Rocca Imperiale- 29/06/2020: Ranù: La Calabria ha bisogno di una forza che abbia la prospettiva di governare

Giuseppe Ranù

Rocca Imperiale: 29/06/2020

Ranù: La Calabria ha bisogno di una forza che abbia la prospettiva di governare

 Sono ormai ufficiali le dimissioni di Pippo Callipo da consigliere regionale. L’ex candidato a presidente della Regione ha asserito:”Regole calpestate e non posso accettarlo” e ancora:” «Non ci sono le condizioni per portare avanti concretamente l’importante mandato che un considerevole numero di calabresi mi ha conferito». Il sindaco Giuseppe Ranù, già al suo secondo mandato, in tempi non sospetti, si tratta del novembre/dicembre 2019, annunciava, motivandolo il suo cattivo presagio sull’esito del risultato elettorale che penalizzava le scelte del Pd e lanciava ,tramite carta stampata, l’allarme per contestare la scelta di Pippo Callipo alla Regione. Ieri Ranù in una nota ha scritto che:” Le dimissioni di CALLIPO mi portano indietro a questo articolo, allorquando evidenziavo due aspetti: la “resistenza” ad oltranza, ingiustificata, e la “liquidazione” frettolosa di una esperienza. Troppi errori che stiamo pagando a caro prezzo. La Calabria ha bisogno di una forza che abbia la prospettiva di governare. Non avremmo dovuto mai affidare ad altri l’ ambizione di cambiare la nostra terra ed invece è stato fatto senza preoccuparsi dei tanti bisogni in campo, tutto per mero calcolo. Il PD in Calabria è un partito chiuso da anni che non respira, non vive ma vegeta. La Calabria oggi più che mai ha bisogno di uomini coraggiosi capaci di esprimere le proprie idee senza rifugiarsi nel bieco tentativo di difendere privilegi. “Troppi arrivisti e pochi partigiani”. Il PD ritorni ad essere più umano, solidale, inclusivo, partigiano e soprattutto faccia esprimere le forze migliori”. Rimane ancora critico il primo cittadino Ranù e vale ricordare al lettore di quando affermava, nell’articolo citato, che :”La scelta di Callipo, politico, alla guida della coalizione a trazione del Partito Democratico non è esaltante e ci riporta a vecchie liturgie consumate tra pochi intimi”. Ranù partecipò con grande entusiasmo in quella competizione elettorale. Oliverio, allora, ricorda Ranù, non era gradito al partito nazionale, ma alla fine anche Renzi, dovette aprire alle primarie. Ranù avrebbe gradito che Oliverio avesse guidato il rinnovamento avanzando una proposta rivoluzionaria: tutti fuori per un ricambio generazionale vero. Questo coraggio è mancato e non si è assistito all’operazione  di rinnovamento, ma di palazzo e cioè ad una sostituzione di dirigenti ma dove di Calabria non c’era nulla. Ciò che indignava Ranù allora e lo indigna ancora è che il Pd ha un patrimonio di sindaci, di amministratori, di uomini e donne impegnati nella società civile e allora perché non loro, eventualmente? La scelta del candidato imposta dall’alto penalizza i territori. E comunque la scelta del candidato avrebbe dovuto ricadere su di uomo del Pd. La sconfitta prevista da Ranù si è verificata e oggi si continuano a pagare errori commessi.

Franco Lofrano