Alto Jonio-05/06/2020: Emergenza rifiuti:cittadini sul piede di guerra

Discarica
Impianto rifiuti

 

 

 

 

 

ALTO JONIO Emergenza-rifiuti: cittadini contro Comuni, Comuni contro Regione e Regione che, incapace da anni di riformare l’intero sistema del ciclo dei rifiuti, se la prende con i “privati” che, bloccate tutte le discariche pubbliche, sono diventati gli esclusivi titolari di tutti gli impianti di conferimento nei quali finiscono i rifiuti di tutta la Regione Calabria. Chiuse infatti tutte le discariche pubbliche perché sature, o perché bisognevoli di interventi di manutenzione straordinaria e messa a norma che richiedono tempi lunghi, il sistema è diventato esclusivo monopolio dei privati, con costi che, sottoposti alle leggi del mercato, vanno sempre più al rialzo, con la conseguenza che tutto il sistema si blocca scaricando i suoi effetti nefasti su paesi e città che, a partire dal Capoluogo, sono tutti invasi dai rifiuti. Quello dei rifiuti in Calabria, è infatti un sistema con più falle e quella più evidente e ricorrente, è lo smaltimento dei rifiuti che rappresenta un canale a libero scorrimento che negli ultimi cinque anni ha portato nelle mani dei privati milioni e milioni di euro sotto la maleodorante forma dell’immondizia. Senza, peraltro, dar vita a un sistema che, sebbene ben oleato, si blocca continuamente mettendo a dura prova i cittadini, sulle cui spalle ormai ricade il costo totale del servizio. Succede così che gli utenti, alle prese con l’accumulo dei rifiuti causato dal divieto di conferire determinate tipologie di rifiuti, se la prendono con gli amministratori locali che comunque, a ben vedere, rappresentano i famigerati vasi di terracotta in un sistema complesso e più grande di loro. Le responsabilità degli amministratori locali vanno semmai ricercate nella solita incapacità di fare sistema all’interno dell’ATO (ambito territoriale ottimale) della provincia di Cosenza che, nonostante il Commissariamento e nonostante la disponibilità di 50milioni di euro, non è riuscita finora a indicare lo straccio di un sito per la realizzazione dell’Eco-Distretto che avrebbe risolto gran parte del problema. Un sistema che, del resto, mette in grave difficoltà anche le Imprese che, come nel caso di Trebisacce che si è affidata alla Ecoross o nel caso di Villapiana che gestisce il sistema attraverso la municipalizzata BSV, nonostante una organizzazione razionale ed efficiente nella gestione del “porta a porta”, non riescono a far fronte in modo continuativo allo smaltimento di determinati rifiuti perché spesso e volentieri il sistema si inceppa nel suo anello debole rappresentato dagli impianti “privati” presso cui le Imprese conferiscono i prodotti della raccolta differenziata. Raccolta differenziata che, comunque, in Calabria rappresenta un’altra grossa falla perché, fatti salvi i Comuni più virtuosi (quasi sempre quelli più piccoli), non è praticata in modo uniforme in tutti i Comuni. Ci sono infine problemi di organizzazione del “porta a porta” all’interno dei vari Comuni. Problemi, questi, che andrebbero affrontati e risolti on d’autorità ma sempre con un orecchio attento alle reali esigenze dei cittadini che, specie in questo periodo stanno affrontando il prolungato disagio del divieto di conferimento di alcune tipologie di rifiuti, evitando così di esasperare gli animi con ulteriori divieti e minacce di sanzioni. L’auspicio, infatti, è che, una volta superata – si spera al più presto – questa ennesima emergenza, si possa ripartire tutti con regole certe e stringenti, per affrontare la stagione estiva con rinnovato spirito collaborativo e offrire così ai turisti un territorio pulito e risanato dagli accumuli dei rifiuti che deturpano l’ambiente.

Pino La Rocca