Rossano-24/04/2020:Cattedrale: è di Albidona il tecnico del nuovo impianto audio

Cattedrale Rossano
Giuseppe-Munno
Don-Pietro-Madeo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


ROSSANO E’ figlio dell’Alto Jonio il Responsabile Tecnico della “MG Tecnosistemi” che ha progettato e realizzato il nuovo impianto-audio nella prestigiosa Cattedrale “Maria Santissima Achiropita” di Rossano utilizzando un Sistema Professionale “Audio Bose Multizone” di ultima generazione adatto ad una Chiesa a 4 navate. Lo ha commissionato il Parroco della Cattedrale don Pietro Madeo d’intesa con S.E. l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Satriano che lo ha fortemente voluto e, come si diceva, lo ha realizzato Giuseppe Munno, titolare dell’Azienda “MG Tecnosistemi” con sede legale in Albidona alla via Circonvallazione. Un’azienda, questa, che opera ormai da alcuni anni con accertata professionalità nel settore dei “Sistemi Integrati” relativi a impianti audio-video ed elettrici sia pubblici che privati tra cui edifici pubblici ma anche Alberghi, Hotel, Chiese e, ora, anche Cattedrali. Il nuovo impianto-audio realizzato nella gloriosa Cattedrale di Rossano, «che, – come ha sostenuto il Parroco della Cattedrale don Pietro Madeo – con l’utilizzo di un Sistema-Audio “Bose Multizone Professional” basato su diffusori “Line Array Panaray MA12” di ultima generazione, consente di raggiungere una perfetta intellegibilità del parlato e una qualità musicale eccellente anche in un ambiente problematico dal punto di vista acustico come la nostra Cattedrale distribuita su ben 4 navate». In realtà la Chiesa-Cattedrale di Rossano, uno tra i Beni Ambientali più preziosi della Sibaritide e della Calabria e sede della storica Diocesi di Rossano-Cariati nella quale nel 1879 fu rinvenuto il celebre Codex Purpureus Rossanensis oggi custodito nel Museo Diocesano, oltre a presentare una navata centrale e due laterali, è dotata di una quarta navata. La qual cosa, come ha spiegato lo stesso Parroco don Pietro Madeo, rappresenta un punto debole dal punto di vista acustico. «Il nuovo impianto, – ha spiegato don Pietro Madeo – in realtà manda in pensione quello precedente che, essendo ormai abbastanza datato, non era più adeguato a garantire una diffusione sonora di qualità nell’atipica struttura architettonica della nostra Cattedrale. Da qui – ha aggiunto soddisfatto il Parroco della Cattedrale – la scelta di ricostruire l’impianto-audio sfruttando l’eccellenza della rinomata tecnologia Bose, in particolare i diffusori passivi “Line Array Panaray MA12” e le accertate competenze professionali della “MG Tecnosistemi” di Giuseppe Munno. Il nuovo impianto, già sottoposto a tutte le verifiche del caso, – ha aggiunto soddisfatto il Parroco della Cattedrale – oggi permette a tutti i fedeli di godere, sia il parlato che la musica, in modo pulito e nitido in tutta la Cattedrale, indipendentemente dalla posizione in cui ci si trova». Un elemento essenziale, sempre secondo don Pietro Madeo, considerato il valore storico-artistico della Chiesa, doveva essere quello di non danneggiare l’estetica della Cattedrale e di scegliere perciò un impianto poco invasivo e in grado di mimetizzarsi il più possibile con la struttura. «Il nuovo impianto sonoro – ha dichiarato il titolare della Tecnosistemi Giuseppe Munno – è costituito da ben 20 diffusori di elevata qualità sonora, di 3 Amplificatori opportunamente cablati e di 2 Subwoofer Bose MB4 estensibili fino a 45 Hz, tutti collegati al grande e potente cuore del sistema costituito da un Processore e da un Controler Bose Professionali collocati nella Sacrestia. Si tratta dunque – ha spiegato il Tecnico Giuseppe Munno – di un impianto altamente professionale il cui “delay” studiato in fase di progettazione consente a chi ascolta di ricevere un suono, sia parlato che musicale, uniforme e pulito in ogni punto della Cattedrale. Essendo l’impianto progettato su scenari preimpostati – ha concluso il titolare della “MG Tecnosistemi – è in grado di soddisfare le diverse esigenze espresse dalla committenza ed è di facile gestione, tanto da poter essere attivato e disattivato anche da chi non ha una competenza specifica».

Pino La Rocca