Trebisacce-23/03/2020: Coronavirus: Alto Jonio Cosentino..terra di nessuno

PRE-TRIAGE TREB.Tre

 

 

 

 

 

 

 

TREBISACCE Coronavirus: l’Alto Jonio Cosentino, finora risparmiato dal terribile Covid-19 si sente abbandonato a se stesso. L‘Asp di Cosenza, il Commissario Cotticelli e la nuova classe politica regionale hanno infatti cancellato dalla propria agenda l’Alto Jonio Cosentino, considerandolo, ancora una volta… terra di nessuno! Sebbene siano sostanzialmente incoraggianti i segnali arrivati negli ultimi giorni dalla nostra Regione circa l’andamento dei contagi che tendono a ridursi nonostante la seconda pericolosa ondata di rientri dal Nord, nell’Alto Jonio Cosentino, finora risparmiato dal Sig. Covid-19, la preoccupazione rimane alta e tutti fanno gli scongiuri perché, da quanto è dato sapere, le contromisure per affrontare eventuali emergenze sono al punto zero. E, come se non bastasse, da venerdì scorso il Pronto Soccorso di Trebisacce, essendo scaduta la Convenzione, è rimasto privo degli Anestesisti-Rianimatori, figure ritenute essenziali nel delicato caso di criticità di tipo respiratorio. Nulla da eccepire, anzi, sono da elogiare, le incessanti iniziative che stanno intraprendendo i Sindaci per blindare i confini comunali, per convincere le persone a rimanere a casa, per intercettare e mettere in quarantena le persone che vengono da fuori, per sanificare i territori comunali e per escogitare tutte le contromisure per fronteggiare eventuali casi di contagio, ma per quanto attiene alle indicazioni e alle contromisure da parte del servizio sanitario c’è buio pesto. Oltre all’allestimento, da parte della Protezione Civile, di una tenda Pre-Triage davanti al Pronto Soccorso (peraltro attrezzata con risorse interne) e al servizio predisposto dal comune di Trebisacce per tenere divisi i percorsi del Pronto Soccorso e della suddetta postazione, non c’è altro. I Medici, nonostante i reiterati solleciti del dr. Antonio Adduci Referente della Direzione Sanitaria, sono tuttora sprovvisti di tutti i DPI (dispositivi per la protezione individuale) tranne quelli, pochi, offerti dai privati e, soprattutto, manca qualsiasi comunicazione circa le linee-guida da parte dei vertici dell’Azienda Sanitaria Provinciale. Silenzio assoluto. Ma chi sono gli attuali vertici? C’è un Commissario Straordinario? Ci sono i Dirigenti dei vari settori? Quali i percorsi da seguire? Chi deve fare i test agli eventuali pazienti sospettati di contagio? C’è un gruppo di lavoro certo e affidabile incaricato di gestire le emergenze? Niente, di tutto questo non c’è traccia, neanche in un  documento semplice e sintetico che possa indicare strada da seguire per gestire eventuali casi di contagio, cosicchè siamo in presenza di interrogativi inquietanti che restano senza risposta e che, da quanto abbiamo appurato attraverso contatti diretti con gli addetti ai lavori, mettono in crisi le coscienze dei poveri operatori sanitari che, piuttosto che mettersi in malattia come putroppo è successo altrove, restano in trincea e continuano ad aspettare da parte dell’Asp indicazioni chiare e attrezzature idonee a mettere in sicurezza se stessi ed i pazienti.

Pino La Rocca