,impossibile via libera allora alla raccolta fondi No-Covid

 

ALTO JONIO Riaprire subito il “Chidichimo”: ma con quali medici se quelli che c’erano ormai sono quasi tutti in pensione e i pochi medici rimasti stanno per lasciare l’attività dopo lunghi anni di onorato servizio? I medici in un ospedale non sono un optional come il navigatore satellitare o i cerchi in lega in una macchina, ma della macchina sono il motore, che non è proprio un organo accessorio. Infatti, senza motore, sia esso a gasolio, a benzina, a gpl o elettrico, la macchina è un involucro vuoto come sta diventando giorno dopo giorno l’ex Ospedale di Trebisacce dove, per fortuna, pur tra mille difficoltà di personale e di mezzi, funziona la Lungodegenza, la Dialisi, il Pronto Soccorso e il 118 che, col sacrificio quotidiano del personale sanitario spesso costretto a turni di lavoro massacranti, assicurano almeno l’urgenza. Nel corso di questi due anni al “Chidichimo” si è infatti registrato un massiccio esodo di medici verso la pensione. Dei circa 20 medici che erano rimasti in servizio all’interno del nosocomio e quindi in organico alla rete ospedaliera dopo la chiusura dell’Ospedale, una metà ha già lasciato il servizio per sopraggiunti limiti di età e per l’effetto perverso di “quota 100” (2 Chirurghi, 2 Radiologi, 2 Analisti, 1 Cardiologo, 1 Nefrologo, 1 Anestesista) e, da quanto è dato sapere, purtroppo, altri 3 Dirigenti-Medici (1 Geriatra, un Internista e un Medico del Pronto Soccorso) lasceranno il servizio fra qualche mese, o addirittura nei prossimi giorni. Altro che riapertura urgente dell’Ospedale dunque, in questa situazione di precarietà sono a rischio anche i pochi servizi esistenti. Eppure, a seguire la cronaca di questi giorni, in altre parti d’Italia si allestiscono Ospedali – e non solo quelli da campo –  in soli 10 giorni ma qui, in Calabria, tutto è maledettamente difficile e complicato per cui, una volta finita la pandemia, bisognerà serrare le fila e aggredire il problema del “Chidichimo” correggendo gli errori del passato, facendo gioco di squadra e utilizzando l’unica arma disponibile che è la forza istituzionale costituita dai 17 sindaci del Comprensorio. Tutte lodevoli dunque le iniziative intraprese in questi giorni per la riapertura del “Chidichimo”, dall’accorato appello rivolto alla Santelli dal Sindaco di Trebisacce Franco Mundo alla petizione che circola ormai da diversi giorni sul web lanciata da privati e sostenuta da Italia Nostra e che ha ottenuto più di 2mila sottoscrizioni, alla lettera aperta indirizzata al Presidente Santelli da parte della Consulta Giovanile di Trebisacce ma, nella drammatica situazione attuale, non bisogna disperdere le energie e bisogna invece sostenere in massa e con segnali tangibili la “raccolta-fondi” promossa dall’inossidabile Avv. Rinaldo Chidichimo quale portavoce del Comitato dei Cittadini dell’Alto Jonio e della Biblioteca “Torre di Albidona” e subito fatta propria dal Comune di Trebisacce e da tutti gli altri comuni dell’Alto Jonio che, attraverso lo slogan “No-Covid” punta sull’immediato e sul concreto attraverso il “fai da te”. Quest’ultima iniziativa, forse la più realista e la più praticabile in questo momento così delicato di smarrimento e di paura, mira a fronteggiare in qualche modo le eventuali emergenze che dovessero verificarsi nell’Alto Jonio per mano del Sig. Covid-19 che finora è rimasto lontano da noi ma che avanza anche in Calabria e potrebbe affacciarsi anche da queste parti specie se i soliti cretini dovessero continuare a sottovalutare il pericolo e continuare ad uscire di casa per motivi assai banali. In pratica la “raccolta fondi” denominata “NO-COVID” lanciata dall’Avv. Chidichimo e rivolta a tutti i cittadini responsabili che vogliono compiere gesti concreti di generosità, in realtà mira all’allestimento presso il presidio sanitario di Trebisacce di alcuni posti-letto di degenza destinati alle fasi iniziali della gestione epidemiologica e, soprattutto, all’acquisto di materiale medicale necessario alla prevenzione con cui dotare il personale sanitario del “Chidichimo”. L’iniziativa ha già incassato il sostegno della Banca BCC Mediocrati che, oltre ad un sostanzioso contributo, ha aperto un Conto su cui si potranno effettuare le donazioni. Questi i riferimenti bancari: IBAN IT16C0706281080000000137405  — BCC Mediocrati – Filiale di Amendolara Intestato a: “Misericordia For Live” a cui si potranno fare donazioni sotto forma di Bonifico, di Versamento o di Assegno con la causale “Donazioni Emergenza “No-Covid” aggiungendo nome e cognome del Donatore.

Pino La Rocca